Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 12 ottobre 2022

Condiscendere l'ego o condividere il cuore

Ci vorrebbe maggiore attenzione nei confronti dei poveri, degli ultimi e dei deboli perché in essi abita Dio, come nel bambino appena battezzato risiede realmente la Santissima Trinità – l’Amore trinitario del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo – in ognuna di queste persone vi è presente Gesù solo, bisognoso e sofferente tanto è il grado di immedesimazione che il Signore ha nei loro confronti, anzi l’eterna salvezza è commisurata al bene che facciamo loro o al bene che omettiamo di fare a queste persone più piccole, proprio come è scritto nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Le persone emarginate, abbandonate e sole non hanno bisogno di pietismo ed elemosina, di gente dal ‘buon cuore’ che si faccia loro accanto umiliandole, hanno bisogno che qualcuno le riconosca come persone umane, come fratelli e sorelle, come il prossimo e sostenga con il proprio apporto le istituzioni della società civile nel fare rispettare i loro diritti, come il diritto alla casa, al lavoro e alla salute, a ricevere protezione, ad appartenere alla vita attiva di una comunità solidale e affinché abbiano la possibilità di esercitare i loro doveri di cittadini e contribuiscano al bene comune. La Legge – in un ordinamento democratico – dovrebbe garantire il rispetto per la vita umana e per la dignità di ciascuno a prescindere da qualsiasi altra cosa e non favorire la diseguaglianza o peggio ancora il delitto. Il Signore dice a noi (Sant’Agostino, Sermo 18, 4, 4) che ancora attraversiamo le tribolazioni di questa valle di lacrime che se non avremo dato nulla a questi poverelli non possederemo nulla presso di Lui, e non avremo parte alla sua felicità, alla sua pace. Occorre rendersi conto che non è possibile eliminare dal mondo la povertà, la malattia e la solitudine ma con la buona volontà di molti si possono lenire le sofferenze di tante persone e di tante famiglie.

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