Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 11 luglio 2012

La leggenda dei signori della notte


Fin dall’antichità fu presente il concetto di follia: 500 anni prima di Cristo, Socrate definiva la follia come un errore di valutazione, presentando l’esempio di un uomo che pretendendo di volare, si getta senza riflettere giù da un dirupo e si sfracella al suolo; la stessa Bibbia riporta esempi di follia, uno di questi è dato dalla persona di Nabucodonosor, affetto da licantropia, cioè dalla convinzione di essere un animale selvatico simile al lupo, una convinzione che va ben al di là di una semplice fantasia; Ippocrate prescriveva per curare i disturbi della testa, compresa la cosiddetta malattia mentale, l’olio di oliva, considerato all’epoca un farmaco naturale dalle autentiche proprietà terapeutiche, soprattutto a favore del sistema nervoso, questo è vero anche oggi; la nosografia di altri tempi contemplava la licantropia e il vampirismo, come serie affezioni psichiatriche, delle singolari malattie mentali, che poi sono sfociate nei relativi miti antropologici e letterari, perdendo per sempre i loro connotati di tipo medico e patologico. Il vampiro esiste e la storia ci dà di esso degli esempi credibili, alcuni personaggi di epoche passate avevano un comportamento codificato, proprio come la letteratura fantastica ci presenta oggi, che supponeva la condizione antropologica e psicologica del classico vampiro o non morto, ci sono esempi di donne che credendo di poter rimanere giovani a lungo con determinati metodi, si immergevano in bagni di sangue umano e se ne nutrivano quotidianamente: l’antropofagia era una caratteristica peculiare sia del vampiro che del licantropo, ma i licantropi al contrario dei vampiri, avevano un atteggiamento belluino e incontrollato, mentre i vampiri mantenevano la lucidità ed erano padroni delle loro azioni nefande. Forse la disciplina che dovrebbe occuparsi meglio di queste condizioni deviate, comunque umane anche se pervertite, sarebbe la criminologia o una forma di scienza della mente che concerne il crimine, poiché nella storia le persone che ebbero tale natura furono autrici di azioni di grave malvagità contro i propri simili, presumibilmente sotto la diretta influenza dei demòni che comunicano ai loro simulacri poteri di ordine superiore: in queste persone malate, con l’aggravante della coscienza del loro stato e la libera adesione ad esso, la natura corrotta si mischiava alla sovrannatura diabolica, quindi certe potenzialità spirituali, certi doni, irrompevano nel nostro mondo, tramutando quelle creature umane in mostri pericolosi e sinistri, dall’apparenza innocua in certi frangenti, come si nota dalla molteplicità psicologica, dalla copresenza di diverse personalità, buone e cattive, in un unico individuo considerato sano. Si usa l’espressione “ un diavolo in casa e un angelo fuori ”, per descrivere il comportamento duplice di certi bambini che in ambito domestico fanno cadere le inibizioni, mentre nel pubblico mantengono un loro contegno rispettoso; i criminali psicopatici posseggono molto spesso questa ambivalenza e vivono una vita apparentemente benigna e una vita sommersa priva di senso dell’umano, al contempo, sono anime doppie, divise tra le tenebre e la luce, dove la luce è soltanto una maschera esteriore per coprire la verità, cioè la tenebra più fitta: i vampiri fuggono la luce e cercano il buio, sono figli della notte, cioè di quel tempo che porta come significato il sonno della vita, la morte; i licantropi fuggono dalle convenzioni civili e cercano la bestia nascosta in loro, cioè il puro istinto animalesco… il sangue è il simbolo della vita e per preservare la propria nella condizione che si è andata imponendosi, occorre necessariamente nutrirsene, occorre bere il sangue dei vivi e mangiarne la carne, perché le anime siano il sostentamento della nostra assenza di vita e di regole. Vampiri e licantropi sono fortemente egocentrici, le altre creature sono considerate inferiori e vivono in funzione di sussistenza, la loro esistenza ha valore soltanto in relazione al predatore: essi attualmente esistono? Penso che esistano, anche se preferiscono tenersi nascosti, proprio come i serial killer più affermati e attivi, con cui hanno in comune la personalità… ma anche nel nostro tempo, ci sono i Van Helsing pronti a combatterli e a estirparli dal consorzio umano, ma questa forse non è propriamente letteratura mitica o una semplice leggenda folcloristica.

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