Il culto rituale nei luoghi sacri – anche quello di adorazione – disgusta il Signore se non è accompagnato dall’amore per il prossimo, dalle opere di bene o di giustizia, la ritualità esteriore è falsa se il cuore non è veramente convertito a Dio, se non si fa il bene, se si compiono delitti a danno dei più deboli e se interiormente si è malvagi il culto e la preghiera fanno schifo, diventano un paravento per il maligno. Per il cristiano o la persona di fede, per il credente o anche l’agnostico, senza buona volontà e senza la purezza del cuore, senza la carità operosa, ogni atto di devozione diventa sterile e ipocrita, è una religiosa apparenza che nasconde soltanto del putridume, un tale culto non ha nessun valore davanti all’Eterno: solamente il culto interiore è quello da cui scaturisce il vero amore.
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