Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 22 dicembre 2024

Canto per questo Natale 2024


DIES AURORAE

Il Natale è un angolo censurato
dal cuore così fanciullo,
capace di stare
di fronte al candore
della vita,
e di un volto umano
anche se segnato dall'incertezza,
vivido emblema
della incoerenza immane
di una creazione al suo acme,
e di un mistero
senza inizio là nella mangiatoia
scomparsa
della Betlemme antica.

Il male fa male a chi lo fa

I terremoti, le carestie, le pandemie e le guerre o le persecuzioni ai buoni non sono punizioni di Dio inferte all’uomo a causa del peccato ma fenomeni naturali, negligenza umana o malvagità umana, penso che l’unica punizione di Dio per il peccato sia l’abbrutimento spirituale e morale, la degenerazione nel diabolico di chi lo commette e in esso si ostina, che ne è conseguenza: il male fa male innanzitutto a chi lo fa e poi a chi lo subisce.

venerdì 20 dicembre 2024

Il vero potere di Dio è nel perdono che ci salva

Il Sacramento della riconciliazione e del perdono per chi crede – con l’esercizio della propria sensibilità spirituale – è uno straordinario atto di bellezza, è un incontro tra la persona sinceramente pentita di quel che ha fatto offendendo Dio e il prossimo e Gesù che l’ama profondamente e la conosce come nessun altro, tra il male morale che infetta le nostre anime e le abbrutisce e la Sua misericordia che nessun peccato può chiudere, tra i nostri cuori umani e il Suo cuore benignissimo che vuole la nostra liberazione dalla schiavitù del diavolo, la nostra salvezza in una vita rinnovata dalla carità e nella grazia santificante, tralci fecondi innestati nella vite soprannaturale dell’amore di Dio, che ricevono linfa vivificante e portano frutto di opere buone, di virtù e compassione – così comè descritto in una metafora evangelica. La Confessione non è l’incontro con un altro uomo come noi ma con Cristo in uno sguardo di fede, di fronte a noi c’è il Crocifisso ed è il Suo sangue che ci lava dalle colpe, che ci immerge nell’acqua di un nuovo Battesimo, le nostre lacrime sono espiative perché aprono la porta al perdono di Dio. Prenditi del tempo per riflettere sulla tua vita, riconoscere le tue mancanze e fare una sincera Confessione. Mentre purifichi il tuo cuore, creerai una degna dimora per il Signore. Quando verrà in te con la contrizione e il dolore della coscienza, troverà il tuo cuore puro, umile e ricettivo al Suo amore. Non perdere questa opportunità di preparare il tuo cuore e renderlo un sacro santuario per la presenza del Signore.

E la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodisca i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

~ Filippesi 4:7

martedì 10 dicembre 2024

La santità di dottrina

La teologia cristiana è semplice così come ce la insegna il Catechismo e i demoni negli esorcismi definiscono insipienti gli atei, la realtà è costantemente creata e sostenuta da un Creatore nascosto a qualsiasi esperienza sensibile o dimostrazione, Dio in se stesso non è infinita solitudine ma relazione d’amore tra Persone e non necessita di alcunché, tutta la creazione e le creature sono la manifestazione dell’onnipotenza, della sapienza e di quell’amore personale ed eterno al di fuori di Dio nel consumarsi del tempo illusorio, Dio è sommamente libero e crea dal nulla ogni cosa e ogni vivente e ha creato l’uomo per farlo partecipe della Sua vita intima che è Carità, il progetto di Dio per l’uomo consiste nella felicità e nell’immortalità beata della sua creatura spirituale, coloro che rifiutano consapevolmente il Suo disegno di salvezza o meglio il Suo amore e non lo corrispondono e disprezzano la Sua misericordia cadono nella morte eterna che è la condizione tragica dei demoni e dei dannati nell’inferno, è il male assoluto da cui procedono le colpe morali, le malattie e la dissoluzione corporea, l’antitesi della realizzazione perfetta di ogni persona nella propria vita soprannaturale o di grazia.

mercoledì 4 dicembre 2024

L'Eucarestia è la sorgente di ogni bene spirituale

Occorre vivere in grazia di Dio per poter fare la comunione sacramentale o spirituale, pentirsi delle proprie colpe e convertirsi alla Legge morale, con il sacramento della riconciliazione e del perdono o con una sincera contrizione o atto di dolore, con le lacrime della penitenza che sono la prosecuzione dell’acqua del battesimo come scrive Sant’Agostino, occorre la disaffezione al peccato, occorre perdonare di cuore a chi ci ha fatto del male. Chi accetta la propria croce e riceve il Corpo e Sangue del Signore diventa una piccola ostia riparatrice che consola il Cuore di Gesù dai tanti oltraggi e peccati che ogni giorno si commettono nel mondo, Gesù ci ama e noi lo offendiamo con il peccato, con tanta ingratitudine, è tanto il peccato e poca la preghiera ed è questa la causa per cui il male nel mondo dilaga, non ci accorgiamo che dai disordini spirituali deriva la corruzione anche materiale, tutta la corruzione che deturpa il mondo perché siamo noi con il peccato – con il calpestare i Comandamenti di Dio – che diamo potere ai demoni di danneggiarci. Ci sono anche e purtroppo le comunioni sacrileghe, di chi riceve il Corpo e Sangue del Signore nell’incredulità o nel peccato mortale, essere in peccato mortale è come avere il cuore disseminato di velenosi serpenti o l’anima simile a un morto in putrefazione roso dai vermi, le comunioni degli apostati e cioè di coloro che non credono nella presenza reale, nascosta e mistica di Gesù nell’Eucarestia sono la loro condanna, essi non amano davvero il Signore, non lo riconoscono nel mistero, negano la verità che Egli stesso ci ha rivelato e neppure cercano la propria salvezza eterna con una vita coerente al Vangelo in cui si esercita la carità al prossimo.

(1Corinzi 11:23-29)

23 Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26 Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. 27 Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 28 Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 29 perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.