La natura dell’anima umana va
cercata in Dio, Egli è capace di perpetuarla oltre le porte della morte fisica,
sul piano dei riscontri empirici e delle evidenze scientifiche essa è mortale;
l’anima umana secondo l’Antico Testamento è da considerarsi la vita dell’uomo
stesso, la vita naturale, biologica, il suo bene più prezioso, è soltanto con
il Nuovo Testamento che la Rivelazione cristiana pone l’accento sull’immortalità
dell’anima umana, sulla sua natura spirituale e separata dalle funzioni e dai processi
del corpo; l’anima è stata considerata da molte culture antiche naturalmente
immortale e la morte nient’altro che la separazione dell’anima dal corpo, le
filosofie e le religioni di diversi tempi della storia umana hanno accettato
all’unanimità questa verità sull’anima; soltanto con l’era moderna e con l’affermarsi
dei valori dell’illuminismo e del scientismo ateo, del pensiero positivo, l’anima
ha subito un forte deprezzamento ed è stata considerata un mito religioso, una
fantasia filosofica per sognatori sprovveduti, una semplice idea con l’aggravante
che si tratta di un’idea falsa e sviante dalla verità. Per credere nell’esistenza
dell’anima è necessario credere anche in Dio, e soprattutto credere nella sua
onnipotenza, soltanto una visione di fede può indurre una persona a credere che
l’uomo sia qualcosa di oltre rispetto alla sua corporeità, alla sua carne,
senza la fede che non è fideismo, quindi semplicemente un credere nebuloso in
un Dio fuori dal tempo e dallo spazio, che sia inconoscibile e lontano, non è
possibile accettare l’immortalità dell’anima e la sua partecipazione alla vita
di Dio, ma con la fede che è Rivelazione sì, quindi l’ingresso della Verità
nella storia umana e nella coscienza di ciascuno di noi, una Verità dogmatica
che afferma delle certezze che fondano la loro credibilità in fatti storici,
accertati da testimoni oculari affidabili e condivisi da innumerevoli credenti,
che sono tutt’altro che sprovveduti e che hanno accettato con l’uso della
propria ragione e della propria intelligenza, la Rivelazione nel Dio del
Vangelo, in Gesù di Nazaret. L’anima è semplicemente la persona, il soggetto
con la sua identità e la sua unicità, non è una eterea sostanza disincarnata
che vive da antagonista in relazione ad un corpo, quindi l’anima umana è anche
il suo corpo con le sue specificità salienti, con quei tratti che
caratterizzano l’individuo; la linea di demarcazione tra anima e corpo in
questa visione concreta della persona, è una linea molto sottile e poco ben
definita, è la linea che non separa ma unisce, è la linea di congiunzione e la
congiunzione rappresenta la persona, anzi la sua anima nella sua vera natura e identità;
l’anima è un mistero che si svela alla luce della fede nel Dio della
Rivelazione, l’al di là è il mistero sublime delle anime ed è la realizzazione
dell’incontro definitivo con Dio nell’eternità: la mistica dell’anima concerne
la relazione tra la persona umana e l’amore di Dio, l’immanenza con il
soprannaturale, soltanto in questa chiave è possibile comprendere il mistero
dell’immortalità e della natura spirituale delle anime; senza Dio che è il
fondamento ad ogni mistero, l’uomo viene deprezzato e cosificato, ridotto ad
una rete meccanica di pulsioni inerenti causa ed effetto, questa perversione
della visione dell’uomo è propria del materialismo ateo dell’era contemporanea
e apre la porta alla più totale anarchia sul piano etico, è la più pericolosa
ideologia nemica del genere umano e contraria alla Verità, il nichilismo
proprio di questa ideologia apre la strada ad ogni genere di crimine contro l’umanità
ed è il preambolo al crepuscolo della vita, alla morte come definitiva razio
dell’esistenza e della realtà, il trionfo del nulla. La fede in Dio e nell’anima
immortale nobilita l’umanità e la colma di autentico valore e significato,
oltretutto è coerente con la Verità, con quella Verità oggettiva conquistata
tramite l’esercizio delle facoltà di fede e di ragione all’unisono, che sono le
due grandi ali che permettono all’anima di volare verso l’orizzonte altissimo
del suo stesso essere, verso il compimento del senso di tutte le cose che la riguardano;
ognuno deve dire a sé stesso: “ La mia
anima sono io e nessun’altro! ”.
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