Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 17 dicembre 2012

Non temere, ma testimoniare


Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna ” (Mt 10,26-28). La tendenza che caratterizza le persone empie quando commettono il male, è mantenere nascosta l’evidenza delle loro vigliaccate, è mascherarsi da benefattori e da persone dabbene alla luce del sole, invece quando sono nel buio e ignorati da tutti operano l’iniquità; ma prima o poi la verità viene a galla e il muro delle menzogne e dell’ipocrisia crolla miseramente, del male ci si può soltanto vergognare mentre del bene ci si può vantare, ma chi fa il bene per davvero non si vanta mai, si vantano e si gonfiano tronfi gli ipocriti che hanno bisogno dell’approvazione degli altri, della loro adulazione, per dare soddisfazione alla loro superbia, al loro orgoglio di vanagloriosi senza spina dorsale, lamor proprio dei reprobi: le persone così sono le più inclini a sparlare degli altri, a fare della maldicenza e a calunniare spudoratamente, insomma a gettare fango addosso a quelli che sotto sotto invidiano. La Parola di Dio non può essere timida e remissiva, deve essere coraggiosa e virile, per questo motivo la sua dinamica efficace è quella che si manifesta dal nascondimento alla divulgazione, dalla meditazione personale e intimistica alla predicazione nei riguardi di tutti coloro che la provvidenza mette sulla nostra strada e che incontriamo; la Parola di Dio è oggetto di avversione e di persecuzione da parte del mondo, da parte dei figli del diavolo, ma non bisogna avere paura di questa gente anche se come il padre loro che è il maligno, sono degli assassini nelle azioni e con il cuore: il bene più prezioso che possediamo è la nostra anima e questi malvagi non la possono toccare, essa è immortale e custodita incolume dalla grazia del Signore; il santo timor di Dio è la virtù che dobbiamo possedere, cioè la consapevolezza che Dio è onnipotente e può decidere della nostra sorte eterna; la Geenna è una valletta a sud ovest fuori dalle mura di Gerusalemme, dove si gettavano i rifiuti per essere consumati da cumuli di zolfo in continua combustione, immondizia d’ogni genere che per non diventare pestilenziale e portatrice di morbi, doveva ardere per essere resa sterile e innocua; la valle della Geenna prima di diventare la discarica di Gerusalemme, fu ancor più anticamente luogo di culti idolatrici e di sacrifici umani, era considerata residenza di spiriti maligni e quindi maledetta e interdetta agli abitanti della Città santa. Nostro Signore usa la Geenna come simbolo adeguato a rappresentare l’inferno e la condizione dell’eterna dannazione: una pattumiera puzzolente in cui si getta il ciarpame per essere bruciato; Dio è Colui che può far perire e l’anima e il corpo nella Geenna, soltanto Lui possiede questo potere supremo e nessuno può sfuggire alla sua mano, Egli va temuto non nel significato del terrore e della paura, ma di giustizia severa che non lascerà impuniti i cattivi, che quindi si compirà infallibilmente a suo tempo; il timore è nel senso reverenziale e filiale, e non nel senso di un disagio angoscioso che prelude inevitabilmente a una punizione dolorosa, il timore si accompagna all’amore e alla fiducia, è così che Dio vuole essere conosciuto, come infinitamente buono ed è così che Lui realmente è, buono. 

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