Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 15 dicembre 2013

Prologo di san Giovanni evangelista

In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l’hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto.
A quanti però l’hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza
e grida: Ecco l’uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me.
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l’ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato
”. (Gv 1:1-18)


Questo è il prologo del Vangelo di san Giovanni apostolo in cui viene affermata con assoluta franchezza l’uguaglianza di Gesù Cristo con il Padre, quindi la divinità di Gesù Cristo, il suo essere veramente il Signore: lo propongo come lettura e meditazione in questo tempo di Natale, senza aggiungere alcun commento; chi ama il Signore faccia di questo prologo un profondo atto di fede nella divinità di Gesù, in Dio che si è fatto uomo assumendo in sé la nostra natura, divenendo come uno di noi; il Natale è il Mistero del Verbo che si fa uomo, Dio che si pone sul nostro stesso piano per elevarci tutti a Lui, è il  Mistero della sua incarnazione per farci conoscere il vero volto dell’Altissimo, un volto umano attraverso cui si manifesta l’eterno Amore.

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