Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 22 maggio 2024

Compendio di demonologia

C’è la possessione corporea permessa da Dio che non è quasi mai colpevole in cui la persona è in grazia, questo accade affinché la persona possa progredire nel cammino di conversione, possa maturare nelle virtù, oppure si sacrifichi in conformità alla Croce di Cristo a vantaggio di altri, per la loro conversione o in riparazione di peccati di una certa gravità, in questi casi i demoni procurano al colpito grandi sofferenze fisiche e mentali, anche sociali e relazionali, in contrapposizione c’è la possessione diabolica dove il male o le negatività sono radicate nel profondo la cui causa è sempre il peccato mortale, l’ostinazione nel peccato e l’impenitenza, qui è la volontà che è corrotta e il cuore è rivolto al male per una sua libera scelta, quando ciò avviene i demoni non si rivelano quasi mai all’esterno tramite la trance o altre manifestazioni soprannaturali ma covano dentro la persona e ne condizionano la vita in tutti i suoi differenti aspetti, soprattutto viene a mancare la carità verso il prossimo e lo spirito di preghiera. Certi peccati – o colpe morali – piuttosto che altri sono la porta d’ingresso del demoniaco, il veicolo attraverso cui satana alla maniera di un parassita si innesta nell’anima, nella famiglia o nella comunità e ci separa da Dio, dalla sua grazia o grazia santificante. Avviene anche che talvolta sia il diavolo a dare dei carismi, a elargire i suoi doni ed è quanto concerne la sfera della medianità, lo scopo è sempre servirsi di qualcuno per nuocere alle persone o allontanarle dalla verità, tarpare le sue ali spirituali e incatenare in una sorta di schiavitù, lo dice Gesù nel Vangelo: “Chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Gv 8,34) e l’istigatore del peccato è sempre il diavolo, è lui che ci toglie la libertà d’amare il prossimo, di compatire e di perdonare, che nella sua azione ordinaria e continua tenta – nel territorio della nostra mente – al male e si compiace sempre del peccato degli uomini, dell’odio, dell’impurità e della miscredenza, del loro cuore avvinto dalle catene dei vizi e della cattiveria.

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