Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 4 aprile 2014

La debolezza della violenza

Mangiano il pane dell’empietà e bevono il vino della violenza ”. ( Prov 4:17 ) “ Fonte di vita è la bocca del giusto, la bocca degli empi nasconde violenza ”. ( Prov 10:11 ) “ La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia ”. ( Prov 21:7 ) Gesù ha detto imparate da me che sono mite e umile di cuore, invece sono tante le persone violente, non soltanto con le azioni ma anche con il linguaggio, la violenza permea tutta la società e i mass media sono l’amplificatore della violenza, ad esempio la maggior parte delle notizie in un telegiornale sono notizie che hanno come argomento la violenza, è come se si stesse tentando di educare la gente alla violenza con modalità subliminali, anche se i contenuti delle trasmissioni sono espliciti, in questo modo la gente tende all’assuefazione e a interiorizzare un comportamento che è quello violento, cioè il sopruso del più forte sul più debole, l’ingiustizia, la prevaricazione, l’arroganza, l’insensibilità, l’apatia, insomma tutto ciò che di diabolico la violenza porta con sé; la persona violenta è in realtà un debole, un miserabile che ha un bisogno irrefrenabile di scaricare le proprie frustrazioni sugli altri, e in modo particolare su chi non può proteggersi, su chi è indifeso ed esposto ed ecco che le vittime nella nostra società sono preferenzialmente le donne e i bambini; il violento nell’esercizio delle sue azioni lesive si sente posto su un livello superiore, si sente potente e questa sensazione gli conferisce sicurezza, quella sicurezza che in altri ambiti non avrebbe perché nella vita di tutti i giorni è inadeguato, un insicuro, un instabile. Chi è violento è anche uno spregiatore della vita altrui, non sente compassione, non ha nessuna capacità empatica, non riesce a considerare il prossimo come un altro sé stesso, è definibile con l’espressione di codardo senza onore; molti soggetti dopo aver fatto del male a un’altra persona usandole violenza non sono capaci di prendersi le proprie responsabilità, avanzano scuse di ogni genere e cercano di dimostrarsi estranei ai fatti nonostante l’evidenza della realtà. Dalla violenza si può guarire ma è molto difficile, un violento di norma non vuole cambiare, sta bene come sta e si sente a posto con la propria coscienza, intendiamoci non perché la sua coscienza sia integra ma per l’esatto contrario, perché la sua coscienza morale è pervertita. Solo l’amore può guarire i malvagi e trasformarli rendendoli buoni, questa è la frase di un famoso romanzo storico il Quo vadis, sono le parole che l’Autore fa pronunciare a san Pietro Apostolo e sono parole piene di speranza cristiana, perché a volte accadono miracoli di conversione dove il lupo assetato di sangue si trasforma in un mite agnellino, è il cuore che cambia e che da cattivo diventa buono e non sono poi cambiamenti così rari, avvengono di frequente perché la grazia di Dio è sempre all’opera; e per quelli che non vogliono cambiare? Sono persone che si rendono impermeabili alle mozioni della grazia, persone che hanno scelto il male, che hanno scelto di essere abitate dal diavolo, e in casi come questi non si può fare proprio niente, bisogna arrendersi all’evidenza, l’uomo è una creatura libera. La vera forza non sta nella violenza ma nel dominio di sé, delle proprie pulsioni e dei propri istinti primordiali, la persona forte è la persona che cerca e persegue la pace, è la persona che ha il pieno controllo delle sue facoltà e non si fa travolgere dalle emozioni, anche quelle più negative, come l’aggressività, la persona forte è padrona di sé stessa e riconosce nel prossimo un altro uguale a sé stesso, uno come lui che se debole ed indifeso come la donna o il bambino, a maggior ragione ha diritto a essere protetto e rispettato; i violenti sono dei deboli e quando usano violenza sull’altro dimostrano il proprio disadattamento, i violenti sono persone costruite male, riuscite male, anche se il loro smisurato orgoglio gli suggerisce di essere superiori a molti altri, che considerano con disprezzo dall’alto verso il basso. Per sconfiggere un violento non opporti con eguale violenza, usa la padronanza della tua forza, delle tue capacità, un violento davanti alla sicurezza e al coraggio si ritrae e fugge, un violento non è mai un individuo coraggioso, è sempre e soltanto un vigliacco, dimostra la tua risolutezza e soggetti di questa specie si ritrarranno dai loro propositi di male e si arrenderanno davanti al tuo valore; i violenti fanno del male solamente a chi sono certi di poter colpire, senza esporsi per riceverne un danno da difesa, i violenti sono quelli che attaccano alle spalle, quando sono convinti che tu sia vulnerabile, i violenti se la sanno prendere solamente con i più fragili, quando sono sicuri che il male che fanno resterà nascosto o impunito dalla giustizia terrena. I violenti non sono così per caso, sono stati educati alla violenza e la prima educazione avviene in famiglia e poi negli ambienti estranei, un violento ha anche scelto di essere un violento magari su sollecitazione di qualcun’altro, magari su sollecitazione di un gruppo, perché alla violenza se uno lo vuole può dire di no, quindi sono persone con una responsabilità morale. Esiste la violenza fisica ed esiste la violenza verbale, sono forme che partono tutte dal cuore della persona, una persona violenta è una persona psichicamente malata, è una persona che prova gusto nel fare del male agli altri; non è vero che non ci sono persone cattive e che la cattiveria è un pregiudizio di chi convive con una mentalità negativa, in realtà esistono persone autenticamente cattive che nel fare del male si sentono appagate e felici, persone così esistono e purtroppo sono anche tante: occorre imparare l’arte della difesa, non soltanto per difendere sé stessi da questi sadici ma anche per difendere chi ci è più prossimo. Ricordiamocelo tutti, il violento è uno che ha sempre paura e che la vuole esorcizzare sopraffacendo i deboli, noi mettiamoci dalla parte dei deboli e dei vulnerabili che hanno diritto a essere protetti, cerchiamo l’onore di chi si schiera con la persona sola e abbandonata, con i bambini, con le donne, con gli anziani, con gli ammalati e con tutti coloro che hanno veramente bisogno di essere protetti da qualcuno che li ama con un sentimento sincero del cuore. Il violento non è un forte, è semplicemente un cane rabbioso che alla prima bastonata scappa con la coda tra le gambe, i forti sono gli uomini di pace, i forti sono quelli capaci di vincere sé stessi, che possiedono il controllo della situazione, i forti conoscono il significato della parola amore, sono capaci di amare, mentre i violenti che sono dei deboli conoscono soltanto la paura di perdere quello a cui da sempre danno valore, come ad esempio l’amor proprio, la vanagloria e la superbia. Difendersi dai violenti è il dovere di ogni persona devota alla civiltà, è il dovere dei giusti che conoscono e amano il Signore; Egli sta dalla parte dei pacifici, dei miti e degli umili, delle persone che hanno l’indole buona e considera con distacco e ripugnanza ogni violento che cerca il male, il peccato, la vendetta nel rancore di un orgoglio ferito, quando l’orgoglio non è altro che un aspetto dell’egoismo più esasperato, un aspetto della follia di chi non vuole riconoscere i propri sbagli. Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili, i violenti non possono essere chiamati suoi figli, ma sono figli del diavolo.

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