Alla morte ci ritroviamo fuori dal corpo con tutte le nostre facoltà naturali – quelle che erano dovute al cervello – esattamente come nella vita materiale, le malattie dovute al compromesso funzionamento del cervello scompaiono e siamo nel pieno possesso delle nostre facoltà psicologiche, intellettuali, mnemoniche e mentali, addirittura sensoriali, ciò che differenzia la condizione delle anime rispetto alle altre nel mondo soprannaturale – o come si esprime il Credo niceno-costantinopolitano il mondo invisibile – è il peccato, la colpa morale, se si muore in peccato mortale avendo esercitato la libertà in tutto contro Dio e i suoi Comandamenti ritrovandoci fuori dal corpo siamo presi dai demoni e portati nell'inferno, se si muore in grazia di Dio, innocenti o pentiti del male commesso gli angeli santi ci accompagnano in purgatorio ad espiare, a pagare il nostro debito dovuto alle colpe o direttamente in Paradiso ammessi alla visione beatifica di Dio, è come attraversare una porta che prima era nascosta e ritrovarsi in un'altra stanza (Henry Scott Holland), non perdiamo la nostra personalità o individualità e siamo sempre noi ma in una nuova condizione definibile come 'disincarnata' e 'spirituale', nella morte l'anima che è creata immortale si separa dal corpo ma la persona di se stessa non perde alcunché, non svanisce nel nulla come sono convinti gli atei o i nichilisti, quelli che rimangono da questa parte non vedono niente di ciò che accade dopo a parte le spoglie mortali che si disfano o vengono ridotte in cenere, tornando agli elementi della materia inanimata. Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris è una locuzione latina, che tradotta letteralmente significa: "Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai" (Vulgata, Gen 3,19).
Dal Vangelo di Matteo 22:29-33
E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi». Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.
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