Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 8 novembre 2017

Salvare una vita o perderla?

Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?». Questo è il versetto 9 tratto dal capitolo 6 del Vangelo di Luca. Nei versetti seguenti il Signore si indigna per la durezza del cuore dei suoi antagonisti, del fatto che a loro dell’uomo ammalato non importasse niente, invece Gesù lo guarisce davanti ai loro occhi. Qual è la risposta di quegli uomini? Odiano Gesù e complottano su cosa potergli fare di male, non provano compassione per l’ammalato e non sono contenti dell’avvenuta guarigione, pensano soltanto a come farla pagare a Gesù che li ha contraddetti e messi nell’imbarazzo di non saper come confutare il suo discorso. Loro non accettavano la violazione del sabato che per la cultura ebraica è il giorno del Signore, con atti che potevano essere compiuti soltanto da Dio come la guarigione istantanea di un ammalato grave, comportandosi così Gesù affermava di sé stesso la sua uguaglianza con Dio, l’essere veramente Dio nascosto dalle apparenze di un uomo. Non lo potevano accettare, dichiarandolo bestemmiatore e seguace dei demòni da cui attingeva quel potere taumaturgico . . . quegli uomini vedevano un altro uomo, proprio come loro, Gesù era un semplice uomo mortale, non era il Dio dell’alleanza. C’è un insegnamento nel versetto 9 e cioè che il Signore ama tutti gli uomini e desidera guarirli, alla gente del mondo di far del bene gliene importa poco tranne nel caso di promuovere la propria reputazione da giusti, benefattori e migliori se paragonati agli altri, gente che persegue come soddisfazione il proprio orgoglio. Era più importante guarire quell’uomo per liberarlo dalla sua sofferenza piuttosto che perdersi in assurde congetture riguardanti la legge ebraica dell’epoca. Facciamo come Gesù diventando suoi imitatori, dimostriamo che la vita di un uomo vale per sé stessa e non per l’opinione di qualcun altro che giudica commettendo un sopruso, quello che fa Gesù è un atto d’amore disinteressato, impariamo da Lui e liberiamoci dal cuore di pietra.

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