Qual è il presupposto per
conoscere l’Amore di Dio? E’ decidere liberamente di pregare, chi prega crede e
chi crede prega, le persone che non pregano mai, non comprendono il valore
della loro anima e di tutto ciò che ad essa è riferito, innanzitutto Dio stesso
che è il nostro sommo bene, quindi non vogliono pregare, gli sembra di
rivolgersi al nulla e di sollevare una gran nuvola di polvere per niente, sono
persone con uno spessore spirituale mediocre, il ché significa mancanza di
virtù, di coscienza e di etica; queste cose di cui accenno sono molto concrete
anche se certuni potrebbero sorridere commiserandomi, pensando che sono uno
stupido illuso e che a pregare non ci si guadagna nulla, anzi si perde
solamente del tempo; pregare non è una perdita di tempo, alcuni hanno chiamato
la preghiera “ il respiro dell’anima ”, sottintendendo con questa espressione
che pregare è l’esigenza vitale più nobile, qualcosa di insopprimibile che fa
parte della natura umana; l’umanità ha sempre pregato anche in tempi dove il
paganesimo proliferava, perché rivolgersi a qualche elemento trascendente, a
qualcosa che si trova oltre il mondo fisico e le apparenze, è un’esigenza del
cuore umano, un’esigenza insopprimibile che tutti sentiamo. La religione
cristiana ci ha fatto conoscere Dio come Amore e ci ha insegnato a pregare
convincendoci che Dio ci ama e si occupa di ciascuno di noi, individualmente, che
ciascuno di noi è prezioso ai suoi occhi e che siamo tutti custoditi dalla sua
amorevole provvidenza; il cristianesimo ci insegna a pregare un Dio non lontano
o addirittura estraneo dalle nostre vite, ma molto vicino all’uomo, anzi uno di
noi come Gesù, che ha sofferto ed è morto su una Croce per l’Amore sconfinato
che porta nei confronti di ognuno di noi, un Dio che si è fatto uomo, per
condividere con ogni persona umana il suo comune destino e prometterci la
felicità al di là di questa esistenza che passa e finisce, inevitabilmente per
tutti. La preghiera è davvero preghiera se in essa sono presenti le virtù
cristiane, e in primo luogo le tre virtù dette teologali, la Fede, la Speranza
e la Carità, senza le virtù la preghiera personale è sterile e mediocre, non è
altro che una preghiera parolaia che non tocca il Cuore del Signore e il Cuore della
Madonna; per pregare occorre anche tanta umiltà davanti a Dio, è necessario
riconoscere chi è Dio e chi siamo noi, cioè semplicemente delle creature
bisognose di tutto alla presenza di chi può veramente tutto per Amore. La
preghiera è un intimo e dolce colloquio con il Signore, significa stare alla
sua presenza, anzi a tu per tu, come con il proprio migliore amico. Pregare è
nutrirsi di Dio accrescendo la nostra Fede in Lui, è sentire Dio facendo
esperienza di Lui, nella preghiera autentica ci si conforma all’Amore di Dio e
si diventa suoi imitatori, quasi come se venissimo a trovarci davanti a uno
specchio che riflette la nostra immagine in una Luce nuova e che accresce in
noi la bellezza interiore, che ci eleva al bello, conformandoci alla divinità
invocata, alla Persona che richiamiamo presente; pregare è il modo più efficace
di migliorarci come persone, di maturare psicologicamente e moralmente, pregare
è la vera medicina che guarisce, un balsamo guaritore che sana tutte le ferite
e che ci estrania dal male. Senza la preghiera incessante si cade nella
mediocrità spirituale, pregare con il cuore è assolutamente necessario, ci si
guadagna il Paradiso, ecco cosa otteniamo pregando, ma è indispensabile una
visione di Fede, occorre credere fermamente nelle parole che pronunciamo
pregando, occorre sentire e vivere con coerenza quelle parole, farci
compenetrare l’anima da esse, per poter cambiare trasformandoci in persone
nuove, in persone rinnovate, purificate dall’empietas. Nessuno può rinunciare
alla preghiera senza la tragica conseguenza di un grave danno per la sua
persona, senza la preghiera è come la morte più disperante e oltretutto ricordiamoci
che le bestemmie sono le giaculatorie del diavolo, le bestemmie sono la sua
preghiera che esprime l’odio implacabile nei confronti di Dio, non scegliamo
satana come nostro maestro, non diventiamo vuoti come lui rinunciando alla
preghiera, un preludio alla morte eterna, la nostra infelicità in questo mondo
e nell’altro.
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