C’è una falsa religiosità,
ostentata da alcune persone che erroneamente sono convinte che l’espressione
comunitaria ed esteriore del proprio presunto sentimento religioso, sia la
forma di culto che il Signore predilige, anzi l’unica forma di culto possibile,
una falsa religiosità il cui unico scopo consisterebbe nel trarre da Dio dei
benefici per la propria vita terrena, come se Dio fosse una sorta di
benefattore e noi coloro ai quali tutto è dovuto a prezzo di una banale lode,
invece il Dio cristiano è un Dio crocifisso che ha insegnato il culto interiore
in spirito e verità, un Dio che non ha promesso la felicità in questo mondo, ma
bensì la vita eterna nel mondo futuro, oltre le porte della morte; il Dio
cristiano è un Dio crocifisso che insegna l’amore come pratica della vita, anzi
che insegna a dare la vita per amore degli altri, senza attendersi nulla in
cambio, un Dio che ha scelto la sofferenza e la morte in un sacrificio cruento
per il bene di coloro che avessero aderito a Lui nella carità, un Dio che si
sacrifica per gli altri lasciando quel sublime esempio di abnegazione per tutti
coloro che avessero deciso di seguirlo come discepoli. Gesù in tutto il Vangelo
insegna il culto interiore, insegna che la religione deve innanzitutto cambiare
il cuore umano, altrimenti non serve a nulla, come nel caso degli scribi e dei
farisei ipocriti: se la religione non rende migliore la persona dal punto di
vista interiore, non è altro che una pratica inutile in cui gli sciocchi si
illudono di ottenere dei benefici esclusivamente materiali, a vantaggio della
propria vita temporale, invece Gesù dice di dare
a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio; le faccende
terrene rappresentano Cesare e sono esclusivo retaggio della volontà, delle
scelte e della laboriosità, nonché della solidarietà e della giustizia sociale,
degli uomini che dispongono con il proprio arbitrio il loro destino mondano;
quello che riguarda Dio invece verte su di un’altra dimensione, cioè quella
dell’anima, del cuore, dell’interiorità vissuta in conformità o meno all’amore
di Dio, riguarda l’adesione a Dio nella propria intimità, difatti la preghiera
autentica è quella fatta nel segreto e nel silenzio del cuore, non è quella superficiale e un pò distratta, è
la preghiera che ci rende davvero intimi del Signore, è la preghiera che cresce
con le virtù teologali di Fede, Speranza e Carità, è la preghiera che ci cambia
e ci rende persone migliori, veri figli di Dio, è la preghiera individuale, il
tu per Tu che il Signore vuole da ciascuno di noi: dinanzi all’amore di Dio
ciascuno di noi è come se fosse il figlio unico ed è così che dobbiamo sentirci
nella nostra relazione con l’Altissimo, senza ovviamente dimenticarci del
prossimo che dobbiamo amare come noi stessi, questo è il secondo dei due più
grandi Comandamenti, il primo ci invita ad amare soprattutto Dio. La gente di
oggi immersa com’è nelle questioni mondane si dimentica di Dio, vive come se
Dio non esistesse, non gliene importa nulla di Dio ed è anzi convinta che una
fastidiosa favoletta come Dio possa essere l’antagonista della propria felicità
terrena; i pagani di oggi sono convinti che Dio sia l’idea maggiormente nemica
della libertà soggettiva, un’idea di cui è necessario liberarsi quanto prima
per conquistare nella vita l’agognata realizzazione e la felicità: il culto di
Dio diventa il culto dell’ego, come nelle peggiori ideologie atee della storia e
la persona umana il centro dell’universo, ma l’uomo non è il centro dell’universo,
bensì soltanto una creatura mortale che sarà giudicata da Dio per le sue scelte
morali, una creatura con un destino oltre la morte, destino che potrebbe
tradursi in beatitudine o in tragedia, a seconda del bene o del male compiuti
quaggiù. Credere al Vangelo significa credere in queste Verità ultime, se una
persona non crede fermamente in queste Verità escatologiche e non adegua la sua
vita ad esse è pagana e non è cristiana, ovviamente una persona così non sa
cosa farsene di Dio. L’Apostolo san Paolo ha scritto che se un cristiano ha
speranza in Dio solamente in questo mondo è tra gli uomini il più miserabile;
chi possiede un minimo di esperienza di vita sa benissimo che la sofferenza, la
malattia e la morte caratterizzano l’esistenza umana in questo mondo, chi è
convinto che le cose stiano in un altro modo è un pagano illuso che
evidentemente non ha capito nulla delle cose della vita: questa terra è una
valle di lacrime in cui è necessaria la carità, la compassione e la
misericordia tra le persone, altrimenti tutto diventa una guerra per il sopruso
e l’affermazione, per il soddisfacimento del proprio egoismo a danno del
prossimo. Il Vangelo può migliorare la condizione umana in questo mondo passeggero,
ma tutte le persone che credono in Cristo e invocano il suo Nome, devono
cambiare il loro cuore adeguandolo agli insegnamenti del Maestro e facendo
della propria vita un dono e non un possesso: senza conversione personale la
pace non è realizzabile, ma rimane un miraggio lontano; Gesù ha iniziato la sua
predicazione in Terra Santa dicendo alle folle: “ Il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo ”,
prima Gesù annuncia il Regno e poi chiede di convertirsi e di credere alla sua
Parola, è la rivoluzione cristiana che cambierà il mondo, che trasformerà i
cuori di molte persone facendole figli e figlie di Dio; il Regno che il Signore
annuncia non è di questo mondo, ma i suoi frutti possono essere raccolti anche
qui e sono le opere di bene che hanno segnato la vita di molti popoli, di molte
genti che hanno accettato il Vangelo; il Regno che il Signore annuncia è il
Regno eterno delle anime, oltre la morte, oltre la natura. Se qualcuno crede ha
già la fede che lo guida nella vita presente, e il suo cuore è custodito dall’amore
di Dio per l’immortalità; vivere una vita di fede non significa vivere dentro
ad un sogno estraniati dalla realtà, significa dare significato profondo alla
realtà e vivere con sensatezza l’esistenza passeggera, significa vivere sapendo
perché si è al mondo e non nell’ignoranza sul proprio destino ultimo; la Fede
non è una malattia psicologica e alienante, ma è una virtù possibile solamente
all’uomo, virtù che ci unisce al Signore, che ci rende suoi intimi e che ce lo
fa conoscere per Colui che egli veramente è, il nostro Padre infinitamente
buono, un Padre innamorato di ciascuno di noi. Vivere di Fede significa credere
alla Rivelazione e il cristianesimo è una religione rivelata, Dio stesso si è
fatto conoscere comunicandoci la sua Parola di salvezza attraverso suo Figlio, Gesù
di Nazaret. Credere è un’adesione libera del cuore a Dio, è il più raffinato
atto intellettuale di cui la persona umana sia capace, credere è scelta e libertà,
credere significa fidarsi della Parola di un’altra persona, di una persona
affidabile e appunto credibile, perché avvalora la sua Parola con prove certe e
attestazioni che meritano fiducia. Gesù merita la nostra fiducia, perché ha
dimostrato grandemente di amarci e quindi ha detto la Verità. Scommettiamo
tutto sulla sua Parola, Egli è il Risorto.
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