Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 20 settembre 2017

Se ci si sente amati si ama con spontaneità

Le persone che sono più vicine a Gesù sono quelle che amano di più il prossimo e sentono il desiderio di fare del bene, se offese perdonano presto e con sincerità, non riconoscono in nessuno un nemico ma un fratello e una sorella, qualcuno che sbaglia può darsi ma senza identificare la persona con quello che in essa non è giusto, o non viene percepito come giusto nei nostri confronti. Gesù è una persona reale a cui possiamo rivolgere l’attenzione e le nostre parole con la certezza di essere sempre ascoltati, è il vero amico che ha fiducia in noi e non ci abbandona. Se Lui ha sofferto tanto per ciascuno di noi, Lui innocente e noi peccatori, questo pensiero dovrebbe destare nei nostri cuori una profonda gratitudine, un sentimento di riconoscenza che ci motiva a fare come Lui, a imitarlo esemplarmente alla maniera dei bambini nei confronti dei propri genitori, per ogni cristiano è Gesù il modello da seguire. Gesù ha detto: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore”. La mansuetudine e l’umiltà di Gesù devono commuoverci perché questi tratti della sua personalità ci rivelano chi è Dio; Gesù ha un cuore benignissimo che predilige i semplici, i piccoli, gli ultimi, i vulnerabili, i deboli ed è proprio Lui che ci rivela che il rapporto con queste persone sarà la chiave che aprirà, per coloro che le avranno amate con prodigalità e partecipazione, la porta del Paradiso; Gesù ama tanto anche i peccatori affermando riguardo a sé di essere il medico degli ammalati e di non essere entrato nel mondo per chiamare a salvezza i giusti, bensì i peccatori che lo avessero incontrato facendo esperienza della sua straordinaria misericordia attraverso un sincero pentimento e la revisione della propria vita. Gesù ci vede sempre e ci ama sempre, è il peccato che ci separa da Lui; meglio soffrire un po’ assieme a Lui che allontanarci da Lui con il peccato. Quando divento consapevole che Gesù mi ama, che per me ha dato la sua vita, che prima di me ha sofferto Lui, tutto quello che per me prima era importante diventa secondario, questo dettaglio da non trascurare è la cartina di tornasole che ci dimostra se amiamo veramente Dio e se vogliamo essere fedeli alla sua Legge, è la misura autentica della nostra conversione. Questo discorso potrebbe sembrare una forma di alienazione, ma non è così perché il Signore è una persona reale, non è un personaggio della fantasia, ed è molto vicino, non è lontano, estraneo o indifferente. La preghiera è il mezzo ordinario per entrare in dialogo con Lui, occorre essere assidui nella pratica della preghiera per sentire Dio accanto a noi, per sentirlo amico anche nei momenti difficili, e quando ci sembra di essere abbandonati la preghiera diventa il nostro rifugio sicuro, come il grembo materno, dove riposare ed essere cullati da chi ci ama sul serio. Gli alienati cercano consolazione dai propri simili, o ripiegandosi sui beni effimeri di questo mondo che passa, chi cerca il conforto di Dio vive con i piedi ben piantati per terra e senza nemmeno accorgersene acquisisce la vera saggezza.

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