Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 9 agosto 2013

La parola esprime il cuore

Occorrono degli accorgimenti che richiedono una certa accortezza, per avvalersi di quegli strumenti conoscitivi che consentono di conquistare una piena libertà di critica e di pensiero, questi accorgimenti sono estranei all’ignoranza e all’insipienza e consistono nel porre attenzione innanzitutto al proprio mondo interiore, sono accorgimenti che allineano la mente al potenziale della nostra natura, riguardano tutti i movimenti del più banale tra gli esercizi consentiti dall’intelligenza, guardare oltre le apparenze; “ L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; luomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore ”. ( Lc 6:45 ) L’accorgimento più importante da dare per manifestare la propria saviezza è accordare la parola che esce dalla nostra bocca, con quanto abbiamo nel cuore, quindi talvolta le apparenze decadono e la parola rivela quanto c’è davvero in ognuno di noi, il bene o il male; ci sono momenti di verità in cui nessuno può fingere e allora quello che abbiamo dentro diventa palese a tutti; il cuore può essere custode di un buon tesoro o di un tesoro cattivo, quando siamo vulnerabili e scoperti questo tesoro viene alla luce tramite la parola, nessuno per quanto ipocrita può sfuggire a questi momenti di verità, sono tutti dietro l’angolo che ci aspettano per manifestare esteriormente ciò che abbiamo dentro, la purezza o il marciume. “ Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela il sentimento dell’uomo ”. ( Sir 27:6 ) Con la parola riveliamo chi siamo e dimostriamo anche quanto valiamo, le persone spiritualmente mediocri le si riconosce subito dalle parole che pronunciano nei momenti di intima convivialità, con quelli con cui sono in piena confidenza, le persone spiritualmente più elevate hanno un modo di parlare e di esprimere il loro pensiero, che è inequivocabile, sono persone che dimostrano equilibrio, senno e sentimenti onesti, puliti, sono persone evangeliche; la Sacra Scrittura afferma che la Parola di Dio è l’equivalente della sua infinita Sapienza e che con essa sono state create tutte le realtà esistenti, compresa la vita; per osmosi anche la parola dell’uomo ha un potere creativo e vivificante, l’uomo con la sua parola, con il linguaggio, anzi con le molteplici forme di linguaggio di cui egli è capace, stabilisce un contatto tra il suo pensiero e l’universo, attraverso questo contatto egli può manipolare l’esistente, divenendo un demiurgo: la parola nella persona senziente diventa potere trasformante, potere creativo, il mondo interiore dell’uomo cambia il mondo esteriore che lo circonda, si può ben affermare che tutto quello che l’uomo realizza passi dalla sua parola, la parola che è scrittura, letteratura, matematica, comunicazione, dialogo e confronto, educazione, istruzione, cultura e tutta la manifestazione condivisa del suo pensiero intelligente, la parola che è sostanzialmente spirito, qualcosa che non si può ascrivere come meramente materiale. La parola ha il potere di cambiare l’uomo stesso, ha il potere di migliorarlo o di peggiorarlo. Senza la parola l’uomo sarebbe un animale come un altro, una bestia bruta senza nulla di nobile e di spirituale, la parola ci distingue da tutte le altre creature e non per gradi di separazione, per livelli evolutivi, bensì qualitativamente: l’uomo è una creatura sostanzialmente diversa dagli altri animali, il primo passo per acquisire saggezza è riconoscere questa verità indiscutibile, i discorsi di carattere naturalista, animalista o specista sono delle ovvie stupidaggini, a parte la considerazione che l’uomo è custode responsabile di tutta la creazione, e la sua azione nei confronti del creato non deve essere di tipo distruttivo, ma conservativo, anche per il proprio bene. La parola, così come dice il Libro sapienziale della Bibbia, rivela il sentimento dell’uomo, rivela cioè quello che c’è nell’uomo: la parola falsa e l’ipocrisia sono l’acme della corruzione morale che riguarda direttamente la parola umana, ma per corruzione morale riguardante la parola si può benissimo considerare altre due forme attualmente diffusissime, come la bestemmia e il turpiloquio, insomma tutto quanto manifesta volgarità e abiezione; parlare con bestemmie e turpiloqui degrada spiritualmente l’uomo che in questo comportamento cade colpevolmente, per propria libera scelta: chi parla pulito, ha anche il cuore pulito. Ma c’è anche un altro modo di sporcarsi con la parola ed è il modo peggiore, si tratta della malizia e della cattiveria verso il prossimo, cioè la maldicenza, la diffamazione, la calunnia e il sarcasmo spregiante: chi parla con cattiveria nei confronti degli altri, ha un cuore fondamentalmente cattivo, è sporco dentro e non vuole che alcuno illumini la sua stanza interiore, perché non ne vuole sapere di riconoscersi come un autentico infame, che è la verità sulla condizione della sua anima; i cuori puri non parlano degli altri con cattiveria e non desiderano il male per nessuno, chiunque essi siano, ma sanno esercitare con eroicità la somma virtù della carità; chi parla degli altri con carità dimostra un cuore puro, anche se si tratta di acerrimi nemici, comportandosi così piace a Dio ed è da Lui molto amato: per coltivare un cuore che sia puro, è necessario amare molto, non c’è purezza senza vero amore, e non si dimostra purezza con una parola sporca, ma bensì con una parola savia, benigna e benedicente. San Giovanni apostolo ha scritto che Dio è Amore, quindi perfetta purezza.

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