Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 12 ottobre 2017

Amare il Signore nella speranza

Questa è una poesia che ho scritto per la festività dei Santi e dei defunti, festa della speranza cristiana che richiama alle verità della fede e non a quel paganesimo serpeggiante con cui oggi molti miscredenti vogliono indottrinare le giovani generazioni

Non passa giorno che il volo di un rapace ghermisca la mia anima facendomi sentire estraneo al conviviale ritmo dei saluti e degli sguardi

Ci sono giorni in cui l’anima si sente fuori dal mondo pur riconoscendolo per proprio ma con distacco e superficiale negazione

C’è un solo giorno in cui non riesco a capire la differenza tra la buona educazione e il disprezzo per l’altro chiunque esso sia

Quel giorno è fermo dentro di me e non mi lascia mai, è un giorno carico di pensiero ma con un solo sentimento

E’ il giorno della memoria, giorno severo che richiama indietro antichi fantasmi paurosi che con il trascorrere del tempo si sono fatti più vividi e persistenti

Hanno forma e contenuto, sono densi di pianto e non desistono dal proposito di coinvolgermi nel loro girovagare tra i vivi che ignorandoli gioiscono illusoriamente

Quelle pareti dall’intonaco scrostato trasudano dolore umano, sono sensazioni ma è anche la verità e non la si può tenere nascosta all’infinito

Questo è il giorno che ha fatto il Signore, direbbero gli ipocriti predicatori che nella mano innanzi a sé tengono il Vangelo e in quella nascosta dietro di sé l’artefatto della cupidigia

E’ il giorno della memoria, una domenica come un’altra senza spazio l’una dall’altra a parte la routine del lavorare e del riposare nella propria famiglia, culla della società e paradigma di civiltà

Ancora un altro giorno ed è lo stesso, lo stesso di ieri e lo stesso di domani . . . ma avrò ancora la possibilità di amare?

Questo è il giorno che ha fatto il Signore, li ha fatti tutti ma uno soltanto ha domandato per sé, perché l’uomo si dimostrasse fedele facendo il suo bene, ricevendolo in dono da Colui che vuole il suo bene

Ancora un altro giorno ed è lo stesso, lo stesso di ieri e lo stesso di domani . . . ma avrò ancora la possibilità di perdonare?

E’ un edificio costruito da mani esperte e fatto di dura pietra quello che mi imprigiona in questo mondo, questa casa l’hanno fatta gli angeli e soltanto loro la possono demolire

Nel giorno prestabilito in cui il Signore dirà: “Lo voglio”, allora le mie labbra saranno baciate da un angelo buono che mi accompagnerà ad una nuova casa

Nel giorno prestabilito dal Signore, quello sarà per tutti il giorno della memoria, non perché andrà ricordato ma paradossalmente perché tutti se ne dimenticheranno . . . ma non il Signore della vita che lo conserverà nel suo eterno presente

Mia madre e mio padre sono dentro quel giorno, attraverso di loro Dio mi ha dato la vita e loro sono dentro quel giorno che appare distante e sconosciuto ma verosimilmente è già qui

L’amore di Dio è più forte di tutto, il male è sconfitto e il bene ha trionfato, l’amore di Dio ha prevalso sull’odio ridondante di coloro che ostinatamente non vogliono amare e sono nemici della compassione

Questo è il nuovo giorno, l’alba della memoria che sorge luminosa e non avrà mai tramonto . . . è qui adesso, non nel domani

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