Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 26 marzo 2014

Ombre di memoria perduta

“ Questa mia prosa parla della morte alla luce della vita e dei loro significati più nascosti, nell’oltre del realismo esistenziale di ciascuno ”...

Vedo muoversi ombre dentro la mia memoria e gridano disperate l’angoscia di un passato oramai perduto, un passato lontano senza ritorno e senza la speranza dei fari per le navi nel buio

Ombre angosciose come grigi che gridano rabbia verso coloro che pregano secondo buone mozioni dell’anima e detestano l’ingiustizia, coprono di tedio il presente tendendo agguati e ingannando i semplici

Un’ombra lunga e nodosa come il ramo morto di quell’albero antico che della provvidenza non sa più cosa farsene nel tetro ridente di una notte senza stelle, e senza la stella luminosa del nord

Uomini che sapevano cosa la vita racchiude per i viventi e cioè rispetto e stima nei riguardi di tutti i cuori che pulsano sangue umano, che come bevanda nutre la vita stessa e bagna la carne

Uomini senza più la riconoscenza per ciò che attraversa il mondo e quindi gioia e dolore che come desiderio fremono di ansia nelle viscere dei rancorosi, dei ribelli alla misericordia, dei senza Dio

Uomini che non sanno più la differenza tra il bene e il male, perché nessuno gliel’ha insegnata nella loro vita dove la violenza è la legge per stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato

Sono soltanto ombre che si allungano col sole calante questi uomini senza coscienza e con il livore della vendetta, uomini che bramano sangue e che l’anima l’hanno già data al demonio

Ombre grigie che su un terreno polveroso alzano la loro voce per gridare tutto il loro vuoto, ombre senza una parvenza simile a quella dell’uomo ma come bestie scivolano tra le fiamme dell’inferno

Tra sé dicono che non c’è nulla di cui pentirsi e che il rimorso è per i deboli e gl’incerti, loro sono sicuri delle proprie convinzioni e si gettano come scintille nell’incendio che dentro li consuma senza distruggerli

Del loro passato ricordano d’esser stati schernitori sarcastici e di non aver creduto alle chiacchiere dei preti che esortavano alla conversione, discorsi che affermavano che tra il bene e il male la differenza è grande ed è impossibile non distinguerla

Il loro passato è passato come un neonato che dopo qualche anno è già uomo e si sente fare le stesse provocazioni, ma lui non vuole cambiare perché la via del male è piana, facile e senza apparenti pericoli, la via del male è la più conveniente per condurre una vita bella e comoda

Il passato adesso non lo ricordano quasi più, perché c’è tutta l’eternità che non è come un’ombra passeggera, ma è come la realtà di quando camminavano sulla terra lieti per aver rubato, per aver ucciso, per aver mentito, per aver calunniato, per aver bestemmiato Colui che odiano senza requie, lieti per aver calpestato la vita del loro prossimo, per averlo disprezzato, per avergli portato via la libertà e la dignità, per aver provato sentimenti di gioia maligna e di soddisfazione in tutta questa sozzura, nel fare quello che hanno fatto con la ragione del più forte, con la viltà dei senza onore

La danza macabra dell’inferno che nei sabba si ballava per ingraziarsi i favori del diavolo, è diventata la loro oscena prigione di anime sopra anime e la ruota della tortura continua a girare, gira senza sosta il tempo che mai finirà, gira mentre le conversazioni della gente del fuoco sono tutto un vociferare parolaio e inutile, come quando pregavano l’Eterno senza dirgli di amarlo sinceramente ma chiedendogli la gioia terrena, cogli l’attimo fuggente e sii felice quaggiù dicevano a sé stessi, ma nell’antro oscuro e puzzolente conoscono la verità di ciò che è stata la loro vita rapida e passeggera

La loro vita nel tempo è stata una parodia di giullari vestiti con abiti sgargianti, la loro vita nel tempo è stata un palcoscenico dove recitavano da ipocriti, degli istrioni convinti di possedere una grande dignità, mentre i figli di Dio soffrivano a causa loro e loro se ne disinteressavano, come avveniva nella parabola del povero Lazzaro e del ricco epulone di cui conosciamo l’esito

L’ombra della fine ci perseguita e a nulla c’è rimedio oltre che al meditare con coscienziosa moralità la morte, la cui falce è invincibile, la cui falce mieterà ogni vivente

L’ombra della morte porterà i beati alla Luce eterna e i dannati alle tenebre del fuoco inestinguibile, sulla terra dopo la mietitura non rimarrà più nessuno per scrivere una cronaca ai posteri

Meditare la morte è pericoloso perché porta gli empi a radicalizzarsi nel male, un empio che pensa alla morte è preso dalle convulsioni del peccato, desidera il peccato e lo compie, mentre i buoni che meditano la morte diventano ancora più buoni e saggi, sanno che con la morte entreranno nella pace eterna del loro Signore e con tutto il cuore amano la vita e la proteggono, perché sanno che è bene

C’è il filosofo che ama la morte e la persegue, e c’è il filosofo che nonostante la prospettiva della morte ama la vita, è questione di scelta, non c’è nulla di predeterminato, soltanto la differenza tra persone buone e persone cattive, e questa differenza è realtà inconfondibile e tra il nero e il bianco non ci sono tonalità di grigio, il grigio è mediocrità, essere persone grigie significa comunque essere nella cattiveria della morte, il grigio è già sporcizia di morte

Se qualcuno ha capito la vita e la morte ha capito il pensiero di Dio, e ha smesso di avere paura dell’ignoto, quel passaggio lo attraverseremo tutti inevitabilmente: è come un treno che fa numerose fermate, a ogni fermata scende qualcuno e noi lo perdiamo, ma la speranza è di ritrovarlo, un giorno ci ritroveremo tutti insieme in quello che Gesù ha chiamato il Regno dei cieli o la casa del Padre; coloro che hanno speranza soltanto in questo mondo sono dei miserabili, nascondono sotto la loro falsa gioia una sconfinata disperazione e li attende una rovina sempiterna

Molti santi e sante hanno consigliato di pregare il santo Rosario tutti i giorni, in quanto al momento della morte incontreremo così la felicità tanto desiderata, sarà la Madonna infatti a venirci a prendere per portarci in Cielo… ma occorre il coraggio della fede, per i miscredenti rimane consolidata la rassegnazione disperante dell’annientamento. Ricordiamoci che nemmeno nella scienza fisica esiste il concetto di nulla, il nulla non esiste, è soltanto un errore di giudizio o un criterio metafisico: l’unico a conoscere il nulla come realtà esistente può essere solamente il Creatore, in quanto ontologicamente sussistente, l’Essere in sé stesso

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