Occorrono degli accorgimenti
che richiedono una certa accortezza, per avvalersi di quegli strumenti
conoscitivi che consentono di conquistare una piena libertà di critica e di
pensiero, questi accorgimenti sono estranei all’ignoranza e all’insipienza e
consistono nel porre attenzione innanzitutto al proprio mondo interiore, sono
accorgimenti che allineano la mente al potenziale della nostra natura,
riguardano tutti i movimenti del più banale tra gli esercizi consentiti dall’intelligenza,
guardare oltre le apparenze; “ L’uomo
buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo
cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore
”. ( Lc 6:45 ) L’accorgimento più importante da dare per manifestare la propria
saviezza è accordare la parola che esce dalla nostra bocca, con quanto abbiamo
nel cuore, quindi talvolta le apparenze decadono e la parola rivela quanto c’è
davvero in ognuno di noi, il bene o il male; ci sono momenti di verità in cui
nessuno può fingere e allora quello che abbiamo dentro diventa palese a tutti;
il cuore può essere custode di un buon tesoro o di un tesoro cattivo, quando
siamo vulnerabili e scoperti questo tesoro viene alla luce tramite la parola,
nessuno per quanto ipocrita può sfuggire a questi momenti di verità, sono tutti
dietro l’angolo che ci aspettano per manifestare esteriormente ciò che abbiamo
dentro, la purezza o il marciume. “ Il
frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela il sentimento
dell’uomo ”. ( Sir 27:6 ) Con la parola riveliamo chi siamo e dimostriamo
anche quanto valiamo, le persone spiritualmente mediocri le si riconosce subito
dalle parole che pronunciano nei momenti di intima convivialità, con quelli con
cui sono in piena confidenza, le persone spiritualmente più elevate hanno un
modo di parlare e di esprimere il loro pensiero, che è inequivocabile, sono
persone che dimostrano equilibrio, senno e sentimenti onesti, puliti, sono
persone evangeliche; la Sacra Scrittura afferma che la Parola di Dio è l’equivalente
della sua infinita Sapienza e che con essa sono state create tutte le realtà
esistenti, compresa la vita; per osmosi anche la parola dell’uomo ha un potere
creativo e vivificante, l’uomo con la sua parola, con il linguaggio, anzi con
le molteplici forme di linguaggio di cui egli è capace, stabilisce un contatto
tra il suo pensiero e l’universo, attraverso questo contatto egli può
manipolare l’esistente, divenendo un demiurgo: la parola nella persona
senziente diventa potere trasformante, potere creativo, il mondo interiore dell’uomo
cambia il mondo esteriore che lo circonda, si può ben affermare che tutto
quello che l’uomo realizza passi dalla sua parola, la parola che è scrittura,
letteratura, matematica, comunicazione, dialogo e confronto, educazione,
istruzione, cultura e tutta la manifestazione condivisa del suo pensiero
intelligente, la parola che è sostanzialmente spirito, qualcosa che non si può
ascrivere come meramente materiale. La parola ha il potere di cambiare l’uomo
stesso, ha il potere di migliorarlo o di peggiorarlo. Senza la parola l’uomo
sarebbe un animale come un altro, una bestia bruta senza nulla di nobile e di spirituale,
la parola ci distingue da tutte le altre creature e non per gradi di separazione,
per livelli evolutivi, bensì qualitativamente: l’uomo è una creatura sostanzialmente
diversa dagli altri animali, il primo passo per acquisire saggezza è
riconoscere questa verità indiscutibile, i discorsi di carattere naturalista,
animalista o specista sono delle ovvie stupidaggini, a parte la considerazione
che l’uomo è custode responsabile di tutta la creazione, e la sua azione nei
confronti del creato non deve essere di tipo distruttivo, ma conservativo,
anche per il proprio bene. La parola, così come dice il Libro sapienziale della
Bibbia, rivela il sentimento dell’uomo, rivela cioè quello che c’è nell’uomo:
la parola falsa e l’ipocrisia sono l’acme della corruzione morale che riguarda
direttamente la parola umana, ma per corruzione morale riguardante la parola si
può benissimo considerare altre due forme attualmente diffusissime, come la
bestemmia e il turpiloquio, insomma tutto quanto manifesta volgarità e
abiezione; parlare con bestemmie e turpiloqui degrada spiritualmente l’uomo che
in questo comportamento cade colpevolmente, per propria libera scelta: chi
parla pulito, ha anche il cuore pulito. Ma c’è anche un altro modo di sporcarsi
con la parola ed è il modo peggiore, si tratta della malizia e della cattiveria
verso il prossimo, cioè la maldicenza, la diffamazione, la calunnia e il
sarcasmo spregiante: chi parla con cattiveria nei confronti degli altri, ha un
cuore fondamentalmente cattivo, è sporco dentro e non vuole che alcuno illumini
la sua stanza interiore, perché non ne vuole sapere di riconoscersi come un
autentico infame, che è la verità sulla condizione della sua anima; i cuori
puri non parlano degli altri con cattiveria e non desiderano il male per
nessuno, chiunque essi siano, ma sanno esercitare con eroicità la somma virtù
della carità; chi parla degli altri con carità dimostra un cuore puro, anche se
si tratta di acerrimi nemici, comportandosi così piace a Dio ed è da Lui molto
amato: per coltivare un cuore che sia puro, è necessario amare molto, non c’è
purezza senza vero amore, e non si dimostra purezza con una parola sporca, ma
bensì con una parola savia, benigna e benedicente. San Giovanni apostolo ha
scritto che Dio è Amore, quindi
perfetta purezza.
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