Nella Chiesa delle origini i
cristiani battezzati che seguivano la Via, cioè gli insegnamenti del Maestro,
si rivolgevano gli uni agli altri chiamandosi tra di loro fratelli e sorelle, e
san Paolo e gli Apostoli che furono testimoni condividendo la vita e la
predicazione di Gesù, utilizzavano l’espressione “ i santi ” per distinguerli
dal popolo pagano che non accettava la loro predicazione, rifiutandosi di convertirsi
al Vangelo e alla fede, non volendo aderire alla salvezza ottenutaci da Cristo.
Non ci sono solamente i Santi e le Sante con l’iniziale maiuscola, coloro che
sono stati elevati all’onore degli Altari e che sono presentati dalla Chiesa all’attenzione
dei fedeli e di tutte le genti come esempio da imitare per realizzare nella
vita i valori del Vangelo alla sequela di Gesù, il vero modello di santità a
cui ispirarsi assieme alla persona della Madonna per raggiungere la perfezione delle
virtù cristiane, per quanto possibile alla nostra miseria umana, ci sono anche
e soprattutto i santi e le sante dimenticati e dimenticate dalla memoria
storica del mondo di quaggiù, che Gesù definisce in modo mirabile con il
paradosso delle beatitudini enunciate nella pagina di Vangelo della ricorrenza
liturgica di questo primo giorno di novembre, la festa di Ognissanti: “ Beati i poveri in spirito, perché di essi è
il Regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti,
perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché
saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché
di essi è il Regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi
perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa
mia ”. Gesù sovverte la mentalità del mondo dichiarando beati coloro che
sono considerati inutili e degni di disprezzo, miseri e senza potere,
sofferenti e abbandonati, gli ultimi e gli esclusi dalla società, ma anche gli
innocenti, i pacifici, i giusti, i puri di cuore e coloro che sono capaci di perdonare,
inoltre chi è perseguitato e odiato per il fatto di essersi schierato dalla
parte del bene, della verità e della giustizia, i figli di Dio che il maligno
avversa e combatte per impedire l’evangelizzazione e l’edificazione del Regno
annunciato da Cristo. Questi santi e queste sante “ minori ” sono innumerevoli
e nessuno si ricorda di loro, ma soltanto il Signore che li ama da sempre e per
sempre e li ha giudicati degni di Sé accogliendoli nel suo riposo, perché essi vivono eternamente in
comunione di Carità con Lui in Paradiso, partecipano della sua stessa Vita divina, della pace e della beatitudine. Un noto
Santo cattolico che ha scritto i più praticati esercizi spirituali per l’ascesi
interiore del credente, riporta in uno dei suoi scritti l’immagine metaforica
delle “ due bandiere ” descritta in questi termini: nella prima “ bandiera ”
che viene innalzata il maligno chiama a sé i suoi diavoli ed impone loro quest’ordine,
dilagare sulla terra e proporre agli uomini indistintamente senza fare
preferenze di persona, il compromesso del potere, degli onori, della ricchezza,
dei piaceri e del benessere e così inevitabilmente le anime che riusciranno a far
cadere e a conquistare con l’inganno saranno molte e tra le più distinte, addirittura
anime consacrate; nella seconda “ bandiera ” elevata in alto la Madonna chiama alla
sua presenza i Santi e le Sante del Paradiso e invita tutti con materna
sollecitudine a questa importantissima missione, insegnare su questa nostra
amara terra alle persone di buona volontà, senza escluderne mai nessuna per
nessun motivo, la povertà, l’umiltà, l’amore e il servizio, cioè il buon cammino
che porta alla salvezza eterna.
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