“ Il piede dello stolto si
precipita verso una casa; l’uomo sperimentato si mostrerà rispettoso. Lo stolto
spia dalla porta l’interno della casa; l’uomo educato se ne starà fuori. È
cattiva educazione d’un uomo origliare alla porta; l’uomo prudente ne
resterebbe confuso ” (Siracide 21,22-24). La privacy nel mondo contemporaneo è
un elemento importante per definire il livello di civilizzazione della società,
dove essa non è rispettata si cade nell’inciviltà e nel reato di carattere
penale; soltanto l’Autorità giudiziaria può disporre che la privacy di un
cittadino sia violata e questo ai fini della sicurezza pubblica e della
repressione di crimini in atto; qualsiasi violazione della privacy fuori dall’ambito
delle disposizioni per Legge è un reato specifico sanzionato dal Codice di
Procedura Penale, e se a compiere la violazione sono funzionari pubblici, come
gli appartenenti alle forze dell’ordine e di polizia, le sanzioni punitive per
questi soggetti si aggravano in maniera determinante, reclusione o pene pecuniarie:
nel passo del Libro sapienziale sopra citato, già la sapienza degli antichi
definiva l’atto dello spiare la vita privata altrui, come gravemente immorale e
illecito; colui che vuole farsi gli affari altrui spiandone la vita domestica è
definito dalla Bibbia uno stolto, un idiota, mentre la persona rispettosa dell’ambito
della vita altrui e che si fa gli affari suoi è una persona sperimentata,
quindi di comprovata virtù; è una grave azione contro l’amore verso il prossimo
origliare o guardare nella loro casa privata, è un’azione meschina e ignobile
degna di criminali senza scrupoli; fare gli spioni può sembrare quasi un atto
innocente, addirittura puerile, ma in realtà è un grave peccato contro la
carità dovuta alle altre persone. C’è chi spia per interesse o per voluttà, ma
l’azione in sé rimane sempre un grave disordine di natura morale. Soltanto
quelli che hanno avuto una educazione civica degna di animali inconsapevoli,
possono provare gusto e soddisfazione in una cosa del genere, la persona civile
e buona prova una forte indignazione; la virtù della prudenza porta in sé quel
desiderio nobile di chi vuole rispettare la privacy del vicino, perché essere
prudenti significa soprattutto evitare quei comportamenti che sono palesemente
amorali e collimano con la morbosità maniacale e l’impudicizia dei sensi, della
vista e dell’udito, quindi l’uomo assennato desidera nel suo cuore evitare il
peccato, evitare il male, questa è la vera radice della prudenza. La privacy
deve essere considerata un bene non soltanto del singolo cittadino ma di tutta
la comunità, perché con la privacy i rapporti interpersonali risultano scevri
da inquinamento e da sospetti, si radicano nella purezza di pensiero e di
intenzioni, nella fiducia reciproca; ognuno nell’ambito della sua privacy ha
diritto di esercitare al massimo la propria libertà e le proprie scelte, sempre
che queste non vadano a danno del prossimo e non siano irrispettose della
dignità della persona umana; nessuno può arbitrariamente violare la privacy di
un individuo, esclusi quei casi in cui la Legge e l’Autorità debbono
intervenire per il bene della collettività; violare la privacy delle persone è
un crimine particolarmente odioso e severamente sanzionato dai Codici Penali
degli Stati democratici, quindi è un gran bene che ciascuno si faccia gli
affari suoi, chi non si comporta in modo coerente a questo principio è uno
spione e un farabutto, così come si esprime la Sacra Scrittura, la Parola di
Dio e ovviamente i peccati comportano sempre delle gravi conseguenze dopo che sono
stati commessi ed esigono quindi una severa riparazione nei confronti dell’amore
di Dio vilmente ferito, lo esige anche la giustizia umana con l’applicazione e
il rispetto delle Leggi e delle loro garanzie per tutti e per ciascuno, lo
esige il rispetto per la persona e in tal senso si esprimono eccellentemente la
Dichiarazione universale dei diritti umani e la Costituzione della Repubblica
italiana.
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