Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 7 novembre 2024

Silloge poetica n°053


SPERANZA

Nel feretro putrido di un angelo,
decomposto tra le rovine dell'antico santuario,
ci sono i richiami ad una fede
rimasta intrappolata da una ragione malintesa.

Monito per le generazioni che trapassarono,
nell'attesa di un breve limbo
inconsistente e tanto fragile come la vita,
richiamo alla speranza di chi nasce.

Quiete musiche
dentro il cuore delle vittime,
suonano strumenti di morte sopra i cieli
e nei palazzi della terra
stridono i denti di chi si consuma nell'odio.

Non c'è il sentore della bellezza
in tutte le azioni stolte degli uomini,
sono codarde le loro armi che stillano sangue innocente
e il ventre che trasuda loquela è ammutolito.

Di questi popoli affranti - e sono tanti -
ogni persona savia vuole la pace
e nella pace l'eguaglianza, il diritto e la giustizia,
nessuno va abbandonato
o lasciato perso
nelle lacrime di un dolore inconsolabile.

Deboli che trascinano le loro vite
e non trovano corrisposta la loro volontà al bene,
quanti deboli dovranno soffrire
e spegnersi
per la malvagità di pochi?

Ma la morte li libererà
o li terrà in prigione dentro la storia,
quando la provvidenza del Signore porta gioia
in cuori che disperavano
della bontà di un prossimo lontano.

Ecco l'alba di una luce nuova,
l'intelligenza delle anime belle vittoriose sulla tenebra
che a ciascuno offrono il riscatto
dalla paura,
le genti di buona volontà
ricostruiscono l'avvenire della pace.


PAOLETTA

Tanti girasoli gialli come la luce
su quella bara bianca,
la purezza ratificata dal dolore,
da privazione o espropriazione dell'esistenza
e dalla grave disabilità.
Gli occhi che non vedevano,
i suoni che cadevano smorti alle orecchie,
il corpo immobile e
sacrificato in un letto dalle lenzuola pulite,
la mente
- da quei sorgivi pensieri così semplici -
che con una lenta carezza
cercava lo sguardo della mamma e del papà,
il cuore che si inondava
di lieta gaiezza,
afferrando il mondo esterno –
è davvero come abbracciare la Croce di Gesù.
Sei morta
- stigma innocente -
ma non volevamo crederci
perché il tuo sorriso
è sempre quaggiù tra noi,
con chi ti vuol bene.
Ecco il giorno della risurrezione
che ti ha accolta
e la vita non è dei fantasmi
ma delle persone
nella casa celeste lassù ad oriente,
dove il Sole sorge sempre.


SPIRITI

È l'oscurità dove lo spirito permane,
la cui forma diveniente il male
coeso alla sostanza
e i mostri sono arsi dalla fiamma nera,
scrutano ombre
muoversi per l'amara terra
quando il terrore tutto infesta,
la vita finisce dove la morte travalica dal cuore
e lontano dalla misericordia
ancora la condanna per il cancro dell'ostinazione,
mai più perdono
nell'oscurità sigillata dall'odio.
È l'oscurità dove la porta al Cielo è sempre chiusa,
la vita cambiata in tremenda antitesi
secondo il male agente
che offende
la carità fondamento del creato,
l'oscurità senza criterio
di bestia selvaggia
dalla natura immutevole e dalla veste degenerata,
quella rabbia belluina
e mai più pace
dello spirito mutato in bestia cattiva,
la nostra condanna
è anche scelta in cui la libertà si compie,
lo spirito libero
per sempre incatenato dalle fiamme oscure
e la brama della concupiscenza
in una morte sempiterna.
È l'oscurità dove nasce la perdizione,
la luce nera di quel faro spento
da stella collassata
che ovunque nell'abisso
trasfonde di oscenità e pianto, paura
nel pianto
di un rimorso insanabile,
quella luce perpetua della grazia del Cristo
vanificata,
soffocata dall'iniquità
e tutto si distorce infelici
laggiù abbandonati in un buio grottesco,
nella vacua,
caotica
e agghiacciante oscurità.


TANKA

Soltanto l'idea generata. Come crisalide schiusa.
Da un cuore nobile e libero,
ci colma sempre di pacata contentezza.

Le tante angosce della vita.
Spine da rami secchi, sono i capisaldi duraturi...
di un voto incompiuto.

Vivere è come smarrirsi. Nella foresta dei sospiri.
Per ritrovare ancora la via di casa,
alla fine del viaggio?

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