Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

sabato 5 gennaio 2013

Il crimine della privacy violata


“ Il piede dello stolto si precipita verso una casa; l’uomo sperimentato si mostrerà rispettoso. Lo stolto spia dalla porta l’interno della casa; l’uomo educato se ne starà fuori. È cattiva educazione d’un uomo origliare alla porta; l’uomo prudente ne resterebbe confuso ” (Siracide 21,22-24). La privacy nel mondo contemporaneo è un elemento importante per definire il livello di civilizzazione della società, dove essa non è rispettata si cade nell’inciviltà e nel reato di carattere penale; soltanto l’Autorità giudiziaria può disporre che la privacy di un cittadino sia violata e questo ai fini della sicurezza pubblica e della repressione di crimini in atto; qualsiasi violazione della privacy fuori dall’ambito delle disposizioni per Legge è un reato specifico sanzionato dal Codice di Procedura Penale, e se a compiere la violazione sono funzionari pubblici, come gli appartenenti alle forze dell’ordine e di polizia, le sanzioni punitive per questi soggetti si aggravano in maniera determinante, reclusione o pene pecuniarie: nel passo del Libro sapienziale sopra citato, già la sapienza degli antichi definiva l’atto dello spiare la vita privata altrui, come gravemente immorale e illecito; colui che vuole farsi gli affari altrui spiandone la vita domestica è definito dalla Bibbia uno stolto, un idiota, mentre la persona rispettosa dell’ambito della vita altrui e che si fa gli affari suoi è una persona sperimentata, quindi di comprovata virtù; è una grave azione contro l’amore verso il prossimo origliare o guardare nella loro casa privata, è un’azione meschina e ignobile degna di criminali senza scrupoli; fare gli spioni può sembrare quasi un atto innocente, addirittura puerile, ma in realtà è un grave peccato contro la carità dovuta alle altre persone. C’è chi spia per interesse o per voluttà, ma l’azione in sé rimane sempre un grave disordine di natura morale. Soltanto quelli che hanno avuto una educazione civica degna di animali inconsapevoli, possono provare gusto e soddisfazione in una cosa del genere, la persona civile e buona prova una forte indignazione; la virtù della prudenza porta in sé quel desiderio nobile di chi vuole rispettare la privacy del vicino, perché essere prudenti significa soprattutto evitare quei comportamenti che sono palesemente amorali e collimano con la morbosità maniacale e l’impudicizia dei sensi, della vista e dell’udito, quindi l’uomo assennato desidera nel suo cuore evitare il peccato, evitare il male, questa è la vera radice della prudenza. La privacy deve essere considerata un bene non soltanto del singolo cittadino ma di tutta la comunità, perché con la privacy i rapporti interpersonali risultano scevri da inquinamento e da sospetti, si radicano nella purezza di pensiero e di intenzioni, nella fiducia reciproca; ognuno nell’ambito della sua privacy ha diritto di esercitare al massimo la propria libertà e le proprie scelte, sempre che queste non vadano a danno del prossimo e non siano irrispettose della dignità della persona umana; nessuno può arbitrariamente violare la privacy di un individuo, esclusi quei casi in cui la Legge e l’Autorità debbono intervenire per il bene della collettività; violare la privacy delle persone è un crimine particolarmente odioso e severamente sanzionato dai Codici Penali degli Stati democratici, quindi è un gran bene che ciascuno si faccia gli affari suoi, chi non si comporta in modo coerente a questo principio è uno spione e un farabutto, così come si esprime la Sacra Scrittura, la Parola di Dio e ovviamente i peccati comportano sempre delle gravi conseguenze dopo che sono stati commessi ed esigono quindi una severa riparazione nei confronti dell’amore di Dio vilmente ferito, lo esige anche la giustizia umana con l’applicazione e il rispetto delle Leggi e delle loro garanzie per tutti e per ciascuno, lo esige il rispetto per la persona e in tal senso si esprimono eccellentemente la Dichiarazione universale dei diritti umani e la Costituzione della Repubblica italiana.

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