Fin dall’antichità fu presente
il concetto di follia: 500 anni prima di Cristo, Socrate definiva la follia come
un errore di valutazione, presentando l’esempio di un uomo che pretendendo di
volare, si getta senza riflettere giù da un dirupo e si sfracella al suolo; la
stessa Bibbia riporta esempi di follia, uno di questi è dato dalla persona di
Nabucodonosor, affetto da licantropia, cioè dalla convinzione di essere un
animale selvatico simile al lupo, una convinzione che va ben al di là di una
semplice fantasia; Ippocrate prescriveva per curare i disturbi della testa,
compresa la cosiddetta malattia mentale, l’olio di oliva, considerato all’epoca
un farmaco naturale dalle autentiche proprietà terapeutiche, soprattutto a
favore del sistema nervoso, questo è vero anche oggi; la nosografia di altri
tempi contemplava la licantropia e il vampirismo, come serie affezioni psichiatriche,
delle singolari malattie mentali, che poi sono sfociate nei relativi miti
antropologici e letterari, perdendo per sempre i loro connotati di tipo medico
e patologico. Il vampiro esiste e la storia ci dà di esso degli esempi
credibili, alcuni personaggi di epoche passate avevano un comportamento
codificato, proprio come la letteratura fantastica ci presenta oggi, che
supponeva la condizione antropologica e psicologica del classico vampiro o non
morto, ci sono esempi di donne che credendo di poter rimanere giovani a lungo con
determinati metodi, si immergevano in bagni di sangue umano e se ne nutrivano
quotidianamente: l’antropofagia era una caratteristica peculiare sia del
vampiro che del licantropo, ma i licantropi al contrario dei vampiri, avevano
un atteggiamento belluino e incontrollato, mentre i vampiri mantenevano la
lucidità ed erano padroni delle loro azioni nefande. Forse la disciplina che
dovrebbe occuparsi meglio di queste condizioni deviate, comunque umane anche se
pervertite, sarebbe la criminologia o una forma di scienza della mente che
concerne il crimine, poiché nella storia le persone che ebbero tale natura
furono autrici di azioni di grave malvagità contro i propri simili,
presumibilmente sotto la diretta influenza dei demòni che comunicano ai loro
simulacri poteri di ordine superiore: in queste persone malate, con l’aggravante
della coscienza del loro stato e la libera adesione ad esso, la natura corrotta
si mischiava alla sovrannatura diabolica, quindi certe potenzialità spirituali,
certi doni, irrompevano nel nostro mondo, tramutando quelle creature umane in
mostri pericolosi e sinistri, dall’apparenza innocua in certi frangenti, come
si nota dalla molteplicità psicologica, dalla copresenza di diverse personalità,
buone e cattive, in un unico individuo considerato sano. Si usa l’espressione “
un diavolo in casa e un angelo fuori ”, per descrivere il comportamento duplice
di certi bambini che in ambito domestico fanno cadere le inibizioni, mentre nel
pubblico mantengono un loro contegno rispettoso; i criminali psicopatici
posseggono molto spesso questa ambivalenza e vivono una vita apparentemente benigna
e una vita sommersa priva di senso dell’umano, al contempo, sono anime doppie,
divise tra le tenebre e la luce, dove la luce è soltanto una maschera esteriore
per coprire la verità, cioè la tenebra più fitta: i vampiri fuggono la luce e
cercano il buio, sono figli della notte, cioè di quel tempo che porta come
significato il sonno della vita, la morte; i licantropi fuggono dalle convenzioni
civili e cercano la bestia nascosta in loro, cioè il puro istinto animalesco…
il sangue è il simbolo della vita e per preservare la propria nella condizione
che si è andata imponendosi, occorre necessariamente nutrirsene, occorre bere
il sangue dei vivi e mangiarne la carne, perché le anime siano il sostentamento
della nostra assenza di vita e di regole. Vampiri e licantropi sono fortemente
egocentrici, le altre creature sono considerate inferiori e vivono in funzione
di sussistenza, la loro esistenza ha valore soltanto in relazione al predatore:
essi attualmente esistono? Penso che esistano, anche se preferiscono tenersi
nascosti, proprio come i serial killer più affermati e attivi, con cui hanno in
comune la personalità… ma anche nel nostro tempo, ci sono i Van Helsing pronti
a combatterli e a estirparli dal consorzio umano, ma questa forse non è
propriamente letteratura mitica o una semplice leggenda folcloristica.
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