Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 27 ottobre 2013

La Madonna è nostra Madre e ci insegna a pregare

Le grazie giungono all’uomo attraverso Maria, piena di grazia, Lei è la mediatrice tra Cristo e i cristiani, tra il Cielo e la terra

Ogni grazia che gli uomini ricevono, con bellissimo ordine da Dio vien concessa a Cristo, da Cristo alla Vergine, dalla Vergine a noi. Infatti il donatore di ogni grazia è primariamente Dio, come scrive l’Apostolo Giacomo: “ Ogni buon dato e ogni perfetto dono viene di sopra, scendendo dal Padre dei lumi ”. Le grazie procedono secondariamente dal Signore Gesù Cristo in quanto uomo, poiché Egli mentre visse nel mondo ci meritò tutti quei favori che Dio fino dall’eternità aveva disposto di concedere al mondo, siccome è scritto nel Vangelo di san Giovanni: “ E dalla pienezza di Lui noi tutti abbiamo ricevuto e una grazia in cambio d’un’altra ”. Le grazie procedono in terzo luogo dalla Vergine benedetta, poiché, fin dal tempo nel quale essa concepì Dio nel suo seno, ebbe, direi quasi, padronanza ed autorità su di ogni temporale concessione fatta dallo Spirito Santo, dimodoché nessuna creatura riceve alcuna grazia se non per mezzo di Lei. Pertanto, essendo Cristo il nostro capo dal quale ogni benefico influsso deriva nel corpo mistico, la beata Vergine è come il collo, per cui questo influsso passa per le varie membra, siccome Salomone parlando di Cristo attesta: “ Il Tuo collo, cioè la Vergine Santissima, è come torre d’avorio ”. Di che san Bernardo esclama: “ Nessuna grazia scenda dal Cielo in terra, se non passa per le mani di Maria ”. A buon diritto adunque può salutarsi piena di grazia Colei dalla quale tutte le grazie derivano nella Chiesa.

San Bernardino da Siena, Cinque sermoni, pp. 71-72

Come si prega il Santo Rosario

« Ave oh Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta tra le donne e benedetto è il frutto del Tuo seno Gesù; santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen ».

La preghiera più potente ed efficace per chiedere e ottenere le grazie da Dio è il Santo Rosario della Beata Vergine Maria, ed è anche la preghiera con il più grande potenziale apotropaico e di liberazione dal male, che secoli di tradizione orante nella Chiesa ci hanno consegnato, è una preghiera semplice che tutti possono recitare, è la preghiera dei piccoli e degli umili, la preghiera dei poveri in spirito secondo le beatitudini evangeliche, così come sono i veri figli e le vere figlie della Madonna; il Santo Rosario è una preghiera contemplativa e litanica, costituita da quattro Corone e da venti Misteri da meditare in concomitanza con la recita delle Ave Maria, tutti i Misteri del Rosario sono attinti dal Santo Vangelo, dalla vita del Cristo e della sua Santissima Madre, dalla loro vita descritta nelle pagine della Sacra Scrittura, dagli episodi più importanti e significativi della loro esistenza tra noi e per noi, vera sorgente della nostra redenzione dal peccato, dalla morte e dal maligno, perché nel Santo Rosario c’è tutta la storia della nostra salvezza: per ognuno dei Misteri si pregano a voce un Padre nostro, dieci Ave Maria e un Gloria e si medita interiormente il Mistero corrispondente alle Parole del Santo Vangelo, si concludono i cinque Misteri di una Corona con la recita della Salve Regina e si aggiungono come intermezzo ai Misteri altre preghiere, di diverso carattere, si incomincia e si conclude il Santo Rosario con il segno della Croce. Anche la postura e l’atteggiamento che assumiamo con il nostro corpo è importante, ma di più le disposizioni interiori, in primo luogo la fede e la carità, è lecito affermare che occorra metterci il cuore per pregare bene, ma non il sentimentalismo romantico bensì un sincero sentimento filiale d’affetto alla propria Madre. Una preghiera che si recita alla fine di ogni Decina è stata insegnata dall’Angelo ai tre pastorelli di Fatima ed è la seguente: “ Oh mio Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia! ”.

Breve storia del Santo Rosario

All’origine del Rosario vi sono i 150 Salmi di Davide che si recitavano nei monasteri.
Per ovviare alla difficoltà, al di fuori dei centri religiosi, di imparare a memoria tutti i Salmi, verso l’850 un monaco irlandese suggerì di recitare al posto dei Salmi 150 Padre Nostro.
Per contare le preghiere i fedeli avevano vari metodi, tra cui quello di portare con sé 150 sassolini, ma ben presto si passò all’uso delle cordicelle con 50 o 150 nodi.
Poco tempo dopo, come forma ripetitiva, si iniziò ad utilizzare anche il Saluto dell’Angelo a Maria, che costituiva allora la prima parte dell’Ave Maria.
Nel XIII secolo i monaci cistercensi svilupparono una nuova forma di preghiera che chiamarono rosario, perché la comparavano ad una corona di rose mistiche donate alla Madonna. Questa devozione fu resa popolare da san Domenico, che nel 1214 ricevette il primo rosario della Vergine Maria come strumento per l’aiuto dei cristiani contro le eresie.
Nel XIII secolo si svilupparono i Misteri del Rosario: numerosi teologi avevano già da tempo considerato che i 150 Salmi erano velate profezie sulla vita di Gesù. Dallo studio dei Salmi si arrivò ben presto alla elaborazione dei Salteri di Nostro Signore Gesù Cristo, nonché alle lodi dedicate a Maria. Così durante il XIII secolo si erano sviluppati quattro diversi salteri: i 150 Padre Nostro, i 150 Saluti Angelici, le 150 lodi a Gesù, le 150 lodi a Maria.
Verso il 1350 si arriva alla compiutezza dell’Ave Maria come la conosciamo oggi. Questo avviene ad opera dell’Ordine dei certosini, che uniscono il saluto dell’Angelo con quello di Elisabetta, fino all'inserimento di «adesso e nell’ora della nostra morte. Amen».
All'inizio del XIV secolo i cistercensi, in particolare quelli della regione francese di Trèves, inseriscono le clausole dopo il nome di Gesù, per abbracciare all’interno della preghiera l’intera vita di Cristo.
Verso la metà del XIV secolo, un monaco della certosa di Colonia, Enrico Kalkar, introdusse prima di ogni decina alla Madonna, il Padre Nostro. Questo metodo si diffuse rapidamente in tutta Europa.
Sempre nella certosa di Trèves, all’inizio del 1400, Domenico Hélion (chiamato anche Domenico il Prussiano o Domenico di Trèves), sviluppa un rosario in cui fa seguire il nome di Gesù da 50 clausole che ripercorrono la vita di Gesù. E come aveva introdotto Enrico Kalkar, i pensieri di Domenico il Prussiano erano divisi in gruppi di 10 con un Padre Nostro all’inizio di ogni gruppo.
Tra il 1435 e il 1445, Domenico compone per i fratelli certosini fiamminghi, che recitano il Salterio di Maria, 150 clausole divise in tre sezioni corrispondenti ai Vangeli dell’infanzia di Cristo, della vita pubblica, e della Passione-Risurrezione.
Nel 1470 il domenicano Alain de la Roche, in contatto con i certosini, da cui apprende la recita del Rosario, crea la prima Confraternita del Rosario facendo diffondere rapidamente questa forma di preghiera: chiama Rosario «nuovo» quello con un pensiero all’interno di ogni Ave Maria, e Rosario «vecchio» quello senza meditazione, con solo le Ave Maria. Alain de la Roche riduce a 15 i Misteri (suddivisi in gaudiosi, dolorosi, gloriosi), e sarà solamente con Papa Giovanni Paolo II (un grande apostolo del Rosario), con la lettera apostolica «Rosarium Virginis Mariae» (2002), che verranno reintrodotti i misteri luminosi sulla vita pubblica di Gesù.
I domenicani sono stati grandi promotori del Rosario nel mondo. Hanno creato diverse associazioni rosariane, tra cui la Confraternita del Rosario (fondata nel 1470), la Confraternita del Rosario Perpetuo (chiamata anche Ora di Guardia, fondata nel 1630 dal padre Timoteo de’ Ricci, si impegnava ad occupare tutte le ore del giorno e della notte, di tutti i giorni dell’anno, con la recita del Rosario), la Confraternita del Rosario Vivente (fondata nel 1826 dalla terziaria domenicana Pauline-Marie Jaricot).
La struttura medievale del Rosario fu abbandonata gradualmente con il Rinascimento, e la forma definitiva del Rosario si ha nel 1521 ad opera del domenicano Alberto di Castello.
San Pio V, di formazione domenicana, fu il primo «Papa del Rosario». Nel 1569 descrisse i grandi frutti che san Domenico raccolse con questa preghiera, ed invitò tutti i cristiani ad utilizzarla.
Leone XIII, con le sue 12 Encicliche sul Rosario, fu il secondo «Papa del Rosario».
Dal 1478 ad oggi si contano oltre 200 documenti pontifici sul Rosario.
In più apparizioni la Madonna stessa ha indicato il Rosario come la preghiera più necessaria per il bene dell’umanità. Nell’apparizione a Lourdes del 1858, la Vergine aveva una lunga corona del Rosario al braccio. Nel 1917 a Fatima come negli ultimi anni a Medjugorje, la Madonna ha invitato e ha esortato a recitare il Rosario tutti i giorni.

Dal libro: Le Litanie

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