Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 6 dicembre 2012

A ciascuno il suo Natale


Ogni Natale arriva con la solita baraonda di demenzialità consumistica, con le lucine delle strade e delle città che servono giusto a far apparire questo periodo dell’anno come fantasmagorico e al limite del fiabesco; in questo meraviglioso periodo invernale, senza motivo apparente ad alcuni prende la depressione reattiva e il desiderio smodato di scomparire; quando arriva Natale tutti si sentono più buoni e più miserabili grazie alla crisi economica in atto, che ha portato sul lastrico innumerevoli famiglie e persone singole, ma di questo aspetto del Natale non si parla, tutto è coperto e nascosto dalle luminescenti vetrine dei negozi con la loro merce da sogno in bella vista e dai media che parlano soltanto di facezie mondane e superficialmente adattate all’ambito del desiderato e piaciuto, insomma anche a Natale è la solita rassegna di egoistico interesse mercantile, dove gli altri fanno da fondale alla vita paffuta e soddisfatta dei soliti ricchi che se la passano alla grande nel menefreghismo generale. Questo è il Natale? Sì, questo è lo squallido e sciatto Natale del mondo, una semplice festa che rompe la routine del lavoro quotidiano, con lo scambio dei regali e la mangiata vorace che dura ore, tra individui più che indifferenti alle tragedie altrui, chiusi nel loro grottesco individualismo intrafamiliare, magari con la vacanza meritata e il sano divertimento: Natale con i tuoi, capodanno con chi vuoi!... per citare un famoso quanto mai stupido proverbio. Ma chi sa veramente che cos’è il Natale? Forse lo sapeva san Francesco d’Assisi, inventore del presepe, rappresentazione plastica della nascita di Gesù bambino, infatti il santo Natale è propriamente la memoria della nascita del bambino Gesù, dalla Vergine Maria. Il santo Natale non è rappresentato per nulla dallo squallido consumismo che circonda questa festività cristiana, io penso invece che sia rappresentato da diversi elementi della tradizione e dal cuore dei bambini e delle bambine, poiché è innanzitutto la festa della semplicità, dell’umiltà e dell’innocenza, ma è rappresentato soprattutto dalla cultura del presepe, rievocazione plastica del racconto sacro della Natività contenuto nel santo Vangelo: Natale è il messaggio di un Bambino nato per dare la speranza a chi l’accoglie amandolo nella preghiera e nella fede, confidenza in quel Dio tanto umile da consegnarsi a ciascuno di noi attraverso l’abbraccio tenero della sua Mamma: il Natale è essenzialmente Gesù incontrato nel nostro cuore e accettato come nostro Signore e salvatore, vivere il Natale significa rinnovare il nostro amore a Cristo, vero uomo e vero Dio, quindi insegniamo ai nostri bambini a conoscere e ad amare Gesù bambino e a sentirlo come loro intimo amico.

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