Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 24 dicembre 2012

Il vero Giudice e la sua sentenza


“ Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna ” (Mt 25,31-46). La bilancia della giustizia è amministrata da Cristo, ognuno sarà giudicato personalmente sulla realtà delle sue azioni, buone o cattive e riceverà quello che si merita quando comparirà davanti al Tribunale di Dio, alla fine della propria vita; il criterio basilare su cui si fonda la giustizia è la relazione con il nostro prossimo, quello che avremo fatto di buono agli altri andrà a nostro merito per ereditare da Dio la vita eterna, quello che avremo fatto di cattivo andrà a nostra vergogna e infamia per ricevere quello che ci siamo meritati con le nostre scelte sbagliate, il supplizio eterno. La giustizia del Signore è infallibile e si compirà per tutti a tempo debito: il male che fanno i cattivi nella propria vita è registrato dagli Angeli a loro insaputa, alla fine del percorso gli sarà presentato il conto e non potranno avallare delle scuse, né tantomeno scappare perché Dio conosce i loro cuori… se vogliamo dirla schiettamente, tutti i peggiori peccatori sono vigliacchi senza onore, vorrebbero sempre farla franca, anche con Dio, ma questo non avverrà purtroppo per loro, in quanto la vita finisce e anche la malvagità con essa si conclude: il vaso di Pandora prima o poi viene chiuso e sigillato, e per ogni empio c’è il suo vaso, poiché il male procede principalmente dal cuore di quelli il cui libero arbitrio è malato e distorto. 

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