1° Maggio, festa del lavoro e
inizio del mese tradizionalmente dedicato alla Madonna; oggi è san Giuseppe
lavoratore, sposo di Maria Santissima e padre legale di Gesù. I disoccupati in
Italia sono circa tre milioni e la questione del lavoro è prioritaria, occorre
rilanciare l’occupazione per uscire dalla crisi economica in atto, il nuovo
Governo politico di larghe intese ha giurato, ha ricevuto la fiducia dalle
Camere ed è operativo, deve quindi agire innanzitutto per mettere il lavoro al
primo posto nei suoi doveri e risolvere il problema di dare un’occupazione a
chi ne è sprovvisto, oppure la società finirà per sprofondare sempre più in
questa seria emergenza, senza lavoro si è disperati perché non si sa come
vivere, come acquistare i beni primari di sussistenza: nel 2012 ci sono stati più di cinquecento suicidi di
cittadini italiani che hanno accusato problemi economici dovuti alla precarietà
del lavoro, persone disperate che non sapendo come andare avanti hanno deciso
di togliersi la vita! E’ un’emergenza sociale di grave entità, la principale
emergenza sociale della nazione, a cui bisogna in qualche modo far fronte per
dare una risposta esaustiva anche alle giovani generazioni, che si affacciano
per la prima volta al mondo del lavoro e sono i precari maggiormente esposti. Rilanciare
l’economia e uscire dalla crisi per avanzare nello sviluppo e nella crescita, è
il primo punto in agenda del nostro nuovo Governo: il lavoro deve avere la
precedenza su tutto il programma inerente alle riforme! Voglio doverosamente ricordare
le prime parole della nostra bellissima Costituzione della Repubblica italiana:
“ Principi fondamentali Art. 1. L’Italia
è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al
popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione ”. Il
nostro Paese è fondato sul lavoro, le sue colonne portanti affondano fortemente
nel lavoro del popolo, nel lavoro di tutti i cittadini; tutti hanno diritto al
lavoro, perché il lavoro unge la persona di dignità e fa si che ciascuno
contribuisca nei limiti del suo ruolo e della sua professione, alla
edificazione della Patria, al benessere collettivo e alle esigenze di
solidarietà e convivenza, nonché di condivisione del patrimonio pubblico; il
lavoro è anche un dovere a cui tutti sono chiamati non soltanto per il proprio
bene, ma anche per il bene collettivo, affinché questo dovere sia espletabile
occorrono le giuste condizioni e il contributo sociale di tutti i cittadini, con
il loro impegno e la loro creatività, quindi l’interesse stesso della politica
che deve agire saggiamente e concretamente affinché l’economia e il mercato
favoriscano l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro, l’inclusione nel tessuto
produttivo, di tutti i cittadini onesti di buona volontà. Ricordiamo in questo
1° Maggio i morti sul lavoro dall’inizio di quest’anno 2013, le vittime che
hanno dato la vita per contribuire allo sviluppo del Paese e al benessere
collettivo; ricordiamoci anche di chi è sfruttato e lavora in condizioni estreme
e di pericolo, poiché l’uomo non è per il lavoro uno strumento, non è
funzionale al lavoro, quasi un ingranaggio di un sistema che lo avvilisce e che
calpesta la sua libertà e la sua dignità, ma il lavoro deve essere per l’uomo
un mezzo per favorire la sua vita e il suo benessere, il progresso sociale, al
centro deve esserci la persona, il lavoro deve essere funzionale al bene utile
delle persone, delle famiglie e delle società, piccole o grandi che siano e non
semplicemente al profitto di alcuni enti o individui, alla ricchezza di pochi…
sono proprio un socialista che crede nell’ideale comunitario e non me ne
vergogno: uguaglianza, libertà e fraternità. Il lavoro è parte della dignità
della persona umana, il lavoro, come ha detto nell’udienza generale di oggi
Papa Francesco a Roma, unge di dignità! Dobbiamo essere ligi al senso del
dovere che ci partecipa il lavoro e dobbiamo far sì che i giovani si preparino
al lavoro fin da subito, con l’impegno negli studi, perché i giovani
costruiscano adesso un futuro di pace per tutti. Maggio è il mese mariano per
eccellenza, è il mese primaverile dedicato alla Madonna, il Papa ha chiesto ai
fedeli di pregare il Rosario, di riscoprire la sua bellezza e il suo valore
soprattutto nella recita comunitaria e in famiglia… questo Papa scrive da sé i
suoi discorsi e le sue omelie, e nei suoi scritti c’è un tratto della sua
personalità che traspare, non è un dotto teologo che presuntuosamente vuole
insegnare, un professore in cattedra, è una persona che vuole stare vicino al
popolo, vicino alla gente, e questo lo si percepisce dal suo atteggiamento e dalle
sue parole: io questo modo di fare lo apprezzo molto, è un comportamento umile
e sincero, il ché mi riempie di stima. Termino la pagina di quest’oggi dedicando
un grande grazie a tutte le lavoratrici e i lavoratori, in particolare a mio
nonno materno che non c’è più, nonno che mi ha insegnato da bambino come il
lavoro nobiliti il cuore dell’uomo, lo renda migliore e solidale e lo avvicini
alle sofferenze del prossimo.
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