Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 16 luglio 2012

Il richiamo della sessualità fin dall'infanzia


Sigmund Freud: “ La vita sessuale di ciascuno di noi giunge ad un livello assai limitato ( in una direzione o in un'altra ) al di là degli angusti confini imposti dallo standard della normalità; le perversioni non sono né bestiali, né degenerate nel senso immediato del termine: sono uno sviluppo particolare dei germi contenuti nella indifferenziata disposizione sessuale del bambino che, o perché rimossi, o perché incanalati verso mete più elevate, non sessuali ( attraverso un processo di sublimazione ) sono destinati a fornire energia psichica per un gran numero di successi della nostra vita intellettuale; quando perciò uno di questi germi è diventato una perversione oscena e inconfondibile, sarebbe più corretto dire che è rimasto tale, in quanto presenta un certo grado di sviluppo inibito . Sono i canoni della civiltà contemporanea a definire la morale sessuale entro certi confini, la pratica sessuale è inibita dalla conformità a questi canoni, fuori dai quali vi è l’osceno e la perversione; ma tutti dimenticano che fuori da questi canoni socialmente condivisi c’è la natura sessuale autentica e genuina della prima infanzia, con il suo polimorfismo erotico e sensuale: è la maturazione psicologica e il processo di educazione alla civiltà, che rimuovono la tendenza alla molteplicità perversa della pratica sessuale, l’innocenza dei bambini è anche innocenza sessuale, poiché il primo oggetto sessuale della persona è la madre, con le sue modalità erogene come la carezza e la suzione al seno per l’allattamento, inoltre qualsiasi contatto fisico con le zone genitali, tutto questo provoca nel bambino e nella bambina piacere e quindi il desiderio di ripeterne l’esperienza, in quanto è il piacere lo scopo sessuale, il mentore della felicità corporea; la perversione sessuale è data nell’adultità dal prolungamento della perversione polimorfica che si ha fin dall’infanzia, senza che la rimozione o la sublimazione abbiano in alcun modo potuto porvi rimedio, è una condizione adulta di regressione nella mancanza di maturazione della psiche, non avvenuta durante lo sviluppo psicologico e somatico nelle fasi successive all’infanzia, una condizione di negazione dei canoni condivisi della civiltà e della morale religiosa. Perché alcune persone rimangono inibite? Molto spesso la risposta a questa domanda va ricercata nell’ambito della famiglia, ma anche della società in cui qualcuno si ritrova a vivere; nelle società umane primitive l’inibizione sessuale non sussiste così come la conoscono gli occidentali civilizzati, anche se permangono regole di convivenza, forse piuttosto essenziali bisognerebbe dire. Senza inibizione della sessualità non può edificarsi alcuna civiltà, senza la sublimazione della perversione polimorfica, le energie psichiche non possono assurgere a nessuno scopo puramente intellettuale e costruttivo; è sbagliato convincersi che nell’infanzia anche precocissima non vi sia vita sessuale, come è assurdo chiedersi se gli angeli posseggano un sesso: gli angeli non hanno sesso, perché non hanno corpo… ma i bambini avendo una corporeità, conoscono fin da subito il linguaggio della sessualità e la praticano anche nell’inconsapevolezza, più o meno onesta e quindi presunta, degli adulti formati dalla forza della civilizzazione e delle varie filosofie e religioni, in primo luogo i genitori che hanno il dovere di crescere i propri figli: forse la moralità è soltanto un mero costrutto della civiltà e sembra che attualmente coloro che sono convinti di questo, siano la maggior parte degli uomini e delle donne, sono di meno coloro che credono che vi sia una legge morale naturale scritta nello spirito umano senziente; a ciascuno la verità che si “ merita ”, senza nessuna fastidiosa polemica… scomodamente ricordandoci che il primo terreno fertile per la pedofilia e la pedopornografia, è la famiglia d’origine del bambino o della bambina.

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