Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 28 aprile 2014

Quando perdoni ti senti libero e felice

Perché perdonare? Il Signore nel suo Vangelo ha posto questa condizione, bisogna perdonare di cuore il prossimo che ci ha fatto del male per ottenere da Lui il perdono dei nostri peccati, Gesù ce lo dice insegnandoci a pregare, insegnandoci il Padre nostro: “… e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori...”, frase che interpretata significa: “Perdonaci il male che abbiamo fatto a Te, al prossimo e a noi stessi perché siamo miseri peccatori, come noi perdoniamo per virtù di carità agli altri, il male che essi ci hanno fatto per interesse, ignoranza, invidia, cattiveria e ingiustamente, o per qualsivoglia motivo”; il perdono nel Vangelo non è un optional ma è un obbligo da adempiere nei confronti di Dio, lo esige la Legge eterna; e per quale scopo? Per essere liberati dal male morale, dal peccato e dal maligno che è l’istigatore occulto di ogni peccato. Forse questa è una verità che molti ignorano, che molti non conoscono, e cioè che senza perdonare sinceramente di cuore chi ci ha fatto del male, il nostro cuore diventa un possedimento del diavolo, diventa una sua proprietà ed è la modalità più sicura di essere usati e strumentalizzati da lui, senza il perdono si cade inevitabilmente sotto il suo influsso malefico, si diventa suoi: alcune possessioni diaboliche avvengono a causa di questo radicale e ostinato rifiuto di perdonare, l’indurimento del cuore porta le anime a chiudersi alla grazia liberatrice dello Spirito Santo. Chi perdona ci guadagna, perdonare è un atto libero che può compiere solamente una persona saggia e virtuosa, una persona di senno, una persona che si vuole bene; perdonare ci mette in pace con noi stessi e ci fa guardare gli altri con occhi di misericordia, lo stesso sguardo di misericordia che ha Dio nei nostri confronti quando a sbagliare siamo noi; perdonare ci rende persone veramente libere, ci dà un senso di benessere psicologico tipico delle persone mansuete e non violente, il perdono è una medicina straordinaria per la guarigione interiore, per la guarigione dell’anima; la libertà di chi perdona consiste nel non essere più succubi e schiavi di coloro che odiamo o verso cui sentiamo rancore, o nei cui riguardi viviamo un prevaricante risentimento, perdonare significa recidere un legame negativo che ci consuma dentro come un fuoco bruciante, è un legame di odio e di desiderio di vendetta che trasforma il cuore di una persona sventurata in un prigioniero, che non riesce a trovare uno spiraglio di luce che non lo tenga più isolato in quelle tenebre dove il male è riuscito ad annidarsi. Una persona buona e capace di amare riesce sempre a perdonare, anzi lo fa con la massima spontaneità, sono quelle persone che conoscono l’Amore di Dio e che rispondono sempre al male con il bene, perché così ci ha insegnato il Signore, perché sono consapevoli che il bene è più forte e alla fine risulta invincibile e vittorioso: è così che si deve sempre comportare un vero figlio di Dio, per essere da Lui approvato e benedetto. Se un’anima non vuole perdonare chi le ha fatto del male e decide per l’odio e la vendetta si autoesclude dalla comunione con Dio, con il sommo Bene, si separa da Lui, quindi sceglie liberamente di stare con il diavolo e finisce inevitabilmente all’inferno, questa è una dinamica che non conosce eccezione alla regola, è sempre avvenuto così. Lo scrittore Bernanos in una sua opera racconta di come una donna non abbia voluto perdonare Dio per la morte prematura del figlioletto, quindi per farla pagare a Dio, per vendicarsi di Lui, decide di dannarsi eternamente e di andare all’inferno di propria iniziativa, con questa intenzione, far soffrire Dio per la perdita della sua anima, così come lei ha sofferto profondamente per la perdita di suo figlio; si può talmente odiare Dio da decidere di vendicarsi in qualche modo di Lui, anche a proprio danno, è il mistero della libertà umana, quella sacra e inviolabile libertà con cui Dio ci ha creati; Bernanos nelle sue opere è un acuto indagatore dei diversi aspetti e delle manifestazioni del male che caratterizzano la natura umana decaduta. Perdonare talvolta può comportare una grande sofferenza interiore, soprattutto se sei consapevole che dall’altra parte riceverai solamente indifferenza, disprezzo e rifiuto, ma il Signore vuole che amiamo anche il nemico e il persecutore, anche colui che ci uccide come ha fatto Lui dalla Croce, il Signore vuole da noi l’eroismo dell’amore. Perdonare è da persone coraggiose e mature, è un atto onorevole ed è necessaria una grande nobiltà d’animo, ma è anche una grazia da chiedere al Signore con la preghiera, con le nostre sole forze umane noi non ce la facciamo, abbiamo bisogno della forza di quell’Amore eterno che solamente il Dio della pace e delle misericordie può donarci. Perdonare per alcuni è un atto divino impossibile ai mortali, qualcosa di non umano, ma io so che per perdonare occorre tanta buona volontà e la grandezza di una virtù provata, occorre essere educati al perdono e l’evangelizzazione ha in questo un ruolo importante, ma di più bisogna volerlo amando la pace, la riconciliazione e la solidarietà e desiderando la conversione del peccatore. Non è vero che le persone non cambiano, si può cambiare, si può imparare ad amare sentendosi vicino agli altri, vivendo negli altri per comprenderli anche nei loro sbagli e per aiutarli a correggersi, nessuno è diverso da noi, siamo noi ad alzare dei muri e a generare disuguaglianza; per costruire il perdono occorre imparare una sensibilità nuova, occorre l’Amore oblativo del sacratissimo e divino Cuore di Gesù, occorre prendersi l’impegno di migliorarsi dentro e fare la fatica di rassomigliargli, di provare i suoi stessi sentimenti, di avere gli stessi pensieri. Chi non perdona fa del male innanzitutto a sé stesso, alla propria anima e dimostra tutta la sua schietta meschinità, il suo disinteresse per il bene ricercato per il bene e l’attaccamento al proprio ego, all’amor proprio, l’origine dei peggiori mali morali. Quindi con fermezza e coraggio, perdoniamo sinceramente e con onestà, per avere dal Signore la sua pace che nessuno ci potrà mai portare via, così come Lui ci ha promesso e allora davvero potremo dirci liberi dal diavolo tentatore e ottenere un’anticipazione della beatitudine del Paradiso; dove l’amore è autentico, lì c’è Dio… quando il nostro cuore è la sua casa, avendolo accolto dicendogli di sì per sempre.

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