Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 15 gennaio 2012

Il tradimento di Giuda


Gesù è stato tradito da Giuda, il Vangelo dice che satana mise nel cuore di Giuda il proposito di tradire il Signore; il Signore a proposito di Giuda afferma che tra i Dodici, gli Apostoli, era presente un diavolo e che per il traditore sarebbe stato meglio non essere mai nato, poiché all’inferno è forse preferibile il non esserci; il Signore fece di tutto per convertire Giuda, poiché probabilmente in lui era presente un lato buono, infatti Giuda era stato scelto da Gesù per essere uno degli Apostoli, quindi è impensabile che abbia scelto lui senza dei buoni motivi, senza che vi sia stata da parte di Giuda una predisposizione alla vocazione dell’Apostolo; anche Giuda aveva il suo lato oscuro, ma il Signore scorse in lui anche il bene e la possibilità di riscatto dal peccato, ma l’apostolo traditore alla fine scelse il male, scelse di assecondare il maligno nel proposito del tradimento; il Vangelo afferma che Giuda era ladro e che rubava dalla cassa comune, quello che doveva essere destinato ai poveri: chissà quante volte il Signore ha tentato invano di recuperarlo, di redimerlo dalle sue colpe. Il Vangelo dice che nell’ultima cena satana entrò in Giuda, questo non sarebbe mai accaduto se egli non avesse liberamente aderito con il suo cuore al male, il peccato di Giuda fu un peccato compiuto con assoluta malizia e consapevolezza; Giuda si pentì per aver consegnato il Signore, ma invece di andare alla Croce per chiedere perdono, andò a suicidarsi, evidentemente il suo pentimento non era permeato di carità verso Gesù, era più la consapevolezza di avere sbagliato, di avere commesso una ingiustizia. Giuda in quel frangente della sua vita definisce Gesù come sangue innocente, ma non pensa a convertirsi, non crede che il Signore possa perdonarlo, dispera quindi della sua Misericordia, per questo peccato di cieca disperazione Giuda si è perduto inevitabilmente: si è perduto perché non si è affidato a Cristo con un atto di contrizione e di carità, perché nel suo cuore si era convinto di non poter mai essere perdonato da Dio. Giuda ebbe Fede nel Figlio di Dio, durante la sua vicinanza con Lui nella vita pubblica di predicazione? Soltanto il Signore scrutava nel cuore di Giuda e conosceva i suoi veri sentimenti e le sue vere intenzioni, ciò era all’oscuro di tutti gli altri Apostoli; nel Vangelo di san Giovanni è scritto, dopo il discorso nella sinagoga di Cafarnao sul pane di vita, che alcuni dei presenti, cioè alcuni dei discepoli lo abbandonarono a causa di una crisi di Fede, non riuscivano più a credere in Lui, quindi Gesù domandò agli Apostoli, tra cui c’era anche Giuda: “ Volete andarvene anche voi? ”, ma Pietro risponde a nome di tutti i Dodici, che loro scelgono di rimanere con il Signore senza alcuna esitazione, perché soltanto Lui ha parole di Vita eterna, questa è una affermazione di Fede senza possibilità di malinteso; ma Giuda era concorde con i sentimenti di Pietro e degli altri Apostoli? Probabilmente no, ma lui maschera il suo cuore con la falsità, forse Giuda credeva soltanto di poterci guadagnare sul piano materiale dalla sequela di Cristo, forse era convinto che Gesù fosse uno dei tanti messia, che comparivano nei territori di Giudea, Galilea e Palestina in quel periodo storico, probabilmente la sua Fede nel Santo di Dio era inconsistente e ipocrita. Il Signore amava Giuda e mentre egli Lo tradisce con un bacio nell’orto degli ulivi, Gesù lo chiama per nome e gli dice amico: il Signore ha sofferto molto per il traviamento di Giuda, poiché lo amava e lo aveva scelto come Apostolo. Una parte delle sofferenze di Cristo nella sua vita, una particella della sua Passione, fu proprio il disamore e il tradimento del suo figlio Giuda.

Nessun commento:

Posta un commento