Occorre sempre vigilare sul nostro mondo interiore, coltivare una sensibilità che ci permetta di riconoscere ed estraniare dalla mente tutti quei pensieri, sentimenti e desideri negativi conformi al maligno che rendono impuro il nostro cuore, custodire il cuore puro è una continua battaglia così come esercitare la penitenza interiore, che con la carità vissuta concretamente e la preghiera, ci fanno fare progressi spirituali e ci rendono persone migliori, persone di buona coscienza, senz’altro benedette dal Signore che ama i giusti e gli innocenti. Non dei perfetti – perché sarebbe davvero impossibile – ma persone per quanto faticoso oneste, leali e sincere in un cammino di conversione tra tante cadute – confidando sempre nella misericordia del Padre – nell’esercizio assiduo delle tre grandi virtù cristiane, la fede, la speranza e la carità, anche la mansuetudine e l’umiltà, l’altruismo e la rinuncia all’amor proprio, all’attaccamento ai beni materiali e all’egoismo. Gesù guarda al cuore e mai alle apparenze e nemmeno a come ci considerano gli altri. Guarda soprattutto nel segreto le nostre lacrime.
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