Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 13 settembre 2024

Silloge poetica n°052


CONTRIZIONE

Vado cercando le piaghe del Crocefisso
negli sguardi dei tanti poveri,
dei vecchi del tutto abbandonati,
degli ammalati dimenticati,
dei bambini maltrattati,
dei disprezzati considerati inutili,
degli ultimi della società,
dei deboli che chiedono di essere guardati umanamente,
con cura compassionevole
e come qualcosa di ancora e sempre umano,
qualcuno
di stirpe umana,
di pudore nell'atteggiamento,
di dignità velata,
non come suppellettili di un mondo corrotto.

Gesù ha inchiodato le proprie mani e i suoi piedi,
è stato Lui!
quei chiodi li ha infissi Lui nella sua carne
al sacratissimo legno
e le spine di quella corona
– umiliante ornamento
per Colui che è Re mite e umile di cuore –
ben pigiate sul capo del Giudice dei vivi e dei morti,
Lucifero e i demoni con gli uomini iniqui,
la soldataglia romana
che del crocifiggere aveva fatto
una consuetudine voluttuaria e quasi giornaliera,
sono tutti ministri della volontà di Dio.

Il Calvario è l'altare della primordiale Messa,
quei malvagi che odiando il Signore
lo mettono in Croce
sono i ministri del nuovo Culto
e gli esecutori della volontà di Gesù
che desidera il suo Sangue
lavacro dell'anima al peccatore pentito.

Sei Tu o Gesù che hai voluto il dolore
e l'hai scelto come misura di salvezza per l'anima,
per la mia e per quella di ogni fratello e sorella,
la sofferenza libera dal peccato
e ci conforma a Cristo,
morto di un tremendo crepacuore
per l'intimo amore d'infinitudine profuso
ma anche gloriosamente risorto.

Quando scruto la mia coscienza,
quando la esamino e ho qui di fronte il segno del crocifisso,
con cuore contrito
considero il prezzo della mia anima
e subito entro nel gaudio del Paradiso per i puri
da quella porta mistica apertami da Gesù,
con cuore contrito
piango per una vita sbagliata
ma con la certezza del perdono di Gesù,
la Madre di Dio asciuga le mie copiose lacrime
e una gran pace adesso mi accoglie.


MAMMA

Il moto dei mondi
attorno a grandi stelle rosse,
sono i ricordi
di quando mi portavi
con la mano
verso attese amicizie,
e la scuola era
una prova per il sentimento
e per il rispetto,
l'impatto dell'uragano
su terre abitate
toglie il respiro alla vita,
e l'assenza
della mamma è per me bambino
il desiderio di essere
accolto nuovamente in un lieto abbraccio
e ben voluto con quei miei difetti,
le mie incertezze,
il timore,
la vulnerabilità,
le disillusioni,
nonostante il dolore nascosto,
intimo e lancinante
ma anche con un amore tanto forte
stringendosi i cuori oltre il tempo,
amore che colmerà
un desiderio sempre presente,
riabbracciarti mamma
così prossima al mio sguardo,
nella mia mente e lacrime presaghe,
nel giorno felice
in cui Gesù portandoti a sé
ha fatto di tuo figlio
un paradigma di pace e di riconoscenza,
di virtù e rinascita celeste.


STUPORE

Sognando ad occhi aperti
la solitudine in un mondo stracolmo di vita,
ogni mio cercare il nulla
apre ad una vastità di esseri inspiegabili,
qualcosa nella scrittura dell'universo
dovrebbe dimostrare le meccaniche del caos
ma dentro questo contenitore
c'è soltanto la bellezza tanto spudorata
da favorire l'idea dell'ignoto.

Sono sempre più solo
nella casa della mia famiglia,
chiuso tra quattro mura
e nella luce soffusa dalle finestre,
ecco intimamente dei silenzi che interrogano...
qualcosa nell'indicibile si rompe,
sembra che una preghiera
ricolmi la carne del mio dissipato cervello
di contentezza e quiete,
se tutto passa da una mera chimica
per quanto sia sofisticata
la morte passa dal terreno in cui brulicano vermi,
è la gioia dell'amore spirituale
fine a se stesso,
dinamiche nascoste che contemplano l'equa verità
ed è il sentirsi amati anche qui
in un cumulo di libri muti e lontani,
mai letti e senzienti.

Quella pagina aperta a caso mi parla,
è un pensiero morto nel passato
che resuscita dall'inchiostro di stampa
e dalla carta,
rieccolo nella mia mente
affondare le sue radici nel mio cuore,
è il Vangelo della vita
che mi suggerisce ama e non domandare altro,
amare è l'unica ragione
in questo mondo contraddittorio
e il vuoto
nel suo ultimo compiersi colmato.

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