Cos’è il sacramento della
Penitenza e perché occorre confessarsi? E’ il sacramento più trascurato in seno
alla Chiesa, sia dai fedeli che dai presbiteri, è il sacramento con cui ci si
rimette in grazia di Dio dopo una vita trascorsa in peccato mortale, è il
sacramento della divina Misericordia: Gesù non può perdonarci e salvarci dall’eterna
dannazione se noi non decidiamo liberamente di confessarci, è Gesù stesso,
Giudice eterno e Redentore della anime, che ha stabilito così, quindi la
Penitenza, chiamata anche Confessione, è il sacramento istituito da Gesù Cristo
per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo, infatti ogni Confessione è
come un nuovo Battesimo: sant’Agostino scriveva che “ c’è
l’acqua del Battesimo e ci sono le lacrime della Penitenza ”; senza la Confessione non si può presuntuosamente
impugnare la convinzione di potersi salvare dall’inferno! E’ volontà di Dio che
si passi dalla Confessione per poter ricevere dal Signore l’assoluzione dai
peccati gravi: il santo Vangelo insegna che il Signore Gesù, essendo Figlio di
Dio, ha il potere di rimettere i peccati su mandato dell’eterno Padre e di conferire
la Grazia santificante, di concedere alle anime la salvezza che Lui desidera
donarci con tutto il suo Amore, la condizione perché ciò avvenga in un’anima penitente
e contrita è la capacità d’amare, più una persona ama Dio e il prossimo, più i
suoi peccati le sono perdonati, quello che è definibile propriamente come un
atto di amore perfetto; Gesù ha voluto comunicare questo potere ai suoi
ministri sacri nella Chiesa cattolica, in virtù della successione apostolica, i
sacerdoti ordinati sono gli amministratori del perdono di Dio; ordinariamente
Dio non perdona i peccati gravi al di fuori del sacramento della Confessione,
perché questo avvenga è necessario un atto di amore perfetto, che non si può
dare per scontato in un’anima lontana da molto tempo dall’amore di Dio, è molto
difficile che ciò si realizzi in qualcuno che vive in peccato mortale nel più
totale disinteresse per l’amore di Dio, ma non è impossibile. Chi dice: “ io mi
confesso direttamente con Dio e sono da Lui perdonato ” sbaglia e si dimostra
un ingenuo, uno sprovveduto e chissà se in buonafede o in malafede, comunque rimane
tale e quale a prima, con tutti i suoi peccati nell’anima che lo deturpano e lo
dannano: la semplice preghiera non rimette i peccati mortali, soltanto la
Confessione sacramentale li rimette e ci fa tornare in grazia di Dio, Gesù ha
voluto così che piaccia o meno, è scritto nel suo Vangelo, la santa Madre
Chiesa ce lo insegna da sempre e unanime è la testimonianza dei Santi e delle
Sante; nel confessionale è presente Gesù, confessarsi è un incontro con la
persona di Gesù che ci chiama e ci accoglie a sé; il sacramento del perdono è realmente
efficace nella modalità ex opere operato,
cioè per il fatto stesso di essere amministrato in virtù della volontà e della potenza
del Signore, anche se non si può transigere sulle disposizioni interiori di
ogni singolo penitente affinché esso sia valido, cioè ex opere operantis; la Confessione, come tutti gli altri sacramenti
della Chiesa, fa parte dell’economia della salvezza ed è una realtà racchiusa
nel Mistero di Dio che ci viene svelato, quindi dobbiamo sapere che tutti i
sacramenti attingono la loro virtù efficace e salvifica dalla Croce di Cristo e
dalla sua Risurrezione, sono l’espressione più nobile e bella del Cuore umano e
divino di Gesù, fornace ardente di Carità, istituiti da Lui per il vero bene
dell’uomo pellegrino sulla terra e in cammino verso la casa del Padre, dove lo
attende la felicità.
Contrizione: è
un atto della volontà, un dolore dell’anima e la detestazione del peccato
commesso unita al proposito di non peccare più in avvenire.
Confessione: consiste
nell’accusa dettagliata di tutti i propri peccati fatta al confessore per
averne l’assoluzione e la penitenza.
Assoluzione: è
la sentenza che il sacerdote pronuncia in nome di Gesù Cristo, per rimettere i
peccati al penitente.
Soddisfazione: o
penitenza sacramentale, è la preghiera o l’opera buona imposta dal confessore a
castigo e a correzione del peccatore e a sconto della pena temporale meritata
peccando.
Il sacramento della Penitenza conferisce la Grazia santificante con la quale sono rimessi i peccati mortali e
anche i veniali confessati e dei quali si ha dolore. Commuta la pena eterna
nella temporale, della quale pure vien rimesso più o meno secondo le
disposizioni. Restituisce i meriti delle buone opere fatte prima di commettere
il peccato mortale. Dà all’anima aiuti opportuni per non ricadere nella colpa e
ridona la pace alla coscienza.
Santissima
Vergine Maria, Madre mia, degnatevi di ottenermi un sincero dolore per aver
offeso Iddio... il fermo proposito di correggermi... e la grazia di fare una
buona Confessione. San Giuseppe, degnatevi di intercedere per me presso Gesù e
Maria. Mio buon Angelo Custode, degnatevi di ricordarmi i miei peccati e
aiutatemi a ben accusarli senza falsa vergogna.
Si può, anche recitare il Veni
Sancte Spiritus. E’ bene, nella misura in cui si rammentano i propri peccati,
pentirsi e domandarne perdono a Dio, implorando la grazia di un fermo proposito
di non più commetterne. Per una buona Confessione generale di tutta la vita,
sarà bene, senza obbligo scrivere i peccati e accusarsene secondo il metodo
cronologico. Si consideri la propria vita di periodo in periodo. L’accusa delle
colpe sarà così molto facilitata.
1) Il peccato mortale suppone sempre tre elementi essenziali: la gravità della materia, la piena avvertenza, il deliberato consenso.
2) L’accusa della specie e del numero è necessaria per i peccati di desiderio.
1) Il peccato mortale suppone sempre tre elementi essenziali: la gravità della materia, la piena avvertenza, il deliberato consenso.
2) L’accusa della specie e del numero è necessaria per i peccati di desiderio.
Questi che seguono sono i Comandamenti di Dio
Io sono il Signore Dio tuo, non
avrai altro Dio all’infuori di me
I° Comandamento (preghiere,
religione):
Ho mancato alle preghiere? Le
ho recitate male? Ho temuto di mostrarmi cristiano per rispetto umano? Ho
trascurato di istruirmi sulle verità della religione? Ho acconsentito a dubbi
volontari?... in pensieri... in parole? Ho letto libri e giornali empi? Ho
parlato e agito contro la religione? Ho mormorato contro Dio e la sua
Provvidenza? Sono appartenuto a società empie (massoneria, satanismo, comunismo, fascismo, mafia, sette
eretiche etc.)? Ho praticato la superstizione... consultato le carte e gli
indovini?... partecipato a pratiche magiche? Ho tentato Dio?
Peccati contro la Fede: ho
rifiutato di ammettere una o più verità rivelate da Dio e insegnate dalla
Chiesa?... o di accettare la Rivelazione una volta conosciuta?... o di
studiarne le prove di credibilità? Ho rinunciato alla vera Fede? Qual’è il mio
rispetto per la Chiesa?
Peccati contro la Speranza: ho
mancato di fiducia nella bontà e Provvidenza di Dio? Ho disperato nella
possibilità di vivere da vero cristiano, quantunque se ne domandi la grazia?
Credo veramente alle promesse di Dio di aiutare chi lo prega umilmente e
confida nella sua Bontà e Onnipotenza? In senso inverso: ho peccato di
presunzione abusando della Bontà di Dio, illudendomi di ricevere comunque il
perdono, confondendo buono con bonaccione?
Peccati contro la Carità: ho
rifiutato di amare Dio al di sopra di ogni cosa? Ho trascorso settimane e mesi
senza mai compiere il minimo atto d’amore verso Dio senza pensare a Lui?
Indifferenza religiosa. Ateismo. Materialismo. Empietà. Laicismo (non
riconoscere i diritti di Dio e di Cristo Re sulla società e sugli individui).
Ho profanato le cose sante? In particolare: confessioni e comunioni sacrileghe?
Carità verso il prossimo: vedo
nel prossimo un’anima fatta ad immagine di Dio? Lo amo per amore di Dio e di
Gesù? Questo amore è naturale o è sovrannaturale, ispirato dalla fede? Ho
disprezzato, detestato, deriso il prossimo?
Non nominare il nome di Dio
invano
II° Comandamento (giuramenti e
bestemmie):
Ho giurato falsamente e
inutilmente? Ho imprecato contro me stesso o contro gli altri? Ho mancato di
rispetto al nome di Dio, della Vergine o dei Santi? Li ho nominati con
irriverenza o per gioco? Ho bestemmiato mormorando contro Dio nelle prove? Ho
osservato i voti?
Ricordati di santificare le
feste
III° Comandamento (Messa,
lavoro):
A questo comandamento si
riferiscono il 1° e il 2° precetto della Chiesa. Ho mancato alla Messa per mia
colpa? Sono giunto in ritardo? Ho assistito senza rispetto? Ho lavorato o fatto
lavorare senza necessità e senza permesso nei giorni festivi? Ho trascurato
l’istruzione religiosa? Ho profanato le feste con riunioni o divertimenti
pericolosi per la fede e i costumi?
Onora il padre e la madre
IV° Comandamento (genitori,
superiori):
Figli: ho mancato di
rispetto? Ho disobbedito?... ho causato dispiaceri ai genitori? Ho trascurato
di assisterli nella loro vita e, soprattutto, al momento della morte? Ho
trascurato di pregare per loro, nelle pene della vita e, soprattutto, dopo la
morte? Ho disprezzato o non tenuto conto dei loro saggi pareri?
Genitori: mi sono sempre preoccupato dell’educazione dei figli? Ho penetro a dare o procurare loro l’istruzione religiosa? Li ho fatti pregare? Mi sono preoccupato di accostarli presto ai sacramenti? Ho scelto per loro le scuole più sicure? Ho diligentemente vigilato su loro?... li ho consigliati, ripresi, corretti? Nelle loro scelte, li ho assistiti e consigliati per il loro vero bene? Ho ispirato loro buone abitudini? Al momento della scelta dello stato, ho fatto prevalere la mia volontà o quella di Dio? Sposi: mancato al sostegno reciproco? L’amore per il coniuge è veramente paziente, longanime, premuroso, pronto a tutto?... Ho mosso critiche al coniuge in presenza dei figli?... L’ho maltrattato?
Inferiori: (impiegati, servitori, operai, soldati). Ho mancato di rispetto d’obbedienza ai superiori? Ho fatto loro torti con critiche ingiuste o in altro modo? Ho mancato nell’adempimento dei miei doveri? Ho abusato della fiducia? Superiori: (padroni, dirigenti, ufficiali). Ho mancato alla giustizia commutativa, non dando loro il dovuto?... alla giustizia sociale (assicurazioni, previdenze etc.)? Ho punito ingiustamente? Ho mancato alla carità non procurando gli aiuti necessari? Ho vigilato con cura sulla moralità? Ho favorito il compimento dei doveri religiosi?... l’istruzione religiosa dei dipendenti? Ho sempre trattato i dipendenti con bontà, equità, carità?
Genitori: mi sono sempre preoccupato dell’educazione dei figli? Ho penetro a dare o procurare loro l’istruzione religiosa? Li ho fatti pregare? Mi sono preoccupato di accostarli presto ai sacramenti? Ho scelto per loro le scuole più sicure? Ho diligentemente vigilato su loro?... li ho consigliati, ripresi, corretti? Nelle loro scelte, li ho assistiti e consigliati per il loro vero bene? Ho ispirato loro buone abitudini? Al momento della scelta dello stato, ho fatto prevalere la mia volontà o quella di Dio? Sposi: mancato al sostegno reciproco? L’amore per il coniuge è veramente paziente, longanime, premuroso, pronto a tutto?... Ho mosso critiche al coniuge in presenza dei figli?... L’ho maltrattato?
Inferiori: (impiegati, servitori, operai, soldati). Ho mancato di rispetto d’obbedienza ai superiori? Ho fatto loro torti con critiche ingiuste o in altro modo? Ho mancato nell’adempimento dei miei doveri? Ho abusato della fiducia? Superiori: (padroni, dirigenti, ufficiali). Ho mancato alla giustizia commutativa, non dando loro il dovuto?... alla giustizia sociale (assicurazioni, previdenze etc.)? Ho punito ingiustamente? Ho mancato alla carità non procurando gli aiuti necessari? Ho vigilato con cura sulla moralità? Ho favorito il compimento dei doveri religiosi?... l’istruzione religiosa dei dipendenti? Ho sempre trattato i dipendenti con bontà, equità, carità?
Non uccidere
V° Comandamento (ira, violenza,
scandalo):
Mi sono abbandonato all’ira? Ho
avuto desideri di vendetta? Ho desiderato il male del mio prossimo? Ho
conservato sentimenti di rancore, di ruggini e di odio? Ho violato la grande
legge del perdono? Ho ingiuriato, percosso, ferito? Pratico la pazienza? Ho
dato cattivi consigli? Ho scandalizzato con parole o atti? Ho trasgredito
gravemente e volontariamente il Codice stradale anche senza conseguenze? Ho disprezzato la vita del prossimo? Sono
responsabile diretto o indiretto della morte di una persona, di infanticidio, aborto (per aborto si intende anche l’espulsione di un
ovulo umano fecondato dal seno materno, prima che abbia capacità di vivere
fuori da questo seno. Pratiche abortive, partecipazione sotto qualsiasi forma a
questo atto omicida con consigli, aiuto, etc.) o eutanasia, l’uccisione volontaria di un debole come malintesa pratica medica? Ho tentato il suicidio o l’ho indotto volontariamente o favorito in altre persone? Ho sadicamente maltrattato degli animali? Ho danneggiato la natura?
Non fornicare. Non desiderare
la donna d’altri
VI° e IX° Comandamento
(impurità: pensieri, parole, azioni):
Mi sono soffermato
volontariamente in pensieri o desideri contrari alla purezza? Sono pronto a
fuggire le occasioni di peccato: conversazioni e divertimenti pericolosi
letture e immagini immodeste? Ho indossato abiti indecenti? Ho commesso azioni
disoneste da solo?... con altri? Mantengo legami o amicizie colpevoli? Sono
responsabile di abusi o frodi nell’uso del matrimonio? Ho rifiutato senza
motivi sufficienti il debito coniugale? La fornicazione (relazione sessuale fra
uomo e donna) al di fuori del matrimonio è sempre peccato mortale (anche fra
fidanzati). Se uno o entrambi sono sposati, il peccato si raddoppia con
l’adulterio (semplice o doppio) che deve essere accusato (frodare nell’uso del
matrimonio ed impedire la procreazione... è immorale e nessuna «indicazione» o
necessità può trasformare un’azione intrinsecamente immorale in un atto morale
e lecito... perché non è un semplice precetto di diritto umano, ma
l’espressione di una legge naturale e divina (Pio XI, enciclica sul
matrimonio). E Pio XII, in un discorso alle ostetriche ha detto: «...Dobbiamo
ancora una volta dichiarare che è assolutamente da escludere, come via lecita
per la regolazione delle nascite, l’interruzione diretta del processo
generativo già iniziato, e soprattutto l’aborto direttamente voluto e
procurato, anche se per ragioni terapeutiche»). Adulterio, divorzio, incesto, pratiche omosessuali, pedofilia, pornografia, bestialità?
Non rubare. Non desiderare la
roba d’altri
VII° e X° Comandamento (furti,
desiderio di rubare):
Ho desiderato di appropriarmi
del bene altrui? Ho commesso o aiutato a commettere ingiustizie frodi, furti?
Ho pagato i debiti? Ho ingannato o danneggiato il prossimo nella roba?... l’ho
desiderato? Ho commesso abusi nelle vendite o nei contratti etc.?
Non dire falsa testimonianza
VIII° Comandamento (menzogne,
maldicenze, calunnie):
Ho mentito? Ho fatto o diffuso
sospetti e giudizi temerari?... ho mormorato, calunniato? Ho reso false
testimonianze? Ho violato segreti (corrispondenza etc.)?
1° Richiama il III°
Comandamento: Ricordati di santificare le feste. 2° Santificare i giorni di
penitenza secondo le disposizioni della Chiesa. 3° Confessarsi una volta
all’anno e comunicarsi almeno a Pasqua. 4° Soccorrere alle necessità della
Chiesa, contribuendo secondo le leggi e le usanze. 5° Non celebrare
solennemente le nozze nei tempi proibiti.
- Orgoglio: Quale stima ho
di me? Agisco per orgoglio? sciupo denari nella ricerca del lusso? Ho
disprezzato gli altri ? Mi sono compiaciuto in pensieri di vanità? Sono
suscettibile? Sono schiavo del cosa dirà la gente?... e della moda? - Avarizia: Sono
troppo attaccato ai beni terreni? Ho sempre fatto l’elemosina secondo le mie
possibilità? Per avere, non ho mai leso le leggi di giustizia? Ho praticato il
gioco d’azzardo (vedi VII° e X° Comandamento). - Lussuria: (vedi VI° e IX°
Comandamento) - Invidia: Ho conservato sentimenti di gelosia? Ho cercato
di nuocere agli altri per invidia? Mi sono compiaciuto del male, o rattristato
del bene altrui? - Gola: Ho ecceduto nel mangiare e nel bere? Mi sono
ubriacato?... quante volte? (se è un’abitudine, sai che esistono cure mediche
per guarire?). - Ira: (vedi V° Comandamento). - Pigrizia: Sono pigro
nell’alzarmi la mattina?... nello studio e nel lavoro?... nell’adempiere ai
doveri religiosi?
Ho mancato agli obblighi
speciali di stato? Ho trascurato gli obblighi professionali (di professore,
scolaro o studente, medico, avvocato, notaio, etc. )?
- Per la Confessione generale: esaminare
anno per anno. - Per la Confessione annuale: esaminare settimana per
settimana. - Per la Confessione settimanale: esaminare giorno per giorno. -
Per l’esame quotidiano: esaminare ora per ora. Mentre si rivedono i propri
errori, ci si umili si domandi perdono e la grazia di correggervi.
Dopo l’esame di coscienza, per
eccitare la contrizione, si leggano lentamente i seguenti pensieri: i miei
peccati sono una rivolta contro Dio, mio Creatore, Sovrano e Padre. Infangano
la mia anima, la feriscono e, se gravi, le danno la morte.
Mi ricorderò ancora: 1) il Cielo, che sarà perso per me, se muoio in stato di peccato grave; 2) l’inferno, ove cadrò per l’eternità; 3) il purgatorio, ove la divina giustizia dovrà completare la mia purificazione da ogni peccato veniale e debito; 4) nostro Signore Gesù Cristo, morente sulla croce per espiare i miei peccati; 5) la bontà di Dio, che è tutto amore, bontà infinita, sempre pronta al perdono di fronte al pentimento. Questi motivi di contrizione possono essere anche soggetto di meditazione. Ma, soprattutto, si mediti il Crocifisso, la presenza e l’attesa di Gesù nel Tabernacolo, l’Addolorata. Maria piange sui tuoi peccati e tu resti indifferente? Se la Confessione ti costa un pò, recita una preghiera alla Santissima Vergine. Il suo aiuto non ti mancherà. Ultimata la preparazione, entra nel confessionale con umiltà e raccoglimento, considerando che il sacerdote occupa il posto di Gesù Cristo nostro Signore, e accusa tutti i peccati con sincerità.
Nel fare il segno della Croce
si dice: 1) Padre mi confesso perché‚ ho peccato. 2) Mi sono confessato da...
ho ricevuto l’assoluzione, ho fatto la penitenza e mi sono accostato alla
comunione... (indicare le volte). Da allora mi accuso... Chi ha soli peccati
veniali, basta si accusi di tre fra i più gravi, per lasciare maggior tempo al
confessore di dare gli avvisi necessari. Terminata l’accusa, si dice: Mi accuso
ancora di tutti i peccati che non ricordo e di quelli della vita passata, specialmente
di quelli contro il... Comandamento e la... virtù, e di tutti chiedo umilmente
perdono a Dio e a lei, padre, la penitenza e l’assoluzione, se la merito. 3) Al
momento dell’assoluzione, recitare con fede l’atto di dolore: Mio Dio, mi pento
e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i
vostri castighi, e molto più perché ho offeso Voi infinitamente buono e degno
di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col vostro santo aiuto di non
offenderVi mai più e di fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore,
misericordia, perdonatemi. 4) Eseguire senza ritardo la penitenza imposta.
Non dimenticate di ringraziare
Dio della grande grazia del perdono ricevuto. Soprattutto, non lasciarsi
prendere dagli scrupoli. Se il demonio tenta di disturbare non discutere con
lui, Gesù non ha istituito il sacramento della Penitenza per torturarci, ma per
liberarci. Domanda però una grande lealtà nel ritorno al suo amore, nell’accusa
delle nostre mancanze (specie se mortali) e nella promessa di non tralasciare
alcun mezzo per fuggire il peccato, è ciò che hai fatto. Ringrazia Gesù e la
sua santa Madre. «Vai in pace e non peccare più».
«Signore! Abbandono il mio
passato alla vostra Misericordia, il mio presente al vostro Amore, il mio
avvenire alla vostra Provvidenza!».
(Padre Pio).
(Padre Pio).
«Con la Confessione frequente
si accresce la retta conoscenza di sé stesso, si sviluppa la Cristiana umiltà,
si sradica la perversità dei costumi, si resiste alla negligenza e al torpore
spirituale, si purifica la coscienza, si rinvigorisce la volontà, si procura la
salutare direzione delle coscienze e si aumenta la grazia in forza dello stesso
sacramento».
(Pio XII, enciclica «Mystici Corporis», 1943).
(Pio XII, enciclica «Mystici Corporis», 1943).
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