Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

sabato 1 ottobre 2016

Il mondo dei gatti e la loro sapienza

Harry era un giovane gatto nero che abitava in una sperduta e antica abbazia, dove vissero e pregarono monaci silenti, nelle campagne fredde e buie a nord della contea di Evengard; la sua abituale attività era lo studio delle discipline che si occupavano degli esseri umani, quelle creature arroganti e prevaricatrici da cui si era allontanato per preservare integro il lume della ragione. Harry aveva compreso studiando la psicologia umana di come le attitudini peggiori di molti animali bruti convivessero nella mente e nel cuore degli umani; il suo tempo era prevalentemente dedicato ad approfondire quell’istinto demoniaco che porta i membri di una stessa specie a sbranare avidamente i propri simili. Gli uomini si divorano tra loro perché ciascuno di essi non recepisce il valore dell’altro e sovrastima la propria persona e i propri bisogni, insomma ciò che intende come la sua felicità: la chiave di interpretazione è dentro l’ego malato dell’individuo, dentro il suo amor proprio; Harry fu perseguitato a causa della sua schietta sincerità in quanto i discorsi che faceva rivelavano senza ombra di dubbio l’ipocrisia degli uomini e la loro pusillanimità: sono capaci di prendersela solamente con i gatti più deboli, con coloro che non possono difendersi o avvalersi dell’aiuto di qualche anima buona e pia. Nella società dei gatti non accade mai che un individuo nuoccia al proprio consanguineo, i ruoli sono stabiliti in modo civile e incruento, come nel resto del mondo delle bestie; Harry comprese dalla lettura di un piccolo libriccino la dissociazione mentale degli uomini, la loro totale incoerenza e falsità: questo libriccino che a torto tanti di loro considerano un’opera di fantasia per sciocchi moralisti che non realizzano una fondamentale verità, e cioè che la coscienza morale è un costrutto della mente, una mera illusione dettata dalle convenzioni del tempo e dall’educazione religiosa, tanto fallace quanto deleteria; questo semplice libriccino è il Vangelo. Harry lesse il Vangelo senza pregiudizi e con attenzione, cogliendone la bellezza, proponendolo così alla società felina che lo accolse con un certo sospetto, considerato che proveniva dalla società di quelle creature balorde che sono gli uomini; Harry spiegò che il Vangelo conteneva una attraente proposta di vita, ma non soltanto; il Vangelo affermava senza alcuna contraddizione che Dio ama le sue creature e desidera il loro bene, ma anche che la vita è dono di Dio è porta in sé una componente sacrea. Ai gatti piacque talmente tanto che decisero di perdonare gli uomini per la loro innata cattiveria nei confronti delle creature più deboli e bisognose, ed Harry poté quindi dimostrare scientificamente che dagli uomini può procedere anche il bene, il bello e il vero in quanto non tutti sono uguali, ma ci sono anche i giusti che militano dalla parte di quel Dio che il Vangelo chiama amore, compassione e misericordia: c’è una medicina alla pazzia umana, questa medicina è il Vangelo dei gatti, animali onesti e affettuosi. In terra di Evengard si accese una luce, una luce perpetua che rifulse nella sensibilità delle coscienze… ed Harry finalmente conobbe l’uomo.

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