Gli animali secondo la Legge italiana o il diritto penale hanno lo stesso valore delle cose o di un qualsiasi oggetto materiale, non sono considerati creature senzienti ma qualcosa di cui dispone il proprietario; anche nei manicomi infantili ottocenteschi i bambini internati fino a quasi la fine del XX° secolo avevano per il personale infermieristico la dignità di cose, non di persona umana e venivano trattati di conseguenza, diventavano vittime di violenza; oggi accade con l’embrione umano o il feto entro novanta giorni il quale per la Legge non è un bambino con capacità giuridica ma del semplice materiale organico e se si decide di abortire dopo l’aborto viene gettato in pattumiera, tra i rifiuti dell’ospedale o viene espulso dal seno materno con la Ru486. La buona coscienza nelle persone raziocinanti non cambia anche se cambiano i costumi diventando cinici e la cultura che si afferma nella società è una cultura di morte, ci sono ancora le radici cristiane e dove la civiltà umana genera mostri il valore della vita e il suo mistero non cambiano, quello che cambia è soltanto il modo di considerarla al di là del bene e del male. È la sensibilità al degrado delle persone che osannano leggi inique o esaltano il libertinaggio e l’egoismo a fare di ciò che è oggettivamente sacro e inviolabile un bene di consumo o qualcosa di cui poter fare ciò che piace e di quello che è sempre sbagliato – senza alcuna giustificazione valida – addirittura virtù e progresso.
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