Sono
convinto che occorra saper rinunciare, la rinuncia è l’humus della virtù, se si
rinuncia a qualcosa che oggettivamente è un male, o che arreca un danno a noi
stessi, o che lo arreca a qualcun altro, insomma se si rinuncia trionfa la
ragione e con la ragione il rispetto per la vita, e con il rispetto
intransigente della vita la dignità della persona. La rinuncia è terapeutica,
il superamento di una mania, di una ossessione o di una psicosi avviene per
gradi di rinuncia e di disaffezione, assuefatti alla violenza e alla vendetta
ci si libera da questi demoni per trovare l’equilibrio e la pace. La rinuncia è
la via che forma un carattere forte, dei tratti di personalità conformi all’umanità
nelle sue espressioni più nobili, tutto questo è in sintesi l’arte dell’educare,
l’arte di dare l’esempio e di correggere con la parola, di edificare con la
parola. La rinuncia è anche una delle grandi promesse battesimali, si rinuncia
alle entità maligne, alle negatività per consacrarsi a Dio, per essere suoi per
sempre, per amarlo e per lasciarsi amare. Nella tentazione a cui tutti sono
sottoposti ( se ci si mette il diavolo diventa una prova veramente difficile! ),
è necessario dire sempre di no: perché dire di no al peccato significa evitare
di cadere nella colpa, è un atto di forza interiore, è un atto di coraggio. In
questo modo si conserva la salute dell’anima, altrimenti riconquistabile
soltanto con le lacrime del pentimento e l’emendazione. La rinuncia è un atto degno
degli spiriti più elevati, perché il mondo, la carne e il diavolo seducono e
sono chiassosi, l’anima matura è mansueta, umile e silenziosa. L’anima trova il
suo habitat nelle acque chete, dopo aver detto di no agli impostori che si
ingegnano per ingannarla. La rinuncia al male è sorgente di vera pace, l’arrendersi
ad esso con la libera adesione è un cadere rovinoso nel disordine. Occorre rinunciare
per essere liberi, quando l’etica cristiana ci suggerisce che c’è colpa grave solamente
se c’è volontà e si conosce la natura del male e le conseguenze che comporta
una scelta in suo favore, soltanto in questa modalità tanto difficile da
attuarsi l’anima muore alla grazia ed estromette l’amore di Dio, è un dolore
disabitato in cui i demoni trovano la propria dimora stabile. Insomma per
essere veramente liberi si debbono fare molte rinunce ogni giorno per la durata
di tutta la vita, amare invece non è una rinuncia, amare è sempre una
conquista.
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