La parola è il veicolo
dell’anima, le parole trasformano il nostro cuore; la preghiera è fatta di
parole all’unisono con il pensiero, le parole della preghiera ci permettono di
entrare in relazione con Dio, con le realtà celesti; la parola ha il potere mistico
di portarci a Dio, di farci entrare in comunione con Lui, ogni formula di
preghiera ha in sé questo potere trascendentale, con le parole della preghiera
noi dalla sfera della mente scendiamo nel nostro cuore e portiamo ad esso lo
Spirito di Dio, quindi dalla mente attraverso il linguaggio a Dio, fino alle
profondità della nostra anima, del nostro cuore, la parola è un canale aperto
in cui scorre non soltanto il nostro pensiero ma anche lo Spirito di Dio, la
sua grazia, è come una strada a due corsie dove transitano per direzioni
opposte la nostra parola e la grazia di Dio, è uno scambio virtuoso tra l’anima
amata dal Signore e il Signore amato dall’anima; la preghiera deve essere fatta
necessariamente di parole, perché è con le parole che comunichiamo agli altri e
Dio è un’altra persona che entra in comunicazione con noi, questa dinamica costruisce una relazione reciproca tra soggetti, pregare parlando a
Dio significa aprirsi al suo Mistero per ricevere da Lui il suo amore, per
ricevere Lui stesso; esistono molte formule di preghiera con cui rivolgere al
Signore, alla Madonna, agli Angeli santi la nostra parola, che essenzialmente è
un frammento del nostro piccolo cuore umano, la parola ha il potere della
comunione tra persone, se prego o parlo a un’altra persona entro in una certa
misura a far parte del suo Mistero, divento parte di lei e lei può donarmi ciò
di cui io ho bisogno nell’immediato o in un futuro prossimo. La dimensione più
nobile della parola o della preghiera è l’amore, pregare significa amare Colui
che si prega, questo è il segreto della preghiera del cuore, amare sapendo di
essere immensamente amati, in questo consiste la chiave della preghiera
autentica, è anche un aspetto molto importante della mistica; la parola ha un
grande potere e il Signore stesso nel santo Vangelo afferma che la preghiera
fatta con fede ottiene tutto, la preghiera è un’azione verbale con un gradino
più in su della semplice parola o del pensiero rivolto ad altri oggetti di
interesse, soltanto la creatura umana può rivolgersi a tu per tu nei confronti
del Creatore, soltanto la persona è un io che può rivolgere le proprie parole,
la propria preghiera a quel Tu che è il suo Signore: sono convinto che l’uomo
sia capace di parola non soltanto per relazionarsi con i propri simili, ma
soprattutto per avere un rapporto diretto con Dio. La preghiera è l’atto più
nobile che un’anima umana possa compiere per manifestare la sua dignità di
interlocutrice con Dio, gli animali non pregano mai perché non ne hanno
necessità, loro non vivono una dimensione soprannaturale, l’uomo invece sì,
l’uomo ha bisogno di pregare, la preghiera è il respiro dell’anima. La
preghiera è fatta di parole, rivolgiamo le nostre parole a Colui che le
desidera e che le può ascoltare, siano esse formule prestabilite da una
tradizione o provenienti dalla nostra creatività, o siano parole dirette e spontanee che
vengono dal cuore, non neghiamo al Signore, alla Madonna, agli Angeli santi un
nostro atto di amore che sia il più possibile perfetto ed esente da egoismo o
da qualsiasi altra forma di sporcizia spirituale; Dio vuole il nostro amore,
Dio vuole la nostra preghiera e per un motivo molto semplice, per farci del
bene, per aiutarci dimostrando il suo amore disinteressato per ciascuno di noi:
il primo frutto della preghiera è la pace interiore, poi ci sono le virtù e i
doni spirituali, ma se uno prega veramente per accorgersene occorre considerare
quanto sia somigliante all’ideale evangelico, quanto sia osservante dei
Comandamenti e della Legge di Dio, perché con la preghiera autentica si vive in
comunione con Dio e non ci si separa mai da Lui: chi prega è amico di Dio e lo
conosce intimamente, la parola orante è la forza del credente, istruirsi nella
fede e alimentarla significa essenzialmente pregare assiduamente, pregare vuol
dire instaurare un dialogo con Dio, una sorta di amichevole complicità e non
dimentichiamoci che Dio è innanzitutto nostro Padre, benignissimo,
misericordioso e che aiuta e perdona sempre, sempre disponibile ad accoglierci
tra le sua braccia… anche se noi lo dovessimo dimenticare, Egli di noi non si
dimenticherà mai.
Preghiera di abbandono filiale alla
volontà del Signore:
Eterno
Padre, per ogni Tuo beneficio noi Ti ringraziamo e se anche dovessi perdere la
fiducia in Te, aiutami a credere che mi ami ascoltando il battito del cuore che
porto nel mio petto, questo cuore me l’hai donato Tu, ogni pulsazione è una
breve preghiera che dice: Ti amo e non abbandonarmi mai, e anche quando il
suono cesserà... Tu rimani accanto a me, non so per portarmi dove, ma rimanimi
vicino perché sono povero e misero. Amen.
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