San Filippo Neri
[...] Dagli "Atti del processo di canonizzazione" leggiamo: "Non poteva passare per i macelli per compassione; riprendeva quelli che battevano gli animali; pativa quando li vedeva vivi et sapeva quando havessero ammazzati, se l'havesse veduti patire; voleva se li desse da mangiare, tanto a quelli di fora che a quelli di dentro; li topi, poi, non voleva si ammazzassero, ma ordinava che fossero portati all'aperto et lasciati andare".
"Haveva a caro che si facesse carezze a li animali simile a quelli di San Francesco. Diceva: Se tutti fossero della mia natura, non si ammazzariano li animali".
[...] Il Canonico di San Pietro Germanico Fedeli, depose: "Ho visto, più volte, mentre andava per strada, o in cocchio, o a piedi, di fare scansare, cani, somari et altri, quando potevano essere calpestati da qualche cocchio, o altro pericolo. Et quando gli era presentato qualche uccello, o animale vivo, lo donava a persone, dicendogli, che non l'ammazzassero, ma li conservasse vivi. Et, a una sua gatta, che lasciò nelle stanze di San Girolamo, quando venne a stare alla Vallicella, gli mandò, sinché visse, una volta al giorno, da mangiare".
Mario Canciani ' Nell'Arca di Noè '.
Filippo Romolo Neri (Firenze, 21 luglio 1515 – Roma, 26 maggio 1595) è stato un presbitero e educatore italiano, beatificato nel 1615 e proclamato santo da papa Gregorio XV nel 1622.
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