Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 10 gennaio 2013

La Legge umana secondo Dio


L’umanità si è data delle leggi per ordinare la sua civiltà e per promuovere il bene del singolo e della collettività, queste leggi sono delle normative che costituiscono il fondamento di uno Stato, si tratta dell’ordine costituito di un sistema finalizzato alla sua conservazione e al suo progresso; esiste anche una legge di Dio data agli uomini dal Creatore per garantire e perseguire il vero bene delle sue creature, questa legge di Dio è scritta a lettere indelebili nel cuore umano e il santo Vangelo della rivelazione la esprime nella sua autentica perfezione, è il lieto annuncio della legge secondo verità, una legge che porta in sé i valori non negoziabili per il bene reale della persona, una legge che porta alla vita e che fa estraniare dalla logica della cultura della morte; la legge di Dio è espressa con assoluto criterio di coerenza dai dieci Comandamenti consegnati all’uomo dal Signore stesso, oggi questi Comandamenti sono pressoché dimenticati dalla cultura dominante, infatti l’imperativo dei contemporanei è “ fai quello che vuoi e sarai felice ”: queste parole non sono altro che la voce seducente del maligno che ci vuole trarre in inganno per rovinarci; i Comandamenti sono di tipo negativo, sono proibitivi ma nella loro espressione è implicita una dinamica propositiva, cioè “ non fare questo ma fai l’opposto ”, nel senso che per ogni Comandamento c’è la sua dichiarazione positiva, ad esempio il quinto non uccidere porta in sé questo consiglio: ama e rispetta la vita oppure: sconfiggi e supera l’odio e la collera con l’amore e la mitezza. Questi sono i dieci Comandamenti: primo, non avrai altro Dio fuori di me; secondo, non nominare il nome di Dio invano; terzo, ricordati di santificare le feste; quarto, onora il padre e la madre; quinto, non uccidere; sesto, non commettere atti impuri; settimo, non rubare; ottavo, non dire falsa testimonianza; nono, non desiderare la donna d’altri; decimo, non desiderare la roba d’altri; i Comandamenti di Dio sono il bignami etico della Legge del popolo di Israele. Gesù Cristo nella nuova Alleanza sintetizza mirabilmente tutti i Comandamenti dell’antica Alleanza nell’unico Comandamento della carità: ama Dio con tutto il cuore e il prossimo come te stesso, e il resto sono soltanto precetti di uomini utili esclusivamente agli ipocriti per poter apparire giusti, quando in realtà non lo sono affatto. La legge di Dio è la legge dell’amore, perché come dice l’Apostolo chi ama non può fare del male, l’amore quindi è l’adempimento perfetto della legge di Dio: nel santo Vangelo della rivelazione è contenuta tutta la legge nella sua forma perfetta, la legge di Dio comunicata attraverso la viva voce di Gesù, del Figlio di Dio, la Sapienza incarnata; conoscere e praticare il Vangelo significa sostanzialmente amare! Tutto ciò che è contrario all’amore è contrario alla legge di Dio. L’amore non è un sentimento romantico per illusi e sognatori, è una precisa dinamica di volontà nella propria libertà che vuole e ricerca il bene per sé e per il prossimo, nella relazione con sé stessi, con gli altri e con Dio; amare significa sentimento e volontà in sinergia finalizzati al bene: chi ci dice quale sia il bene autentico da perseguire? Gesù di Nazaret con la sua Parola di verità, Lui ci parla e ci dice in ogni istante qual è il bene che dobbiamo scegliere e il male che dobbiamo evitare, Lui ce lo insegna perché è il nostro Maestro: nessun altro può fare da precettore alla nostra anima se non lo Spirito Santo, soltanto Lui è la bussola che ci indica la direzione e a questo scopo è indispensabile la preghiera fatta con il cuore, tramite le virtù della fede e della carità, senza la direzione giusta siamo perduti e brancoliamo nel buio delle nostre false sicurezze; per scoprire la bellezza della legge di Dio occorre amare e pregare, per nutrire così la propria anima e per non farla deperire e morire: con il cibo materiale assimiliamo le sostanze nutritive utili al sostentamento del nostro corpo, con la preghiera mangiamo Dio ed entriamo in comunione con la sua Vita soprannaturale, poiché chi crede prega e chi prega crede

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