La
preghiera gradita al Cielo è il perdono, una preghiera senza compassione per il
proprio simile è lettera morta, è come quando si leggono le sacre Scritture
illudendosi di trovarvi una frase o un discorso che il Signore ci rivolge
personalmente… e invece ci specchiamo nei nostri desideri, come nel più
deleterio narcisismo; pregare è molto semplice, ad esempio nei momenti bui e
critici della vita è sufficiente dire con convinzione: “Signore aiutami ad amarTi e a fidarmi di Te”, oppure: “Signore perdonami”, o anche: “Signore liberami”. La Parola di Dio
afferma che dalle creature si deduce infallibilmente l’esistenza del Creatore e
la sua assoluta benignità; la Parola di Dio esprime con questa frase la
trascendenza di Dio, la sua inconoscibilità: “Il Signore abita una luce inaccessibile”. Principio di sapienza è il timore di Dio che ci allontana dal
peccato e ci preserva dagli sbandamenti e dalle cadute, è una virtù cristiana
fondamentale che ci rende previdenti nei riguardi della giustizia di Dio, del
suo giudizio, della condanna o della salvezza: è una virtù che ci aiuta a fare
le scelte giuste e oneste nella sfera spirituale e morale, proprio come la prudenza che ci rende capaci di
discernere perfettamente, o quanto più possibile perfettamente, il bene dal male,
di conseguenza la salute della nostra anima, per un vivere civile a misura
delle nostre autentiche, profonde e benevoli aspettative, una società che
rispetti l’uomo e la sua libertà, che lo metta al centro di tutte le sue
dinamiche. Per vivere giusti è necessario perdonare, se non si decide di
perdonare si vive condizionatamente nell’ingiustizia, capaci di qualsiasi
ingiustizia contro il prossimo; per essere giusti nei confronti di Dio che ci
ha tratti dal nulla all’esistenza, la sua Parola di verità ci comanda di
perdonare sempre e a tutti, non con vaniloqui ma con azioni concrete che
procedono da un cuore sinceramente convertito: il cambiamento passa dalla
volontà dell’individuo rivolta al bene degli altri e non soltanto al proprio,
in una logica di parità, di eguaglianza. Questa prassi rivela la virtù della giustizia a cui il cristiano è chiamato,
a cui sono chiamate le persone di buona volontà. Le virtù sono una forza vitale
di cambiamento, di rinnovamento spirituale, tutto ciò che le contraria è per la
morte, è per il maligno, è l’affermarsi del nulla nel mondo. Perdonare è donare
per la vita, è donare per il prossimo, è dare la vita e non la morte. Perdonare
è l’atto supremo che Gesù fece sulla Croce, è l’atto redentivo che li compendia
tutti, proprio sulla Croce. La Croce di Cristo è il segno e il simbolo, quindi
esplicito o implicito, del perdono che salva con la libertà dell’amore e libera
dall’odio mortifero e dalla sua schiavitù che opprime. Se vuoi un mondo
migliore e un al di là di pace e beatitudine con Dio, non puoi non perdonare, è
un atto benevolo del tuo cuore imprescindibile da qualsiasi altro, è un atto di
vero amore che nobilita. Perché domandare perdono? perché è quando si riceve il
perdono da parte del Signore, il momento in cui si viene liberati da satana e
quindi salvati: nel mondo invisibile dello spirito, nel mondo soprannaturale,
nella realtà dell’anima immortale… anche per coloro che non credono la realtà è
imprescindibile.
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