Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 5 gennaio 2012

Decadenza


La nostra società è fondata sulle menzogne e la corruzione coinvolge un numero altissimo di persone, perché il denaro è il solo idolo capace di muovere l’interesse di tutti; non è possibile salvare la società dalla corruzione, perché l’andamento del mondo è una progressiva disumanizzazione dei costumi e una costante crescita della ricerca dell’interesse personale ed egoistico, quindi la depravazione della mente umana, è la rassicurante condizione per un futuro fatto di belle aspettative consolanti… Questo sporco mondo fatto di gente ignobile, per quasi tutta la sua totalità, va verso la rovina più degradante: non servono i profeti di sventura per comprendere l’abisso di male cui tutti sono proiettati, basta una visione realistica dell’essere umano e del suo sporco mondo, per essere consapevoli dell’inferno che va imponendosi nelle società umane. Siamo come al crollo del sacro romano impero, dove le masse si illudevano di aver raggiunto il benessere e la prosperità, mentre all’interno cresceva il cancro della corruzione e della decadenza, quasi nell’inconsapevolezza collettiva. Il salario del peccato è la morte; nel mondo ci sono forze di distruzione che attendono il loro scatenarsi, mentre tutti dormono sonni tranquilli, forze che vogliono il male per il male, per quanto non sia possibile al buon senso il comprenderlo. Perché il salario del peccato è la morte? Che cos’è il peccato? E’ la disgregazione necrotica di ogni bene positivo, è il disfacimento dell’anima delle persone, la corruzione del vizio e dell’egoismo, l’odio verso i propri simili, tutto ciò che è male e che dall’interiorità umana si propaga nella società e nelle relazioni tra individui: la decadenza. Il suo salario è la morte, perché la morte è quello che di più simile ci sia al male morale, il riflesso nello specchio della vita, tra lo spirito e la materia, tra l’anima e la realtà esteriore e visibile; morte e decadenza, sono davanti a noi in prospettiva e la loro evitabilità è pressoché impossibile, la storia è ciclica, si ripete alternativamente per sempre e dove si edifica la civiltà si deve distruggerla per riedificarla, così ancora e ancora, sempre… è la legge dell’eterno ritorno, a cui non si può sfuggire, per quanto gli sforzi dell’oggi siano proiettati verso il paradiso in terra, un sogno assurdo che sfocerà nel peggiore degli incubi, la decadenza dell’umana civiltà per un nuovo rinascimento. L’umanità è il vero peccato del mondo, questa pestilenza che ammorba la nostra madre terra, il cancro dell’universo che deve necessariamente essere redento, dal fuoco e dalla spada; comunque il destino del mondo non può essere cambiato, la guerra non sarà mai bandita dal suolo sempre intriso di sangue, perché la creatura umana è pazza e la sua follia si esprimerà inevitabilmente nella sua storia, la creatura umana è malata e la sua malattia è inguaribile, e la sua malattia si chiama “ delirio di vita ”, per questo la cura porta nome “ tormento di morte ”; tutto è impresso nella nostra carne, occorre attendere con pazienza l’avvento dell’antivita, che attraverso i millenni purifica da questo inconveniente parassitismo, la natura della nostra madre terra, con la sua falce mietitrice, le doglie dell’avvenire apocalittico, la rivelazione del futuro decadimento, verso la rinascita, una civiltà nuova dove il pensiero rompe gli argini della materia inanimata: un nuovo mondo di bene e di male, dove l’equilibrio assesta le ragioni della carne umana, dove l’equilibrio mette ordine tra la vita e la morte, oltre il caos dell’antivita, oltre l’illusione del paradiso in terra, fuori dall’inferno della decadenza, fatta di corruzione e di peccato, civiltà espiante il male delle anime, arcano spettro del futuro, nuovo ordine di rinascita per gli spiriti.

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