Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 16 marzo 2014

Perché la Fede con l'Amore?

Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in sé stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. Vedete che l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta ”. ( Giac 2,14:26 ) Per qualche sedicente chiesa cristiana e per qualche parrocchia accomodante, la fede è sufficiente a essere graditi e giustificati da Dio, e a essere quindi tra i prescelti che debbono ereditare la salvezza eterna, niente di più fanatico e anticristiano, è un atteggiamento da scribi e farisei ipocriti; san Giacomo ci dice che la fede senza le opere è morta, quindi non serve proprio a niente e poi chi ci garantisce che coloro che affermano di avere la fede ma poi si comportano in contrasto alla carità, alla Legge dell’Amore di Dio, abbiano per davvero la fede, siano veramente dei credenti? Qualche dubbio è più che legittimo. Se una persona ha davvero fede in Dio si comporta di conseguenza, soprattutto nella sfera interiore, è una persona che perdona sinceramente, che prega per coloro che la odiano, che cerca di fare del bene ai suoi persecutori e ai suoi delatori, che è capace di vedere in ogni anima e anche nella più miserabile, un’anima amata da quel Dio che in Gesù di Nazaret ci ha insegnato cos’è l’amore. Avere fede significa credere nella Verità rivelata che il Magistero della Chiesa ci insegna dall’età apostolica primitiva, da oltre due millenni di storia ad oggi, significa credere alla buona Novella del Regno che gli Apostoli del Signore ci hanno trasmesso senza la minima esitazione, fedeli al Maestro con la testimonianza del martirio, significa credere in tutto il deposito della fede, in tutti i dogmi che santa Madre Chiesa ci propone a credere, significa credere nella Sacra Scrittura e nella Tradizione: se non credo nella fede e la rifiuto coscientemente sono un apostata, se non credo anche in un solo dogma della fede o ne stravolgo il contenuto e il significato, sono un eretico; la fede non si può sezionare a piacimento prendendo ciò che è gradito e scartando ciò che mi sembra scomodo, gli Apostoli di Cristo non insegnarono così, insegnarono che la Verità rivelata è da accettare per intero senza negarne alcuna parte che sia in essa contenuta, la fede è come una grande architettura eseguita con una perfetta ingegnerizzazione, toglierne un elemento o modificarlo distorcendolo significa il crollo di tutta la struttura, secondo me le cattedrali gotiche sono una metafora della fede apostolica, sono come Vangeli di pietra in cui la persona di Gesù sostiene tutto l’edificio sacro, sono case di Dio che parlano con una struggente eloquenza della fede in Cristo. La fede senza le opere che testimoniano la nostra adesione all’amore di Dio, è qualcosa di pressoché inesistente, una persona se ha realmente fede agisce di conseguenza in tutte le scelte che deve affrontare nella vita, ogni scelta sarà una scelta di carità, compassione e misericordia; la persona di fede prende molto sul serio i Comandamenti e la Legge di Dio, senza trascurare alcun segnale che provenga dalla sua coscienza, la coscienza è la voce di Dio in noi e se la soffochiamo o addirittura la uccidiamo, con essa muore anche quel piccolo barlume di fede che coltivavamo, forse soltanto per un meschino egoistico interesse e non per vero amore di Dio, forse in questa esperienza pseudoreligiosa dell’idea di Dio non ce n’è mai importato nulla, eravamo solamente degli illusi ed esteriormente degli ipocriti, persone doppie amanti delle apparenze e del rispetto umano. Lo Spirito Santo guida la Chiesa quindi la fede che ci è stata insegnata viene da Dio, ha un’origine soprannaturale, un’origine celeste, è una fede infallibile che non ha necessità di nessuna confutazione, per questo motivo la definiamo come Rivelazione o Verità rivelata, e il tramite di questa Rivelazione è Gesù, la Parola di Dio che si è fatta uomo, la Sapienza di Dio, il Figlio di Dio: la nostra fede cattolica, apostolica e romana viene direttamente da Dio, dalla santissima Trinità, è Lui che ce l’ha consegnata ed è la Verità assoluta che numerosi filosofi e pensatori della nostra grande epopea umana hanno cercato invano, quella a cui anelano ancora oggi tanti uomini e tante donne di buona volontà. Credere non è un obbligo ma è una chiamata, una vocazione, non è nostra l’iniziativa. Dimostrare amore a Dio e al prossimo significa testimoniare la propria fede, senza un cammino di conversione dove il cuore si volge all’amore la fede è un’impostura; non c’è fede senza opere di carità, senza vivere coerentemente la carità, se la fede è l’edificio la carità sono le fondamenta. I demòni hanno fede perché credono che esiste un solo Dio e tremano di soggezione, ma dov’è la loro carità? In loro dove risiede l’Amore di Dio? Temono il Signore ma non lo amano, a cosa serve la loro fede se non ad odiare Colui di cui sono certi dell’esistenza e da cui si sono separati per sempre? Satana non ha perso la fede, ha perso l’Amore di Dio. Se anche noi perdiamo l’amore, la nostra presunta fede a cosa ci potrà mai servire? Ce ne dimenticheremo molto presto senza troppa nostalgia, saremo sommersi dall’aridità spirituale con l’amore oramai estinto e l’anima morta e in putrefazione. Fede e amore devono convivere come due anime sinergiche in un unico corpo, con la speranza sono le tre virtù teologali; fede e amore sono i due fuochi spirituali che non debbono mai estinguersi per non lasciarci nel tedio di una vita in cui Dio è morto, in cui l’Amore di Dio è stato dimenticato, una vita dove abbiamo lasciato fuori dal nostro cuore il viandante Gesù che bussava chiedendo un alloggio dove risiedere, lo chiedeva con mitezza, umiltà e mansuetudine ma noi non abbiamo voluto ascoltarlo, ci siamo fatti sordi e l’abbiamo estromesso: questo è quello che succede quando si perde la fede e l’amore inaridisce, finiamo con il rifiutare Dio nella nostra anima, finiamo con il non ascoltare più la nostra coscienza, Dio che parla al nostro cuore. L’esito di queste scelte tragiche è che gli inquilini del nostro cuore diventano i demòni, perché il cuore umano non rimane mai disabitato, c’è sempre qualcuno che ne prende il possesso e quando il cuore umano è abitato dal diavolo è facile per chiunque accorgersene, soprattutto per i più sensibili che manifestano una certa empatia: satana cercherà sempre di sfrattare Dio dal nostro cuore, sta a noi non permetterglielo con la nostra fede e il nostro amore. Per qualcuno questi discorsi possono sembrare campati per aria, senza una realtà esistenziale, ma invece una realtà esistenziale ce l’hanno e ne facciamo tutti esperienza, è impossibile non accorgersene: chi si ricorda della massima filosofica “ conosci te stesso ”? Provate a farci caso e scoprirete che la realtà è molto più profonda di ciò che sembra, e io non mi riferisco alla psicologia ma all’anima, l’anima è contesa tra inferno e Paradiso e i giochi si fanno quaggiù, sulla terra: un’anima vale sia per Dio che per satana più di tutta la creazione, cerchiamo di comprenderlo e facciamo la scelta giusta… non esistono persone ignare della propria scelta, ognuno lo sa cosa vuole e che cosa ha deciso della sua eternità.

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