Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 10 luglio 2013

La preghiera cristiana

Qual è il presupposto per conoscere l’Amore di Dio? E’ decidere liberamente di pregare, chi prega crede e chi crede prega, le persone che non pregano mai, non comprendono il valore della loro anima e di tutto ciò che ad essa è riferito, innanzitutto Dio stesso che è il nostro sommo bene, quindi non vogliono pregare, gli sembra di rivolgersi al nulla e di sollevare una gran nuvola di polvere per niente, sono persone con uno spessore spirituale mediocre, il ché significa mancanza di virtù, di coscienza e di etica; queste cose di cui accenno sono molto concrete anche se certuni potrebbero sorridere commiserandomi, pensando che sono uno stupido illuso e che a pregare non ci si guadagna nulla, anzi si perde solamente del tempo; pregare non è una perdita di tempo, alcuni hanno chiamato la preghiera “ il respiro dell’anima ”, sottintendendo con questa espressione che pregare è l’esigenza vitale più nobile, qualcosa di insopprimibile che fa parte della natura umana; l’umanità ha sempre pregato anche in tempi dove il paganesimo proliferava, perché rivolgersi a qualche elemento trascendente, a qualcosa che si trova oltre il mondo fisico e le apparenze, è un’esigenza del cuore umano, un’esigenza insopprimibile che tutti sentiamo. La religione cristiana ci ha fatto conoscere Dio come Amore e ci ha insegnato a pregare convincendoci che Dio ci ama e si occupa di ciascuno di noi, individualmente, che ciascuno di noi è prezioso ai suoi occhi e che siamo tutti custoditi dalla sua amorevole provvidenza; il cristianesimo ci insegna a pregare un Dio non lontano o addirittura estraneo dalle nostre vite, ma molto vicino all’uomo, anzi uno di noi come Gesù, che ha sofferto ed è morto su una Croce per l’Amore sconfinato che porta nei confronti di ognuno di noi, un Dio che si è fatto uomo, per condividere con ogni persona umana il suo comune destino e prometterci la felicità al di là di questa esistenza che passa e finisce, inevitabilmente per tutti. La preghiera è davvero preghiera se in essa sono presenti le virtù cristiane, e in primo luogo le tre virtù dette teologali, la Fede, la Speranza e la Carità, senza le virtù la preghiera personale è sterile e mediocre, non è altro che una preghiera parolaia che non tocca il Cuore del Signore e il Cuore della Madonna; per pregare occorre anche tanta umiltà davanti a Dio, è necessario riconoscere chi è Dio e chi siamo noi, cioè semplicemente delle creature bisognose di tutto alla presenza di chi può veramente tutto per Amore. La preghiera è un intimo e dolce colloquio con il Signore, significa stare alla sua presenza, anzi a tu per tu, come con il proprio migliore amico. Pregare è nutrirsi di Dio accrescendo la nostra Fede in Lui, è sentire Dio facendo esperienza di Lui, nella preghiera autentica ci si conforma all’Amore di Dio e si diventa suoi imitatori, quasi come se venissimo a trovarci davanti a uno specchio che riflette la nostra immagine in una Luce nuova e che accresce in noi la bellezza interiore, che ci eleva al bello, conformandoci alla divinità invocata, alla Persona che richiamiamo presente; pregare è il modo più efficace di migliorarci come persone, di maturare psicologicamente e moralmente, pregare è la vera medicina che guarisce, un balsamo guaritore che sana tutte le ferite e che ci estrania dal male. Senza la preghiera incessante si cade nella mediocrità spirituale, pregare con il cuore è assolutamente necessario, ci si guadagna il Paradiso, ecco cosa otteniamo pregando, ma è indispensabile una visione di Fede, occorre credere fermamente nelle parole che pronunciamo pregando, occorre sentire e vivere con coerenza quelle parole, farci compenetrare l’anima da esse, per poter cambiare trasformandoci in persone nuove, in persone rinnovate, purificate dall’empietas. Nessuno può rinunciare alla preghiera senza la tragica conseguenza di un grave danno per la sua persona, senza la preghiera è come la morte più disperante e oltretutto ricordiamoci che le bestemmie sono le giaculatorie del diavolo, le bestemmie sono la sua preghiera che esprime l’odio implacabile nei confronti di Dio, non scegliamo satana come nostro maestro, non diventiamo vuoti come lui rinunciando alla preghiera, un preludio alla morte eterna, la nostra infelicità in questo mondo e nell’altro.

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