Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 7 febbraio 2014

Le sette Parole di Gesù dalla Croce


Il Signore crocifisso, dalla Croce ha pronunciato sette frasi, o sette Parole, grandi dal significato profondo; la prima Parola: “ Padre, perdona loro, perché non sanno ciò che fanno ”, ogni qualvolta commettiamo il peccato, facciamo del male, crocifiggiamo nuovamente il Signore, senza la consapevolezza della gravità delle nostre azioni, parole, pensieri e omissioni, con il nostro peccato siamo rei del sangue e della sofferenza di Gesù, ma il Padre può perdonare tale delitto, commesso da noi? Sì, Egli lo può fare, se in noi scorge l’amore del Figlio che si sacrifica per la nostra salvezza, per il nostro bene ultimo; la seconda Parola: “ Oggi sarai con me in Paradiso ”, tutti noi ricordiamo il gesto compassionevole e l’atto di Fede, di colui che la tradizione ha definito il buon ladrone, ebbene quest’uomo che probabilmente era stato ladro e assassino, con il suo sincero pentimento, un atto di amore perfetto nei riguardi del Signore, conquista il Paradiso; la terza Parola: “ Ecco tua Madre, ecco Tuo figlio ”, Gesù affida la propria Madre Maria al giovanissimo Apostolo Giovanni, ai piedi della Croce, ed egli successivamente la prende con sé, ma il Signore con il suo gesto vuole affidare tutti coloro che lo amano e lo ameranno nella storia, alla Madonna, a sua Madre ed estende la maternità di Maria, una maternità spirituale, a tutto il genere umano, Maria è nostra Madre e noi siamo i suoi figli amati; la quarta Parola: “ Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? ”, è l’uomo Gesù che sente l’abbandono e la separazione dal Padre, Egli come Figlio di Dio è uno con il Padre, ma la straziante agonia della Croce provoca in Lui quest’intima lacerazione dell’anima e del cuore, questa frase è anche l’inizio del Salmo 22, un Salmo che descrive per la sua interezza la Passione ma che termina con un grande spiraglio di Speranza, tutti i figli di Dio dispersi riuniti insieme nella Chiesa dei redenti, per l’avvento del Regno; la quinta Parola: “ Ho sete ”, il Vangelo sottolinea che Gesù pronuncia questa Parola per adempiere le Scritture, essa è la Parola dei poveri e dei bisognosi, dei sofferenti e degli ultimi a cui il Signore dalla Croce si è conformato, Gesù assimila in sé tutta la sofferenza dell’umanità di ogni tempo; la sesta Parola: “ Tutto è consumato ”, il Cristo ha portato su di sé il peccato di tutti e lo ha espiato con la sua immane sofferenza, fisica e mentale, Egli ci ha redenti con la Sua Croce, ottenendoci il perdono dei peccati dall’Eterno Padre per l’amore infinito e l’obbedienza dimostrata e avuta nei Suoi confronti, e per essersi sacrificato volontariamente per amore della nostra anima, Agnello mite e umile condotto al macello, immolato sull’altare della Croce; la settima Parola: “ Padre, nelle Tue mani raccomando il mio spirito ”, Gesù si consegna al Padre, abbandonandosi all’abbraccio della morte, tutti noi moriremo e dovremo abbandonarci all’abbraccio del Padre, all’abbraccio della sua sconfinata Misericordia, per essere degni di entrare in Paradiso.

Nessun commento:

Posta un commento