Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

sabato 1 novembre 2014

La santità nascosta al mondo

Nella Chiesa delle origini i cristiani battezzati che seguivano la Via, cioè gli insegnamenti del Maestro, si rivolgevano gli uni agli altri chiamandosi tra di loro fratelli e sorelle, e san Paolo e gli Apostoli che furono testimoni condividendo la vita e la predicazione di Gesù, utilizzavano l’espressione “ i santi ” per distinguerli dal popolo pagano che non accettava la loro predicazione, rifiutandosi di convertirsi al Vangelo e alla fede, non volendo aderire alla salvezza ottenutaci da Cristo. Non ci sono solamente i Santi e le Sante con l’iniziale maiuscola, coloro che sono stati elevati all’onore degli Altari e che sono presentati dalla Chiesa all’attenzione dei fedeli e di tutte le genti come esempio da imitare per realizzare nella vita i valori del Vangelo alla sequela di Gesù, il vero modello di santità a cui ispirarsi assieme alla persona della Madonna per raggiungere la perfezione delle virtù cristiane, per quanto possibile alla nostra miseria umana, ci sono anche e soprattutto i santi e le sante dimenticati e dimenticate dalla memoria storica del mondo di quaggiù, che Gesù definisce in modo mirabile con il paradosso delle beatitudini enunciate nella pagina di Vangelo della ricorrenza liturgica di questo primo giorno di novembre, la festa di Ognissanti: “ Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia ”. Gesù sovverte la mentalità del mondo dichiarando beati coloro che sono considerati inutili e degni di disprezzo, miseri e senza potere, sofferenti e abbandonati, gli ultimi e gli esclusi dalla società, ma anche gli innocenti, i pacifici, i giusti, i puri di cuore e coloro che sono capaci di perdonare, inoltre chi è perseguitato e odiato per il fatto di essersi schierato dalla parte del bene, della verità e della giustizia, i figli di Dio che il maligno avversa e combatte per impedire l’evangelizzazione e l’edificazione del Regno annunciato da Cristo. Questi santi e queste sante “ minori ” sono innumerevoli e nessuno si ricorda di loro, ma soltanto il Signore che li ama da sempre e per sempre e li ha giudicati degni di Sé accogliendoli nel suo riposo, perché essi vivono eternamente in comunione di Carità con Lui in Paradiso, partecipano della sua stessa Vita divina, della pace e della beatitudine. Un noto Santo cattolico che ha scritto i più praticati esercizi spirituali per l’ascesi interiore del credente, riporta in uno dei suoi scritti l’immagine metaforica delle “ due bandiere ” descritta in questi termini: nella prima “ bandiera ” che viene innalzata il maligno chiama a sé i suoi diavoli ed impone loro quest’ordine, dilagare sulla terra e proporre agli uomini indistintamente senza fare preferenze di persona, il compromesso del potere, degli onori, della ricchezza, dei piaceri e del benessere e così inevitabilmente le anime che riusciranno a far cadere e a conquistare con l’inganno saranno molte e tra le più distinte, addirittura anime consacrate; nella seconda “ bandiera ” elevata in alto la Madonna chiama alla sua presenza i Santi e le Sante del Paradiso e invita tutti con materna sollecitudine a questa importantissima missione, insegnare su questa nostra amara terra alle persone di buona volontà, senza escluderne mai nessuna per nessun motivo, la povertà, l’umiltà, l’amore e il servizio, cioè il buon cammino che porta alla salvezza eterna.

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