Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 20 agosto 2017

Quando il Vangelo cambia la vita

C’è qualcosa nella dottrina di Gesù che emerge da tutto il Vangelo, il suo interesse rivolto all’interiorità dell’uomo e il suo detestare la vanità e le apparenze. Gesù libera dal male ma ci dice anche che la liberazione inizia con la nostra conversione personale, in cosa consiste la conversione? Semplicemente nel conformare la propria vita ai Comandamenti o meglio tendendo ad essi, conformando la coscienza ad un ordine morale che viene dall’alto, che supera la natura con la sua componente di corruzione. Una persona che ama Dio necessariamente ama i suoi Comandamenti e gli riesce facile osservarli, anzi metterli in pratica ogni giorno in un itinerario di conversione. Chi disprezza i Comandamenti non riconosce più negli altri coloro ai quali è dovuta la compassione e la stima, ha perso di vista il valore dell’altro, non si riconosce nell’ideale cristiano. Gesù ha perdonato tutte quelle persone che avevano un’apertura di cuore, non ha potuto perdonare coloro che come gli scribi e i farisei si ritenevano esenti da qualsiasi colpa pur commettendone di gravi; il senso del perdono risiede nella contrizione, nel riconoscere di aver commesso il male o di vivere abitualmente nel male, non può essere perdonato da Dio colui che non vuole il perdono, e chi è colui che non vuole il perdono? La persona che si sente apposto, che si sente al di sopra delle proprie responsabilità nei confronti del prossimo, quindi chi offende gravemente i Comandamenti. Ai condannati a morte di certe epoche i monaci e i preti offrivano il Crocifisso da baciare prima dell’esecuzione, quel semplice gesto a cui si accomunava la contrizione portava alla salvezza dell’anima, come per il buon ladrone crocifisso assieme a Gesù. Vivere il Vangelo significa vivere il mondo interiore, è un rivolgere l’attenzione alle realtà invisibili, quelle dell’anima, ha inizio da un atto di fiducia e abbandono; vivere il Vangelo è accorgersi del valore dell’altro per distogliersi de sé e guardarsi dentro, questo è il cuore del Vangelo: ama il tuo prossimo e dimostralo coi fatti, il resto è banale retorica e si sa che molto spesso le parole non sono altro che una nuvola di fumo che si disperde. Dio conosce ciascuno di noi, conosce la verità riguardo a ciascuno di noi, per Lui l’ipocrisia è un vetro trasparente, infatti Dio guarda al cuore e soltanto Lui giudica e retribuisce, nessuno lo può ingannare per quanto abile sia ad ingannare gli uomini. Dio ama la verità tanto da identificarsi con essa e non in una proposizione filosofica, ma bensì in chiave ontologica: Via, Verità e Vita dice di sé.

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