Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 3 novembre 2017

Di chi sono figlio?

Nel Vangelo il Signore parla della distinzione tra i figli del diavolo e i figli di Dio, in che cosa consiste tale distinzione? Prendiamo in esame una metafora sempre del Vangelo: “Non può un albero buono produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni; una pianta la si conosce dai suoi frutti”, c’è anche una breve parabola che descrive la medesima cosa ma con una diversa prospettiva, un contadino che trova una pianta nel suo giardino che non offre frutti, allora dopo aver informato il padrone riceve queste istruzioni: “Se non produce frutti tagliala, perché deve sfruttare inutilmente il terreno?”, ma il contadino intercede dicendo: “Lasciala ancora un altro anno in modo che la concimi e la curi, se non darà frutti la farai tagliare”. Chi sono i figli del diavolo? Sono coloro che amano la beatitudine voluttuaria e che commettono tutti quei peccati contrari ai Comandamenti, che nella vita non portano nessun frutto conforme alle virtù, sono i bugiardi che non amano e quindi non agiscono in conformità al bene del prossimo, che non hanno compassione, che disprezzano la fede e la preghiera, che antepongono la propria vita a quella degli altri disprezzandola, insomma che nelle loro attitudini e nel loro comportamento somigliano al diavolo. Cosa significa somigliare al diavolo? Direi che per comprenderlo sia sufficiente accorgersi di certe cose attorno a noi, nella vita di ogni giorno. Chi sono i figli di Dio? Sono le persone sincere che non si nascondono dietro una maschera di cartapesta, quelle maschere carnevalesche dai tratti sarcastici che lasciano intendere verità nascoste e poco attraenti o talvolta addirittura ignobili, sono le persone dal cuore puro capaci di pensare anche alla vita dei più deboli, sono le persone dalla condotta gentile che si preoccupano per gli altri, che coltivano con una serie di scelte positive la sensibilità della propria coscienza, l’empatia cioè il sapersi mettere nei panni degli altri, il saper amare e lasciarsi coinvolgere dalle sofferenze altrui, sono coloro che perdonano per amore di Dio e che cercano la pace rigettando ogni forma di violenza, che pregano con i sentimenti benevoli del proprio cuore, perché hanno sentimenti benevoli, che pregano sul serio conformando le parole a ciò che Dio vuole, e per sapere cosa vuole Dio basta leggere il suo Vangelo. Tante persone sono fatte così, persone nascoste e silenziose, persone che stanno fuori dal palcoscenico del mondo a cui non importa niente dell’approvazione e del vanto, persone veramente umili. E’ faticoso per i figli di Dio abitare in un mondo come questo, perché questo è il mondo del diavolo, è il mondo della falsità e della violenza, è il mondo della cattiveria e dell’egoismo. Chi vuole vivere con coerenza da cristiano deve pagare talvolta un prezzo molto caro, gli altri capaci di qualsiasi compromesso si trovano invece a proprio agio idolatrando il denaro, il benessere e le cose materiali nel menefreghismo vicendevole e nella ricerca ossessiva della soddisfazione carnale. Chi crede in Dio e davvero lo ama si comporta di conseguenza, direi che le persone così sono anche quelle che dimostrano di avere senno.

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