Ogni Natale arriva con la
solita baraonda di demenzialità consumistica, con le lucine delle strade e
delle città che servono giusto a far apparire questo periodo dell’anno come
fantasmagorico e al limite del fiabesco; in questo meraviglioso periodo invernale, senza motivo apparente ad alcuni prende la depressione reattiva e il desiderio smodato di scomparire; quando arriva Natale tutti si sentono
più buoni e più miserabili grazie alla crisi economica in atto, che ha portato
sul lastrico innumerevoli famiglie e persone singole, ma di questo aspetto del
Natale non si parla, tutto è coperto e nascosto dalle luminescenti vetrine dei
negozi con la loro merce da sogno in bella vista e dai media che parlano
soltanto di facezie mondane e superficialmente adattate all’ambito del
desiderato e piaciuto, insomma anche a Natale è la solita rassegna di egoistico
interesse mercantile, dove gli altri fanno da fondale alla vita paffuta e
soddisfatta dei soliti ricchi che se la passano alla grande nel menefreghismo
generale. Questo è il Natale? Sì, questo è lo squallido e sciatto Natale del
mondo, una semplice festa che rompe la routine del lavoro quotidiano, con lo
scambio dei regali e la mangiata vorace che dura ore, tra individui più che
indifferenti alle tragedie altrui, chiusi nel loro grottesco individualismo
intrafamiliare, magari con la vacanza meritata e il sano divertimento: Natale
con i tuoi, capodanno con chi vuoi!... per citare un famoso quanto mai stupido proverbio.
Ma chi sa veramente che cos’è il Natale? Forse lo sapeva san Francesco d’Assisi,
inventore del presepe, rappresentazione plastica della nascita di Gesù bambino,
infatti il santo Natale è propriamente la memoria della nascita del bambino
Gesù, dalla Vergine Maria. Il santo Natale non è rappresentato per nulla dallo
squallido consumismo che circonda questa festività cristiana, io penso invece
che sia rappresentato da diversi elementi della tradizione e dal cuore dei
bambini e delle bambine, poiché è innanzitutto la festa della semplicità, dell’umiltà
e dell’innocenza, ma è rappresentato soprattutto dalla cultura del presepe,
rievocazione plastica del racconto sacro della Natività contenuto nel santo Vangelo:
Natale è il messaggio di un Bambino nato per dare la speranza a chi l’accoglie
amandolo nella preghiera e nella fede, confidenza in quel Dio tanto umile da
consegnarsi a ciascuno di noi attraverso l’abbraccio tenero della sua Mamma: il
Natale è essenzialmente Gesù incontrato nel nostro cuore e accettato come nostro
Signore e salvatore, vivere il Natale significa rinnovare il nostro amore a
Cristo, vero uomo e vero Dio, quindi insegniamo ai nostri bambini a conoscere e
ad amare Gesù bambino e a sentirlo come loro intimo amico.
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