Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 7 novembre 2012

La moralità ci testimonia che abbiamo un'anima


La moralità è quella facoltà spirituale che distingue gli esseri umani dagli animali, soltanto nel cuore umano sono scritti i principi che differenziano il bene dal male, per lanimale vale la legge dellistintualità, cioè il dominio di una serie di pulsioni primordiali su tutto quellambito che nella natura umana viene definito “ libero arbitrio ”; lethos è quellinsieme di regole che sanciscono la linea di confine tra il lecito e lillecito, tra quello che una persona può fare per conquistare il vero bene e la piena realizzazione di sé, la felicità e quello che una persona non può fare se non a caro prezzo, a prezzo di un grave danno per la propria anima e per il prossimo, a costo della propria infelicità e di quella altrui: agire per il bene costruisce il bene, dentro e attorno a sé, agire per il male costruisce il male, dentro e attorno a sé. Alcuni purtroppo cadono in un grave malinteso, non comprendono che il male fa male soprattutto a chi lo commette e allora si abbandonano allimmoralità, distruggendo contemporaneamente la bellezza della propria anima e la considerazione della dignità del prossimo, delle altre persone; letica può assumere vari aspetti, essere quindi traducibile in una molteplicità di forme, differenti le une dalle altre, cè un’etica per delle persone e ce ne è un’altra per altre persone: la questione in oggetto viene definita relativismo. La verità è che non esistono le opinioni in campo etico, non vale la regola che ogni convinzione morale sia ugualmente valida, che ogni convinzione sulla differenza tra il bene e il male sia la verità soggettiva, l’unica verità importante ma non condivisa, in quanto non esiste una verità oggettiva: la verità oggettiva sul bene e sul male esiste ed è scritta a lettere indelebili nel cuore umano! La persona umana con il proprio libero arbitrio, con la sua libertà, può tradire la coscienza morale che è universalmente condivisa, può calpestare i dettami della sua coscienza e diventare gradualmente inumana, estraniarsi dal comune “ senso dell’umano ”. Sentire la compassione è una spia rivelatrice della salute morale di un’anima, le persone prive di compassione sono interiormente “ morte ”, sono cioè prive di sensibilità e di affezione, hanno perso gradualmente nel tempo con le proprie scelte scellerate in campo morale, la parte migliore di sé, la loro autentica dignità umana e sono cadute nel diabolico, anche la loro libertà è venuta meno, non possono più fare scelte che non siano coerenti al proprio stato di perversità. La natura umana è fatta esattamente così, questo è qualcosa di innegabile e a dircelo è l’esperienza relazionale con i nostri simili e non una mera teoria psicologica. Il Decalogo, o “ Dieci Comandamenti ”, sono l’espressione letterale di quella legge morale naturale scritta nel cuore umano: non uccidere, non mentire, non rubare, pratica la castità, onora tuo padre e tua madre, etc. Questi Comandamenti, secondo la Sacra Scrittura, sono stati dati da Dio all’uomo per sancire un’alleanza con Lui, per la realizzazione antropologica del proprio bene e del proprio destino di felicità, i Comandamenti non sono stati scritti solamente su tavole di pietra e riposti in un’arca, come ci dice la Bibbia, ma sono scritti nella profondità della natura umana, dentro ciascuno di noi, fanno parte della nostra anima: tutto questo per affermare che esiste un’etica secondo verità, una verità morale oggettiva al di là di ogni relativismo, e che questa verità è condivisa da tutto il genere umano, è propria di ciascuna persona in relazione alle altre e soprattutto a Dio, che è il nostro Creatore; negare questa Verità significa tradire l’uomo! Gesù nel santo Vangelo ci dice quale sia il più grande tra i Comandamenti: “ Ama il Signore tuo Dio con tutto te stesso, e ama il prossimo tuo come te stesso ”, chi avrà osservato questa legge radicale ma dal giogo leggero, il Comandamento della carità, otterrà in eredità la vita eterna nel Regno del Padre.

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