Questa è una poesia che ho scritto per la festività dei Santi e dei defunti, festa della speranza cristiana che richiama alle verità della fede e non a quel paganesimo serpeggiante con cui oggi molti miscredenti vogliono indottrinare le giovani generazioni
Non passa
giorno che il volo di un rapace ghermisca la mia anima facendomi sentire
estraneo al conviviale ritmo dei saluti e degli sguardi
Ci sono
giorni in cui l’anima si sente fuori dal mondo pur riconoscendolo per proprio
ma con distacco e superficiale negazione
C’è un
solo giorno in cui non riesco a capire la differenza tra la buona educazione e
il disprezzo per l’altro chiunque esso sia
Quel
giorno è fermo dentro di me e non mi lascia mai, è un giorno carico di pensiero
ma con un solo sentimento
E’ il
giorno della memoria, giorno severo che richiama indietro antichi fantasmi
paurosi che con il trascorrere del tempo si sono fatti più vividi e persistenti
Hanno
forma e contenuto, sono densi di pianto e non desistono dal proposito di
coinvolgermi nel loro girovagare tra i vivi che ignorandoli gioiscono
illusoriamente
Quelle
pareti dall’intonaco scrostato trasudano dolore umano, sono sensazioni ma è
anche la verità e non la si può tenere nascosta all’infinito
Questo è
il giorno che ha fatto il Signore, direbbero gli ipocriti predicatori che nella
mano innanzi a sé tengono il Vangelo e in quella nascosta dietro di sé l’artefatto
della cupidigia
E’ il
giorno della memoria, una domenica come un’altra senza spazio l’una dall’altra
a parte la routine del lavorare e del riposare nella propria famiglia, culla
della società e paradigma di civiltà
Ancora un
altro giorno ed è lo stesso, lo stesso di ieri e lo stesso di domani . . . ma
avrò ancora la possibilità di amare?
Questo è
il giorno che ha fatto il Signore, li ha fatti tutti ma uno soltanto ha
domandato per sé, perché l’uomo si dimostrasse fedele facendo il suo bene,
ricevendolo in dono da Colui che vuole il suo bene
Ancora un
altro giorno ed è lo stesso, lo stesso di ieri e lo stesso di domani . . . ma
avrò ancora la possibilità di perdonare?
E’ un
edificio costruito da mani esperte e fatto di dura pietra quello che mi
imprigiona in questo mondo, questa casa l’hanno fatta gli angeli e soltanto
loro la possono demolire
Nel
giorno prestabilito in cui il Signore dirà: “Lo voglio”, allora le mie labbra saranno baciate da un angelo buono
che mi accompagnerà ad una nuova casa
Nel
giorno prestabilito dal Signore, quello sarà per tutti il giorno della memoria,
non perché andrà ricordato ma paradossalmente perché tutti se ne
dimenticheranno . . . ma non il Signore della vita che lo conserverà nel suo eterno presente
Mia madre
e mio padre sono dentro quel giorno, attraverso di loro Dio mi ha dato la vita
e loro sono dentro quel giorno che appare distante e sconosciuto ma
verosimilmente è già qui
L’amore
di Dio è più forte di tutto, il male è sconfitto e il bene ha trionfato, l’amore
di Dio ha prevalso sull’odio ridondante di coloro che ostinatamente non
vogliono amare e sono nemici della compassione
Questo è
il nuovo giorno, l’alba della memoria che sorge luminosa e non avrà mai
tramonto . . . è qui adesso, non nel domani
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