Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 25 febbraio 2013

Conservazione e progresso delle civiltà


Nella dimensione politica di moltissimi Stati del mondo, ci sono fazioni contrapposte definite come conservatori e progressisti, i conservatori vogliono passare ai posteri quanto hanno realizzato e conquistato gli avi, come se tali acquisizioni fossero dogmi sociali di cui nessuno può discuterne l’infallibilità, fondamenti granitici che è impossibile revisionare o addirittura cambiare; i progressisti, e lo dice la parola stessa, sono per il progresso in ogni ambito sociale e istituzionale, con la convinzione che tutto si possa mettere in discussione, anche il sistema basilare che ordina uno Stato sovrano, talvolta non “ anche ” ma “ soprattutto ”, è il caso delle grandi rivoluzioni nella storia della civiltà umana, che hanno sconvolto i sistemi precedenti e li hanno completamente sostituiti. Sono della convinzione che in ogni politica contemporanea, che in ogni politica sana, debbano esserci elementi di conservatorismo e progressismo, che convivono e si sviluppano insieme nel divenire, elementi che trasportano in sé le migliori conquiste del passato, affiancati a elementi di trasformazione dei sistemi insiti in tutto quello che uno Stato “ è ”, nella sua fondamentale e adiacente costituzione reale, insomma il “ reale politico ” che si conserva e all’unisono progredisce, avanzando in equilibrio tra vecchio e nuovo, verso la migliore delle civiltà possibili, l’Eureka futuribile che diviene con la conservazione del bene e il progresso nel bene, il futuro auspicabile nel presente del mondo, il mondo a misura d’uomo. La politica ha la funzione di determinare i destini delle società umane, e di influenzare di norma anche il destino di ogni singolo cittadino, la politica è potere a favore dell’umanità in stato di via, e non può in alcun modo risultare oppressiva e deviante, la politica è la mente di uno Stato ma deve diventarne anche il cuore, con la capacità portante delle virtù umane, la politica deve essere onesta e veritiera, deve scrutare nelle sue patrie Leggi l’ordine costituito a favore del bene collettivo e del bene dell’individuo, negli ambiti sociali in cui ogni individuo si trova a vivere, secondo un principio detto di sussidiarietà dove i grandi enti supportano gli enti più piccoli, nello sviluppo e nell’applicazione delle loro operazioni in relazione a tutta la società internazionale; la sussidiarietà è un fattore di sviluppo nei vari ambiti di una società, è una forma intelligente di scambio solidale, dove gli enti interagenti traggono da sé stessi e attorno a sé, vicendevole profitto e un comune progresso; negli Stati moderni il sistema di amministrazione e controllo di ogni attore sociale e istituzionale, non è conforme al principio di sussidiarietà, ma tende a estraniarsi dal contesto suscitando fratture insanabili nell’ordine statuale, questa estraniazione è il morbo che porta gli Stati alle crisi che minano la sicurezza collettiva e la prosecuzione di un ordine buono, nel contesto del reciproco interesse tra varie unità di un sistema organizzativo; nel villaggio globale la sussidiarietà è la vera risposta ad ogni crisi in atto, che per fattori misconosciuti alle più accurate analisi, ma in cui rientra sempre l’arbitrio umano, diventano una forza disgregante alla sempre più anelata volontà di equilibrio ed equità, nell’ambito di uno Stato e dell’unione tra Stati sovrani; la sussidiarietà è la risposta opportuna e solidaristica alle crisi che la contemporaneità di sistemi non funzionali al bene collettivo, pongono in atto come inevitabile tappa verso il progresso nel divenire, di società sempre più eque, giuste e solidali; il sussidio in ambito sussidiarietario è il lavoro che viene esercitato per sostenere in concomitanza al progresso del proprio ente, enti minori che giocano un ruolo di forza nel sostegno di quelli maggiori, in una dinamica di reciproco e interessato progresso; il sussidio è l’attività relazionale per una fattiva complementarietà tra le forze agenti che debbono tendere all’equilibrio: in questa dinamica di equilibrio si conserva il meglio acquisito e si tende al meglio possibile, è l’equilibrio tra conservazione e progresso. Non si può essere conservatori senza essere progressisti, né essere progressisti senza essere conservatori, il passato siamo noi che costruiamo il futuro, noi che progrediamo conservando come tesoro prezioso le acquisizioni già riconosciute come bene personale e sociale; tutto si può mettere in discussione, ma ci sono elementi che garantiscono come colonne portanti il presente e il futuro, questi elementi che si possono provocatoriamente definire dogmatici appartengono al nostro passato, e sono il nostro futuro; conservare per progredire, progredire per surclassare senza disconoscere, per tendere progressivamente a un bene condiviso più grande, dove lo scorrere del fiume non ha una foce definitiva, ma è lo stesso scorrere inarrestabile la foce senza ritorno, il nostro significato puramente escatologico che ci appropria del tempo e del suo divenire, territorio in cui ognuno tesse la trama del suo destino intramondano, verso la realizzazione della società ideale.

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