Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 10 marzo 2024

La carità come fulcro di significato

Nell’uomo è presente l’anelito al mistero e la nostalgia di Dio, il desiderio di dare significato alla propria esistenza, ma la religiosità nel nostro mondo contemporaneo è vista come una fuga dalla realtà, una fantasia anacronistica, un ideale che non si può realizzare in un mondo pervaso dal materialismo, invece essa è scritta a caratteri d’oro nella nostra natura come ricerca della felicità, di un bene così grande da superare tutto il resto, appartiene soltanto allo spirito umano che esercitandola con maturità e secondo la retta ragione realizza la vita interiore della nostra persona, la sua libertà, l’innocenza e la coscienza; i mistici alla religiosità cristiana hanno dato compimento con la parola amore, che non è soltanto linguaggio ma vissuto concreto, sia in senso verticale o trascendente che orizzontale o immanente, ma soprattutto di Dio per l’uomo, per l’anima umana che è bisognosa di un amore in pienezza, che supera anche le più temerarie aspettative, è l’abbraccio di Dio che come nella parabola del figlio prodigo e del padre misericordioso ci introduce nella sua casa eterna, veramente accolti e con la dignità dei prediletti.

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