La tentazione al peccato è
l’azione ordinaria del demonio e coinvolge tutti indistintamente, con la
tentazione al male satana ci vuole far cadere nella colpa, nel peccato; satana
tenta l’umanità dalla sua origine, così come è scritto nel Libro della Genesi,
egli è il tentatore e l’accusatore, un delatore spietato dei figli di Dio.
Tutti debbono subire la tentazione per dimostrare la propria fedeltà al
Signore, nessuno escluso: aderire al bene significa aderire a Dio, quindi
cadere nella tentazione significa dire di no a Dio, scegliere per il male,
scegliere per il diavolo. La strategia del maligno consiste nel tentare là dove
la creatura si dimostra più debole, più vulnerabile, ma è superando la
tentazione che si dimostra di aver aderito al bene, rifiutando il male, così si
matura spiritualmente e moralmente, ci si radica nell’amore al Signore, si
cresce nelle virtù umane e cristiane. Quando siamo tentati è necessario
combattere e non arrendersi, tutta la vita è segnata dal combattimento
spirituale, da una tensione marziale tra il nostro cuore e l’impero delle
tenebre; con la grazia di Cristo possiamo e dobbiamo vincere il male, perché
soltanto così è possibile santificarci e ottenere l’eterna salvezza in
Paradiso. In comunione con Gesù, noi abbiamo la forza per superare il nostro
peccato, abbiamo la forza per amare Lui e il prossimo con cuore sincero, perché
soltanto con l’Amore si può sconfiggere il male, soltanto la Luce può dissipare
le tenebre: il nostro cuore è il campo di battaglia, la nostra interiorità
spirituale, noi siamo costantemente contesi tra Dio e il maligno, ed è con la
nostra libertà che decidiamo per l’Uno o per l’altro. Nel Vangelo è chiaro ed
evidente come il Signore ponga la sua attenzione primaria alla conversione del
cuore, all’interiorità della persona, mentre nei confronti dell’esteriorità
farisaica ha un atteggiamento di accusa, una forte ripugnanza: per sottolineare
la loro ipocrisia li definisce sepolcri imbiancati, belli a vedersi, belli
nell’aspetto, ma dentro brutti e putridi, lontani dall’amore di Dio, lontani
dal suo Cuore. La bellezza dell’anima la vede soltanto Dio ed essa è il solo
valore che conta davanti al suo sguardo, il resto per l’Eterno non significa
niente; Egli scruta il cuore umano, scruta i pensieri e i sentimenti, scruta
nel profondo, anche là dove la nostra consapevolezza non può arrivare, la
verità di una persona dinanzi alla Carità suprema è senza veli, senza che vi
sia nulla che la possa nascondere al suo giudizio: il Signore vede tutto. Molte
persone con il peccato si riducono a rassomigliare a diavoli, a essere come
loro; in certe persone è presente uno sguardo grifano, arcigno e cattivo, che
impressiona e che rivela la mostruosità della loro anima, quindi è proprio vero
che il volto e lo sguardo, sono lo specchio dell’anima: in alcune esperienze e
frangenti della vita, si manifesta di più lo sguardo grifano di talune persone
e la loro empietà si rende evidente a chi li osserva o li avvicina, si palesa
la loro mostruosità interiore nonostante siano degli abili simulatori, con una
espressione del volto di plastica, fasulla. Il mondo è fatto quasi
prevalentemente da queste persone ipocrite con la faccia finta, è un mondo di
bambole vuote, di pupazzi senz’anima, il mondo del diavolo di cui egli è il
principe e il proprietario.
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