IL SANTO SACRIFICIO DELLA MESSA
E LA COMUNIONE,
L’EUCARISTIA CHE CI GUARISCE
DALLE NOSTRE MALATTIE
In ogni Santa Messa celebrata da qualsiasi Sacerdote possiamo ricevere diverse guarigioni da parte di Gesù.
GUARIGIONE DELL’ANIMA
La prima guarigione può avvenire dall’inizio della Santa Messa e per tutto il suo corso. Nell’introduzione noi chiediamo perdono dei nostri peccati e se siamo sinceramente convertiti, con contrizione di carità e dolore della coscienza, facciamo il proposito di una buona Confessione con buone disposizioni interiori, se perdoniamo siamo perdonati. Ciò è necessario anche per la liberazione dagli spiriti del male e dal loro influsso malefico.
Per il Signore questa è la guarigione più importante.
GUARIGIONE DELLA MENTE
La seconda guarigione la possiamo ricevere durante tutta la Liturgia della Parola con la preghiera dei fedeli inclusa. Qui avviene la guarigione della mente o guarigione psicologica, se l’apriamo intelligentemente assieme al cuore all’ascolto di Dio che ci parla attraverso le letture e il suo Vangelo, l’eterna Sapienza ci apre la via alla comprensione e al significato autentico della vita e ci capacita della coerenza con i suoi insegnamenti.
GUARIGIONE DEL CUORE
Nella Liturgia Eucaristica durante l’offertorio e fino alla conclusione della Preghiera sulle Offerte e infine al Sacrificio incruento d’amore di Gesù per ciascuno di noi che attualizza il sacrificio della Croce, ci può portare la terza guarigione: quella del cuore e la guarigione dai nostri egoismi che tante tristezze e amarezze invece lo chiudono alla pietà verso gli altri, alla compassione.
COMUNIONE AL CORPO E SANGUE DI CRISTO
Con la Comunione al Santissimo Corpo e Sangue di Gesù riceviamo dal Signore tutto il suo amore e ogni grazia spirituale e temporale, riceviamo Gesù stesso, la Vita stessa di Dio che ci introduce alla beatitudine eterna in Cielo, l’anticipazione nell’anima dei beni eterni che il Signore ha promesso a coloro che lo amano ma che sempre dipendono dalla propria disposizione interiore, da un cuore penitente e dalla conversione personale alla Legge di Dio.
LAUDA SION,
di San Tommaso d’Aquino
Loda o Sion il Salvatore,
loda la Guida e il Pastore
in inni e cantici.
Quanto puoi tanto ardisci:
perché (Egli è) superiore ad ogni lode,
e (tu) non basti a lodarlo.
Come tema di lode speciale,
il Pane vivo e datore di vita
viene oggi proposto,
il quale, alla mensa della sacra cena,
alla schiera dei dodici fratelli,
non si dubita dato.
La lode sia piena, sia risonante,
sia lieto, sia appropriato
il giubilo della mente,
poiché si celebra il giorno solenne,
nel quale di questa mensa si ricorda
la prima istituzione.
In questa mensa del nuovo Re,
la nuova Pasqua della nuova legge
pone fine al vecchio tempo.
La novità (allontana) la vetustà,
la verità allontana l’ombra,
la luce elimina la notte.
Ciò che Cristo fece durante la cena
comandò da farsi
in suo ricordo.
Ammaestrati coi sacri insegnamenti,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salute.
Ai cristiani vien dato come dogma
che il pane si cambia in carne,
e il vino in sangue.
Ciò che non comprendi, ciò che non vedi,
ardita assicura la fede,
contro l’ordine delle cose.
Sotto specie diverse,
(che sono) solamente segni e non cose,
si nascondono cose sublimi.
La carne (è) cibo, il sangue bevanda:
eppure Cristo resta intero
sotto ciascuna specie.
Da colui che (lo) assume, non spezzato,
non rotto, non diviso:
(ma) intero è ricevuto.
(Lo) riceve uno, (lo) ricevono mille:
quanto questi tanto quello;
né ricevuto si consuma.
(Lo) ricevono i buoni, (lo) ricevono i malvagi,
ma con ineguale sorte:
di vita o di morte.
È morte per i malvagi, vita per i buoni:
vedi di pari assunzione
quanto sia diverso l’effetto.
Spezzato finalmente il Sacramento,
non tentennare, ma ricorda
che tanto c’è sotto un frammento
quanto si nasconde nell’intero.
Nessuna scissura si fa della sostanza;
si fa rottura solo del segno:
per cui né lo stato né la dimensione
del Segnato è sminuita.
Ecco il pane degli angeli
fatto cibo dei viandanti:
vero pane dei figli
da non gettare ai cani.
Nelle figure è preannunciato,
con Isacco è immolato,
quale Agnello pasquale è designato,
è dato qual manna ai padri.
Buon pastore, pane vero,
o Gesù, abbi pietà di noi:
Tu nutrici, proteggici,
Tu fa’ che noi vediamo le cose buone
nella terra dei viventi.
Tu, che tutto sai e puoi,
che qui pasci noi mortali:
facci lassù Tuoi commensali,
coeredi e compagni
dei santi cittadini. Amen.
Alleluia.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
lunedì 31 marzo 2025
Se la grazia di Dio ci tocca interiormente siamo guariti
venerdì 28 marzo 2025
La reale presenza di Gesù nel Santissimo Sacramento
Se ne parla poco ma un po’ ovunque avvengono anche oggi dei miracoli eucaristici che sono la risposta del Signore al mistero della Sua reale presenza nel Santissimo Sacramento che non è qualcosa di meramente simbolico, Ostie consacrate che si tramutano in tessuto cardiaco e sangue con lo stesso gruppo sanguigno di quello della sacra Sindone, che levitano sugli altari o che effondono luce dai tabernacoli e nel passato anche recente sante e mistici riconosciuti dalla Chiesa cattolica che hanno vissuto decenni senza mangiare cibandosi esclusivamente e ogni giorno di Eucaristia, sono fatti autentici che sfidano la scienza e la medicina, la nostra comprensione della realtà e che testimoniano il soprannaturale che irrompe nel nostro mondo fisico, sono fenomeni che sono stati studiati e confermati nella loro concretezza da indagini scientifiche approfondite. C’è proprio da affermare non senza una certa riverenza e timore che le conoscenze di cui disponiamo sono davvero limitate e molto di ciò che ci circonda è ancora nascosto dal senso del mistero, anche dell’Eucaristia si parla di Mistero eucaristico in cui Gesù è presente in tutta la Sua Persona umana e divina, l’Eucaristia è l’atto d’amore straordinario di Dio per le anime, dare sé stessi per qualcun altro è semplicemente amore oblativo, farmaco d’immortalità e la vita di grazia o vivificazione della propria anima spirituale, la vita di ciascuno innestata nella risurrezione di Cristo (Gv 6,41-51).
Quelli che si salvano passano quasi tutti per il purgatorio
Una signora aveva un marito che praticava pochissimo la religione. A lei piaceva decorare con fiori l’immagine della Vergine che aveva in casa sua, e il marito le procurava e le portava sempre quei fiori.
Un giorno il marito morì improvvisamente!
Lei piangeva sconsolata e fece un lungo viaggio per consultare il Santo curato D’Ars.
Lui le disse: “... e non ricorda i fiori che ci ha messo per abbellire l’immagine della Santissima Vergine? Per quel piccolo dettaglio ha ottenuto il morire riconciliato con Dio. Ma la sua anima in purgatorio ha bisogno di tante preghiere”.
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In un’occasione San Gregorio Magno, durante la celebrazione della Santa Messa, sollevò l’Ostia e rimase con lei in alto per molto tempo. I suoi aiutanti gli chiesero dopo perché fosse rimasto così a lungo con l’Ostia elevata nelle sue mani e lui rispose loro: “È che ho visto che mentre offrivo la Santa Ostia a Dio, le anime benedette del purgatorio venivano sollevate dalle loro pene”.
Anche la più umile preghiera, Dio l’ascolta con attenzione.
Preghiamo per le anime del purgatorio.
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Santa Teresa d’Avila racconta: «Nel giorno dei Morti, essendomi ritirata nella mia cella per recitare l’Ufficio dei Defunti, mi sentii fortemente ostacolata dal maligno che voleva impedirmelo.
Lo misi in fuga con l’acqua santa e potei fare in pace la mia preghiera, finita la quale, vidi salire dal purgatorio al Cielo parecchie anime, liberate da quel suffragio».
È bene pregare per i defunti specialmente in queste circostanze: passando vicino ai cimiteri (oh, se potessimo vedere quante anime sono lì in attesa d’un suffragio!); quando incontriamo un accompagnamento funebre e quando vi partecipiamo; quando sentiamo notizie di incidenti, disastri o morti di persone conosciute o no. Niente ci costa la recita di un’Ave Maria o di una giaculatoria, oppure l’offerta di quanto stiamo facendo. E invece carità preziosa che dà gioia a chi la fa e sempre ritorna in benedizioni da parte di chi la riceve.
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Si legge dalle memorie di Natuzza Evolo: le pene del purgatorio sono sempre commisurate ai peccati compiuti dalla singola anima; le sofferenze terrene, se accettate con pazienza ed offerte a Dio, hanno grande valore, e possono accorciare di molto il proprio purgatorio: un mese di sofferenza terrena potrebbe evitare, ad esempio, un anno di purgatorio, come capitò a mia madre; mi ricordò Natuzza, che con la sua malattia avuta prima di morire ebbe risparmiata una parte di purgatorio.
La terra stessa non è forse un purgatorio? Tra le persone che l’abitano, le une ve lo fanno interamente mediante la penitenza volontaria o accettata: tali persone, dopo la loro morte, vanno immediatamente in Cielo; le altre ve lo cominciano, poiché la terra è certo un luogo di sofferenza, ma codeste anime, non avendo abbastanza generosità, vanno a terminare il loro purgatorio della terra nel vero purgatorio.
Come afferma anche Maria Santissima con una confidenza a Santa Veronica Giuliani: “Un’ora di pene sofferte in vita accettate con pazienza vale a scontare anni di purgatorio”.
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La tua preghiera può salvare un moribondo destinato all’inferno, diceva San Giovanni Bosco: “Chi prega per la salvezza altrui salva la propria anima!”
La tua carità verso i moribondi e le anime del purgatorio è una potente assicurazione dinanzi al Signore nel momento del Giudizio!
Impara questa preghiera, recitala tutti i giorni e fa’ che le tue mani compiano atti d’amore e non si ritraggano dall’aver pietà. Il peccatore ostinato è un moribondo con un piede sulla terra e l’altro nell’inferno, ricordiamo la parabola del Padre misericordioso e del figlio prodigo.
Con questa preghiera indulgenziata potrai salvare alcune anime che in questo stesso momento sono in agonia e che senza la preghiera (tua e/o di tutti i fedeli) saranno portate all’inferno da satana e dai suoi demoni. Un nostro piccolo gesto di amore può avere valore inestimabile agli occhi di Dio e di tutte le anime agonizzanti.
“O Misericordiosissimo Gesù, che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro, per l’agonia del Vostro Santissimo Cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata, di purificare con il Vostro Sangue tutti i peccatori della terra che sono in agonia e che devono morire oggi stesso. Cuore agonizzante di Cristo, abbiate pietà dei morenti”.
3 Ave Maria...
O nostra buona Madre, prega per noi
La Madonna ha detto espressamente: “Ci avviciniamo agli ultimi giorni”, e me lo ha ripetuto tre volte.
Affermò la prima volta, che il demonio ha ingaggiato la lotta decisiva, cioè finale, dalla quale usciremo vittoriosi o sconfitti: o siamo con Dio, o siamo col demonio.
La seconda volta mi ha ripetuto che i rimedi ultimi dati al mondo, sono: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
La terza volta, mi disse: “che, esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci offre con tremore l’ultima ancora di salvezza: La SS. Vergine in persona, Sue numerose apparizioni, Sue Lacrime, Messaggi di veggenti sparsi in tutte le parti del mondo”; e la Madonna disse ancora “che, se non l’ascoltiamo e continuiamo l’offesa, non saremo più perdonati”.
È urgente, Padre, che ci si renda conto della terribile realtà. Non si vuole riempire le anime di paura, ma è solo urgente richiamo, perché da quando la Vergine Santissima ha dato grande efficacia al Santo Rosario, non c’è problema né materiale, né spirituale, nazionale od internazionale, che non si possa risolvere col Santo Rosario e coi nostri sacrifici. Recitato con amore e devozione, consolerà Maria, tergendo tante lacrime dal Suo Cuore Immacolato.
Dall’intervista fatta a Suor Lucia di Fatima da Padre Fuentes
Il perdono è l'atto ordinario di un cuore nobile, libero e degno d'onore
Perdonare non è difficile, se è Gesù a insegnarcelo si può imparare e dopo che hai perdonato ti senti libero e hai il conforto della vera pace. Il perdono è qualcosa che si impara accorgendosi che chi ci ha fatto del male è una persona umana come noi, un nostro fratello e molti direttori spirituali insegnano a distinguere la persona che ci ha offeso dal male che ha commesso, per poterla amare sinceramente, per poterla benedire: se vedi nell’altro uno come te, come fai a desiderare la vendetta, come fai a odiare? Gesù ci ha insegnato a rispondere al male con il bene, guardiamolo mentre perdona dalla Croce coloro che lo hanno fatto tanto soffrire. Lui è il nostro Maestro e noi i suoi discepoli, i figliolini tanto amati da un Padre così buono, quindi dobbiamo cercare di somigliare a Gesù, non soltanto per gli altri che forse nemmeno ci amano e non ci dimostreranno mai riconoscenza, ma per il nostro bene spirituale e indirettamente per il loro, perché l’amore come il perdono sono forze benefiche diffusive. Perdonare di cuore è un atto di coraggio, è un atto virile che fa onore alla persona che lo compie.
domenica 16 marzo 2025
Chi non crede al Vangelo è convinto che il mondo invisibile sia quello dell'immaginazione
Quello che fanno i demoni abitatori del mondo spirituale e invisibile è ordinariamente tentare al male attraverso la mente del malcapitato, qualsiasi peccato che offenda Dio e il prossimo ed estirpi la carità soprannaturale o meglio la grazia, molte cose del mondo che influenzano negativamente l’uomo e lo portano al male sono dei loro costrutti, la carne che è parte della nostra umanità ferita nella sua natura dalla caduta dei progenitori e la volontà indebolita aggiungono il resto con i vizi e l’egoismo, tentano tutti nessuno escluso perché se un’anima cade in peccato mortale e diviene impenitente la loro opera è compiuta e possono accomodarsi e aspettare, strumentalizzandola nel tempo che rimane per altri scopi maliziosi... Alla morte della persona – di cui il giorno e l’ora sono sconosciuti tranne che al Signore e a coloro a cui vuole rivelarlo – se ne impossessano con odio veemente e avidità e la portano subito all’inferno, questo avviene in una realtà fuori dalla percezione sensoriale dei viventi che ancora rimangono quaggiù – per chi rimane in questa valle di lacrime non succede nulla a parte un corpo esanime –, fuori dalla materia di cui facciamo parte e dal tempo che delinea il percorso delle nostre vite verso l’eternità.
lunedì 10 marzo 2025
Le cose che abbiamo nelle nostre case
Gli oggetti religiosi che vengono chiamati anche sacramentali – come può essere una corona del rosario o una medaglietta con l’effige della Vergine Maria – si possono far benedire dal sacerdote o si possono sacralizzare mediante la preghiera, anche gli esorcisti usano olio o sale esorcizzati e acqua benedetta accompagnando questi elementi materiali con formule di preghiera con cui si invoca l’azione di Dio per cacciare gli spiriti maligni o spezzare il loro influsso, ma non siate idioti come certi protestanti che definiscono i crocifissi e le statue della Madonna con il termine idolatria rifacendosi a versetti della Bibbia erroneamente interpretati, sono gli stessi personaggi avversi al sacro che idolatrano il denaro e l’alto tenore di vita delle loro guide cosiddette carismatiche. Poi ci sono oggetti che vengono maleficiati con riti blasfemi che sono la parodia di quelli del culto cattolico da gente iniqua legata ai demoni che se tenuti nelle case provocano disturbi di vario genere la cui causa è sempre da far risalire a delle presenze diaboliche che si sono insinuate nel luogo, gli esorcisti definiscono questa problematica – che per usare un eufemismo è alquanto fastidiosa! – con l’espressione infestazione diabolica. Ciò che viene affermato qui non è mera superstizione perché esiste davvero un mondo spirituale e invisibile che apporta benefici alle persone se pie, giuste e pure o gravi squilibri e sofferenza a coloro che più o meno consapevolmente evocano il male: perché come ci si può esporre a certi fenomeni ci si può proteggere da essi con mezzi adeguati. È reale e verificabile con metodo empirico, si può anche registrare tramite dei dispositivi che ci offre la tecnologia moderna, in questi casi non sono mai allucinazioni del soggetto o alienazione mentale, molti non credono e rimangono scettici perché di queste cose non hanno mai avuto esperienza diretta.
“Tutto ciò che ci difende dal peccato ci difende da satana”. (Papa Paolo VI)
domenica 2 marzo 2025
Senza di me non potete fare nulla
Il diavolo in realtà ha paura di tutti noi, basta che uno viva in grazia di Dio! Se non si vive in grazia di Dio si diventa burattini e senza accorgersene si viene usati. L’efficacia a una preghiera di liberazione la conferisce soltanto il Signore perché nessun uomo ha facoltà naturali equiparabili a quelle dei demoni, è sempre il Signore o la Madonna che liberano dal male e persino dalla possessione diabolica, un Rosario recitato con fede sincera da qualcuno che vive intimamente unito a Dio nel vincolo della carità può avere maggiore efficacia del rituale recitato dal sacerdote esorcista, anche da quello con più esperienza.