Piuttosto che lodare Dio soltanto quando nella vita ti va tutto bene e non attraversi prove difficili e non porti croci pesanti, alla maniera degli ipocriti o dei falsi cristiani, è meglio bestemmiarlo a ogni momento come i demoni perché in questo c’è più coerenza, soltanto quando attraversi la sofferenza e continui nonostante tutto ad amare sei davvero figlio di Dio e degno del Suo amore per te, l’amore è provato dal crogiolo del patire quando il patire è accettato con pazienza e rassegnazione alla volontà di Dio o del sacrificio in favore del prossimo, del suo bene, della sua vita altrimenti il cosiddetto amore è falso o è qualcos’altro.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
mercoledì 18 giugno 2025
La costanza nella preghiera e in una vita moralmente coerente allontana il male
La mia casa era infestata da presenze diaboliche, l’ho esorcizzata con la preghiera del Rosario e altre preghiere di liberazione anche quelle scritte da me, c’erano presenze o demoni in tutto il quartiere anche nelle case limitrofe ed è durato anni, dove c’è il peccato o il male morale le presenze o demoni sono ad uno stato latente ed è la preghiera e la vita in grazia di pochi a incatenarli e a reprimere i fenomeni di disturbo. I demoni dove c’è il peccato ritornano sempre, se la conversione al Signore non è stabile e definitiva, se la carità si estingue nelle anime ecco che gli spiriti maligni riacquistano potere diabolico, con il loro influsso negativo manipolano le menti e strumentalizzano le persone empie. Ci sono essenzialmente tre peccati gravi che fanno da faro catalizzatore che richiama le presenze diaboliche in un luogo e sono la bestemmia, l’impurità sessuale e l’omicidio volontario con l’odio che lo caratterizza, ma anche le pratiche dell’occultismo, spiritismo e satanismo che sono anche il mezzo preferenziale dei demoni per la possessione corporea.
La veste di lino puro, l'anima in grazia
Il peccato è la lebbra dell’anima, certi mistici cattolici su permissione di Dio hanno avuto il carisma di scorgere i tratti di un’anima in peccato mortale, è nera, nauseabonda e marcescente e ogni peccato è come una macchia sudicia su un abito bianco. Soltanto il Sangue di Gesù lava e purifica quell’abito.
Il senso del tempo e della morte, la chiave della carità
Il tempo della vita può essere breve o lungo, a ciascuno è fissato un tempo, il Vangelo suggerisce attraverso la sua sapienza di vigilare perché non sappiamo quando e nemmeno le circostanze in cui incorreremo, ma non conta tanto la durata del tempo secondo il mito greco delle Moire o Parche ma quanto si è amato in rapporto al prossimo in quel tempo, si lascia tutto con la morte e il corpo marcisce o è ridotto in cenere, rimane soltanto l’amore nei suoi atti concreti, la virtù della carità che oltre la porta della morte è Dio stesso che ci deve giudicare.
Il tesoro della pace interiore
Ma non si può decidere di perdonare ad un certo momento e lasciare andare? non è più saggio e conforme alla nostra autentica dignità umana? intendo dire cercare la pace con sé stessi e con il prossimo per quanto nemico? Nell’inferno tra demoni di vario grado e dannati intercorrono soltanto relazioni di sopruso, sottomissione, strumentalizzazione e vendetta del forte sul debole in una continua spirale di violenza, una delle caratteristiche della natura diabolica (a parte un odio implacabile nei confronti di Dio) e che rende inesorabilmente schiavi è l’insanabile attitudine alla vendetta.
“La felicità sta nel cuore, ma la pace sta nella coscienza. Non si deve vivere per la felicità, ma per morire in pace.” (Henri-Frédéric Amiel)
Il crocifisso indosso o nelle case è il segno distintivo del cristiano
Il Crocifisso è un oggetto sacro, è una componente fondamentale della nostra arte che comincia dall’antichità fino al presente e della nostra cultura di radice giudaico cristiana, Gesù e sua Madre sono di stirpe ebraica, è un sacramentale per la preghiera ed è così che si sacralizza l’oggetto che in sé rimane tale ma cambia in luce spirituale o grazia celeste al confronto con gli spiriti del male ed è questo che essi vedono, e il simbolo che ci ricorda l’amore sconfinato di Gesù per le anime, il dare la vita per i propri amici come ci suggerisce il Vangelo, è l’estinguersi dell’odio fratricida e della vendetta nel cuore di chi lo contempla, chi scruta in esso l’amore di Dio perdona sempre come Gesù ai suoi crocifissori, segno di riconciliazione e di pace in cui ciascuno di noi è perdonato fino a settanta volte sette, una misura propria soltanto dell’eterna Carità, è una grazia che si può ricevere dal Cielo, così come il dolore della coscienza a causa del male commesso, è la perenne sconfitta di satana e dei suoi demoni poiché con esso e in sua virtù si toglie la preda all’inferno, la fede nel Crocifisso è l’arma invincibile contro il potere delle tenebre. Ai condannati al patibolo si domandava un bacio al Crocifisso e un atto di contrizione per la salvezza della loro anima, forse l’ultima grazia fra tante disattese nel corso di tutta una vita trascorsa nel delitto, come al ladrone pentito san Disma in Croce accanto a Gesù: “ ... in verità ti dico, oggi sarai con me in Paradiso”.
venerdì 13 giugno 2025
Oppio dei popoli
Non c’è da fidarsi di quelli che usano la religione per guadagno personale e direi che a parte i martiri cristiani dei primi secoli della Chiesa, tutti coloro che sono coinvolti in una religione contemporanea lucrano come parassiti senza ritegno su delle credenze talvolta demenziali ed esercitano la simonia, il commercio del sacro e delle opere di culto a prezzo in denaro a favore dell’anima immortale del fedele, concetto piuttosto opinabile.
Il supermercato delle religioni e delle ideologie contro la Verità rivelata
Nell’epoca moderna contano soltanto le opinioni e chi esprime delle certezze è considerato stupido o intollerante, nella società c’è il supermercato delle religioni, dottrine e sette, basta scegliere, ciascuna va bene se si dimostra conforme ai bisogni umani, se garantisce conforto e sicurezza, ma per coloro che sono davvero credenti non può essere così, non è accettabile. Qualcuno può pensare che in ogni dogma ci sia del fanatismo, che ci sia poco senno nel credere, invece nei dogmi della fede cattolica si intravede soprattutto la dignità dell’uomo, il suo mistero e il suo fine ultimo e la bellezza di Dio Carità che lo ha creato per la vita, perché fosse felice, e nessuno di questi dogmi è contrario alla ragione, anzi ciascuno di essi è il suo compendio.
“La Chiesa non ha bisogno di nient’altro che della Verità”. (Papa Leone XIII)
mercoledì 4 giugno 2025
La purezza del cuore, della mente, del linguaggio e degli occhi
Gli occhi sono lo specchio dell’anima perché lo sguardo non mente con facilità e dice molto della nostra vita interiore, di ciò che nascondiamo dentro di noi ipocritamente. Talvolta ciò che passa attraverso gli occhi deturpa l’anima, dipende da quello che facciamo entrare, certi contenuti visivi o mediatici la rendono brutta, addirittura riprovevole e disumana, e negli esorcismi i demoni rivelano che per entrare in un corpo passano frequentemente dagli occhi della persona che viene colpita addirittura dalla possessione o da influssi diabolici. Ma perché quel che guardiamo ci nuoccia dobbiamo aderirvi con la volontà e con il cuore, così si genera la colpa o la deformazione spirituale, è un percorso in discesa che può renderci cattivi, insensibili e allontanarci da Dio, che è bellezza, innocenza, candore, verità e quiete, compassione.
“Voglio conservare i miei occhi puri per contemplare la Madonna in Paradiso”. (San Domenico Savio)
Satana secondo il rituale degli esorcismi è il maestro degli eretici, di coloro che insegnano gli errori
Lucifero e gli altri demoni professano un’unica religione che è quella cattolica apostolica romana, odiano profondamente i sacerdoti che offrono il Sacrificio e i cattolici che credono sul serio, che hanno davvero fede, le altre religioni anche di denominazione cristiana le hanno fabbricate loro per facilitare la dannazione delle anime facendole deviare dalla Verità e dalla grazia o sono frutto dell’immaginazione umana, in qualcuna di esse – anche molto antiche – ci sono tracce del Vangelo.
Una sola Ave Maria ha un grande potere soteriologico
Se ci si rende conto che una persona è in grave pericolo o attraversa un momento di sofferenza o disagio, pregare soltanto un’Ave Maria con fede autentica e carità nei suoi confronti, nell’impossibilità di agire concretamente o meglio materialmente per soccorrerla e liberarla da un male opprimente che mette a rischio persino la sua vita, può addirittura salvarla.
La preghiera è un atto di carità e con la preghiera il Cielo si china sull'anima
“E se si prega per qualcuno gli si manda un po’ della propria forza”.
(Etty Hillesum)
Se si prega per qualcuno la grazia del pentimento può toccare il suo cuore e altre grazie può ricevere dal Cielo, anche molte sia spirituali che temporali. Il grande dono della fede con la propria conversione a Dio o la pace interiore ma anche il pane quotidiano, il necessario per vivere e soccorrere il prossimo bisognoso. La recita del Santo Rosario porta in sé questo potere mistico, soprannaturale che il Signore e la Madonna gli conferiscono per la salvezza delle anime e dell’umanità, dalla preghiera e dall’osservanza della Legge morale dipendono anche i beni materiali e la benedizione dell’Altissimo su di noi e sulle nostre famiglie, la cessazione di molte cose negative che ci affliggono, addirittura la cacciata dei demoni da luoghi e persone. Tutto ciò che è di ordine superiore influisce su ciò che è di ordine terreno, la carità che è una virtù teologale quando esercitata può cambiare il destino delle persone quaggiù e nell’eternità.
L'anima o lo spirito sono solo termini che definiscono la persona umana nell'oltre
La maggior parte della gente non spera nulla dopo la morte, è convinta che con essa finisca tutto e invece con la ‘carità’ che in vita hanno avuto per i loro simili cercando sempre il loro utile egoistico – a chi importa degli altri o ha pietà degli altri, delle altrui fragilità e sofferenze? – una volta morti si ritrovano all’inferno tra i tormenti e nelle tenebre, tra le grinfie dei demoni e non con l’anima intesa come uno spettro etereo ma con l’integrità della loro persona, in tutte le sue facoltà.
La strategia di satana per nuocerci sul serio
Il Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano e mistico, nelle sue memorie ci mette in guardia sulle insidie di satana...
Satana nel tentarci ha per fine, come egli stesso recentemente disse in Francia per bocca di un ossesso, di screditare Dio presso la creatura e la creatura presso Dio. Egli cerca d’influire nelle nostre cose, per turbare l’ordine della Provvidenza o per farcelo apparire illogico e tiranno. Anche nelle piccole cose, specialmente quando noi ci agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a far cattiverie e dispetti. Complica certi malanni e cerca di confondere i medici in modo da dare al male il carattere della spietatezza; cerca d’influire su quelli che ci fanno del male in modo da renderli più maligni, per poi farci agitare contro la divina Provvidenza; fa apparire come una fresca e deliziosa spensieratezza la vita del mondo e come un’oppressione quella dello spirito; è pronto sempre ad intervenire ad ogni nostra preghiera, per complicare le incresciose situazioni proprio quando preghiamo, a fine di screditare la nostra elevazione a Dio, e nello stesso tempo ci illude con qualche effimera prosperità quando non preghiamo per convincerci che è più prosperato chi conduce una vita materiale e spensierata.
L’arte satanica è più sottile e insidiosa di quello che possiamo supporre, perché il demonio si cela sempre sotto una forma a noi familiare, in modo da non destare i nostri sospetti, e il più che può si serve delle leggi e dei fenomeni naturali per insidiarci. La sua malignità è terribile perché egli è malizia assoluta, senza temperamento di sensibilità di cuore e di compassione, come avviene sempre anche nel più maligno degli uomini; ama dunque fare il male e si diletta nel vedere le creature agitate e impacciate nelle sue insidie; per questo niente più lo sconcerta quanto la pazienza, la carità, l’umiltà e la mansuetudine.
Interviene anche nelle manifestazioni della nostra attività per screditare Dio; cerca con arte seduttrice di rendere più attraente quello che è peccaminoso; fa apparire come eccellenti le scienze umane e come spregevoli quelle soprannaturali; circonda di prestigio ciò che è terreno e fa apparire come trascurabile ciò che appartiene al Cielo. Non è a caso, per esempio, che certe immagini sacre riescano pessime e che la più ordinaria immagine profana abbia una maggiore attrattiva. Satana cerca d’influire in tutto, lavora più di quello che noi supponiamo per screditare presso di noi Dio e quello che appartiene a Dio; così, per esempio, negli stessi giornali cerca d’influire per dare più attrattiva alle riproduzioni delle figure pagane che a quelle cristiane.
Satana, come un dispettoso terribile, cerca di molestarci nel lavoro, per screditare occultamente la divina Provvidenza, e soprattutto cerca di agitarci, perché non c’è una cosa che tanto lo avvicini a noi quanto l’agitazione; egli non può penetrare in noi che per i centri nervosi, ed è chiaro che quando i nervi sono in maggiore agitazione gli è più facile influenzarli, perché nella maggiore tensione, i nervi non sono dominati dalla nostra volontà, sono senza controllo, sono come casa incustodita, dove più facilmente penetra il ladro. È così che a volte a noi sembra quasi che gli oggetti del nostro lavoro siano dispettosi, che un ago apposta non s’infili o ci punga, che apposta un martello ci percuota o sfugga dal manico, che apposta si rompa un oggetto o si alteri una vivanda. Satana lavora terribilmente, e Dio glielo permette come glielo permise per il santo Giobbe, per i suoi altissimi fini d’amore, e perché la terra è l’ambiente delle attività di satana.
Non è credibile come satana lavori nel mondo, là dove ha libero il varco, là dove non trova la croce e Maria Santissima che lo arretrino; tanti incendi, naufragi, scoppi, sventure, disastri, sono dovuti a lui; egli può agitare le tempeste, può sconvolgere le forze naturali, può turbare le relazioni tra i popoli, può ubriacare gli uomini perversi e spingerli ad inaudite violenze, come fa con i comunisti. Le anime pie sono come Giobbe nella raffica infernale, e non vincono che con la pazienza, la dolcezza e la calma, non vincono che attaccandosi alla croce ed ai mezzi soprannaturali, non vincono che vivendo della Chiesa Cattolica e nella Chiesa Cattolica, dove satana non può entrare mai da padrone, e dove sta timoroso per le continue sconfitte che riceve.
Per questo, satana tenta di scompaginare la stessa Chiesa, cerca di avvilirne le membra con il peccato, cerca dividerle dall’unità della fede con le eresie. Lutero confessa nei suoi scritti che satana lo spinse a ribellarsi e che gli suggerì d’abolire la Messa, di negare l’Eucaristia e di rinnegare la Madonna; questo empio eresiarca confessa che satana s’intratteneva con lui e che aveva mangiato con lui più di un quintale di sale, tanta era la frequenza con la quale lo assisteva nei pasti.
martedì 3 giugno 2025
Chi non crede nel demonio non crede nel Vangelo
Non si tratta di mera superstizione ma di fede nel Vangelo e nella rivelazione cristiana, di fede in Dio Carità.
Se potessimo vedere quel che non si può, resteremmo esterrefatti nel notare da quanti spiriti maligni siamo circondati. Esistono, e sono dovunque in numero impressionante. Ne ha parlato tante volte Gesù perché ha avuto a che fare con loro faccia a faccia e non nelle sue Parabole come metafore del male morale e noi dobbiamo credergli, chi non crede nell’esistenza dei demoni non crede nel Vangelo. Queste entità vogliono il nostro male, vogliono allontanarci dalla retta via e condurci con sé nel loro regno, che è poi l’inferno. Entrano nei nostri pensieri, talvolta ci condizionano e ci spingono verso le cattive azioni e ci distolgono dal compiere il bene. Ma sono soprattutto presenti nel luogo in cui stiamo per morire ed attendono con ansia quel momento per indurci a diffidare della Misericordia di Dio, e così indurci alla disperazione. Ora si rivelano nostri amici ed alleati mostrandoci solo il lato piacevole del peccato, ma quando ci sarà il giudizio finale, si scaglieranno come avvoltoi contro di noi, accusandoci con una cattiveria inaudita, pur di entrare in possesso della nostra anima. Se non intervenisse spesso la Misericordia di Dio, la Vergine Santissima, i nostri Santi protettori, e le anime sante del purgatorio, tanti non riuscirebbero a salvarsi, tanto sono minuziose le loro descrizioni dei nostri peccati commessi in vita. Si consiglia pertanto di avere con sé sempre la coroncina del Santo Rosario, lo Scapolare della Madonna del Carmelo ed altre medagliette ed immagini benedette, per essere protetti. Segnarsi con il segno della croce. Spesso poi, irrorarsi con l’acqua santa e benedetta con la quale bagnarsi la fronte ed altre parti del corpo. Tanti Santi prima di coricarsi spargevano un po’ di acqua anche sul letto onde evitare di essere tentati durante il riposo notturno. Tutti dovrebbero avere in casa delle bottigliette di acqua santa ed immagini di Gesù e della Madonna nella stanza ove si dorme! L’uso dei sacramentali va sempre accompagnato dalla preghiera cristiana come il Padre nostro e l’Ave Maria o delle giaculatorie, persino le nostre preghiere spontanee. Se non si vuole avere a che fare con i demoni, con il diabolico e non subirne l’influenza o danno la via più semplice e sicura è non offendere il Signore con il peccato, osservare sempre i suoi Comandamenti, in particolare quello della carità al prossimo che li riassume tutti.
La radice del male
Per Lucifero e i demoni il peccato è consistito nel preferire sé stessi a Dio, spesso per gli uomini è preferire le creature o le cose create a Dio, anche se si tratta di beni che vengono acquisiti o elargiti dal nostro fare e dalla Sua provvidenza, non sono veramente Dio che ci ama e che per renderci felici ci dona sempre Sé stesso, Egli è amore, vita e verità come dice l’apostolo. Volgersi alle creature che sono inganno e transitorietà e distogliersi da Dio che è il bene sommo ed eterno, in questo consiste la radice del male e di ogni altro male. Questo è il vero motivo per cui esiste l’inferno, baratro di orrore, di dolore e di odio, è perché l’hanno voluto le creature con l’esercizio cattivo della loro libertà. Non hanno amato l’Amore, come si esprimeva San Francesco d’Assisi.
Il Salmo ispirato dal Cielo con maggiore forza esorcistica e apotropaica
𝗜𝗟 𝗦𝗔𝗟𝗠𝗢 𝗠𝗔𝗟𝗘𝗗𝗘𝗧𝗧𝗢: 𝗜𝗟 𝗣𝗢𝗧𝗘𝗥𝗘 𝗡𝗔𝗦𝗖𝗢𝗦𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗦𝗔𝗟𝗠𝗢 𝟲𝟳/𝟲𝟴 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗚𝗨𝗘𝗥𝗥𝗔 𝗦𝗣𝗜𝗥𝗜𝗧𝗨𝗔𝗟𝗘 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗜 𝗗𝗘𝗠𝗢𝗡𝗜
"Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici...
Come si dissolve il fumo, così si dissolvano;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
cosi periscano gli empi davanti a Dio!"
(Salmo 67/68, v. 2-3)
Nei corridoi oscuri della storia della Chiesa, tra esorcismi e battaglie spirituali, esisteva un'arma potente - un Salmo così temuto dai demoni che i sacerdoti lo recitavano come scudo divino. Oggi quasi dimenticato, il Salmo 67/68 (secondo la numerazione ebraica, 68 nella Vulgata) era conosciuto come "il Salmo maledetto" per la sua efficacia nella guerra contro le forze del male.
Perché proprio questo Salmo era considerato una spada spirituale? Quali segreti nasconde il suo testo? E soprattutto, perché la Chiesa ha smesso di usarlo ampiamente nei riti di liberazione?
In questo articolo esploreremo l'origine, la storia, il significato teologico e l'attualità di questo Salmo, recuperando una tradizione quasi perduta che potrebbe essere chiave nella lotta spirituale dei nostri giorni.
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I. L'ORIGINE DEL SALMO
67/68: Un Canto di Vittoria e Giudizio Divino
Il Salmo 67/68 è uno dei più antichi ed enigmatici della Bibbia. La sua struttura è complessa, piena di simbolismi bellici e riferimenti all'intervento diretto di Dio nella storia.
1. UN SALMO DI GUERRA SANTA
Originariamente, questo Salmo era un inno di vittoria, che celebrava il trionfo di Jahvè sui nemici di Israele:
"Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici... Tu cammini alla testa del tuo popolo" (v. 2,8)
I Padri della Chiesa come Sant'Agostino e San Girolamo vedevano in questi versetti non solo una battaglia storica, ma un conflitto cosmico tra bene e male.
2. L'INTERPRETAZIONE CRISTIANA:
CRISTO SCHIACCIA I DEMONI
I primi cristiani leggevano questo Salmo in chiave messianica:
• "Sei salito in alto, hai portato prigionieri" (v. 19) → San Paolo lo applica a Cristo che, dopo la Resurrezione, scende agli inferi (Efesini 4,8).
• "Il Signore schiaccia la testa dei suoi nemici" (v. 22) → Chiara allusione alla vittoria di Cristo sul peccato e sul demonio.
Così il Salmo divenne un testo potente contro le forze demoniache.
II. IL "SALMO MALEDETTO"
NEGLI ESORCISMI MEDIEVALI
Nel Medioevo, la Chiesa sviluppò riti specifici contro il male, e il Salmo 67/68 divenne centrale.
1. IL RITUALE ROMANO E GLI
ESORCISMI.
Nel RITUALE ROMANUM (antico manuale degli esorcismi) questo Salmo non era prescritto esplicitamente, ma molti esorcisti lo usavano per tradizione:
• La menzione della "fuga dei nemici" (v. 2) provocava terrore nei demoni.
• L'immagine di Dio che "scioglie gli empi come cera" (v. 3) simboleggiava lo scioglimento del potere diabolico.
2. TESTIMONIANZE STORICHE
• Sant'Antonio Abate usava questo
Salmo contro le tentazioni
demoniache.
• Gli esorcisti medievali riferivano
reazioni violente degli
indemoniati alla sua recita.
3. PERCHÉ "MALEDETTO"?
Non perché fosse maledetto in sé, ma perché i demoni lo maledicevano in quanto ricordava loro la sconfitta contro Cristo.
Alcuni manoscritti lo chiamavano "il Salmo che fa fuggire il diavolo".
III. PERCHÉ OGGI POCHI LO
CONOSCONO?
Il suo uso è diminuito per vari motivi:
1. Mancanza di formazione nella
teologia del combattimento
spirituale.
2. Timore di superstizione
Ma il demonio non ha smesso di
agire - le armi spirituali restano
necessarie.
IV. DOVREMMO RECUPERARE
IL SALMO 67/68 OGGI?
In un mondo dove occultismo, satanismo e oppressione demoniaca aumentano, questo Salmo può essere uno scudo spirituale.
COME USARLO CON SAGGEZZA:
1. Non come "formula magica",
ma con fede.
2. Nella preghiera personale,
specie nelle tentazioni.
3. Assieme ad altri Salmi di
protezione (come il 90 o il 35).
CONCLUSIONE: UN'ARMA
DIMENTICATA MA NON
PERDUTA
Il Salmo 67/68 non è maledetto, ma benedetto, perché proclama la vittoria di Dio. La sua forza non viene dalle parole, ma dall'autorità di Cristo (Luca 10,19).
Oggi più che mai dobbiamo riscoprire le armi spirituali. Bisogna avere il coraggio di invocare questo Salmo nella vostra battaglia quotidiana.
"Benedetto il Signore che
ogni giorno ci colma di
beni!" (v. 20)
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[Nota: questo articolo è informativo e non sostituisce la guida di un sacerdote. In casi di grave oppressione demoniaca, cercate aiuto ecclesiastico]
𝑆𝑎𝑙𝑚𝑖 67
1 𝐴𝑙 𝑚𝑎𝑒𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑜. 𝐷𝑖 𝐷𝑎𝑣𝑖𝑑𝑒. 𝑆𝑎𝑙𝑚𝑜. 𝐶𝑎𝑛𝑡𝑜.
2 𝑆𝑜𝑟𝑔𝑎 𝐷𝑖𝑜, 𝑖 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑛𝑒𝑚𝑖𝑐𝑖 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑑𝑎𝑛𝑜
𝑒 𝑓𝑢𝑔𝑔𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝑙𝑢𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑛𝑜.
3 𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑚𝑜, 𝑡𝑢 𝑙𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑑𝑖;
𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑓𝑢𝑜𝑐𝑜,
𝑝𝑒𝑟𝑖𝑠𝑐𝑎𝑛𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝐷𝑖𝑜.
4 𝐼 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒 𝑠𝑖 𝑟𝑎𝑙𝑙𝑒𝑔𝑟𝑖𝑛𝑜,
𝑒𝑠𝑢𝑙𝑡𝑖𝑛𝑜 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝐷𝑖𝑜
𝑒 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑖𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑖𝑎.
5 𝐶𝑎𝑛𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑎 𝐷𝑖𝑜, 𝑖𝑛𝑛𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑛𝑜𝑚𝑒,
𝑠𝑝𝑖𝑎𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎 𝑎 𝑐ℎ𝑖 𝑐𝑎𝑣𝑎𝑙𝑐𝑎 𝑙𝑒 𝑛𝑢𝑏𝑖:
«𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒» 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑛𝑜𝑚𝑒,
𝑔𝑖𝑜𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝑙𝑢𝑖.
6 𝑃𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑟𝑓𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑠𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑒𝑑𝑜𝑣𝑒
𝑒̀ 𝐷𝑖𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑎 𝑑𝑖𝑚𝑜𝑟𝑎.
7 𝐴𝑖 𝑑𝑒𝑟𝑒𝑙𝑖𝑡𝑡𝑖 𝐷𝑖𝑜 𝑓𝑎 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎,
𝑓𝑎 𝑢𝑠𝑐𝑖𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑖𝑎 𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑔𝑖𝑜𝑛𝑖𝑒𝑟𝑖;
𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖 𝑟𝑖𝑏𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑛𝑑𝑜𝑛𝑎 𝑖𝑛 𝑎𝑟𝑖𝑑𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎.
8 𝐷𝑖𝑜, 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑠𝑐𝑖𝑣𝑖 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑜,
𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑎𝑣𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑑𝑒𝑠𝑒𝑟𝑡𝑜,
9 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑡𝑟𝑒𝑚𝑜̀, 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑙𝑎𝑟𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑖
𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝐷𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑖𝑛𝑎𝑖,
𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝐷𝑖𝑜, 𝑖𝑙 𝐷𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝐼𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑒.
10 𝑃𝑖𝑜𝑔𝑔𝑖𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑟𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑣𝑖, 𝑜 𝐷𝑖𝑜,
𝑟𝑖𝑛𝑣𝑖𝑔𝑜𝑟𝑖𝑣𝑖 𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑒𝑟𝑒𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑒𝑠𝑎𝑢𝑠𝑡𝑎.
11 𝐸 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑜̀ 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑒
𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒, 𝑜 𝐷𝑖𝑜, 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑚𝑖𝑠𝑒𝑟𝑜.
12 𝐼𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑛𝑧𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑖𝑧𝑖𝑎,
𝑙𝑒 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑠𝑐ℎ𝑖𝑒𝑟𝑎:
13 «𝐹𝑢𝑔𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑟𝑒, 𝑓𝑢𝑔𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑡𝑖,
𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑒 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑙 𝑏𝑜𝑡𝑡𝑖𝑛𝑜.
14 𝑀𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑣𝑜𝑖 𝑑𝑜𝑟𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑣𝑖𝑙𝑖,
𝑠𝑝𝑙𝑒𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑑'𝑎𝑟𝑔𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑚𝑏𝑎,
𝑙𝑒 𝑠𝑢𝑒 𝑝𝑖𝑢𝑚𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑑'𝑜𝑟𝑜».
15 𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒𝑣𝑎 𝑖 𝑟𝑒 𝑙'𝑂𝑛𝑛𝑖𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒,
𝑛𝑒𝑣𝑖𝑐𝑎𝑣𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑍𝑎𝑙𝑚𝑜𝑛.
16 𝑀𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜, 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐵𝑎𝑠𝑎𝑛,
𝑚𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑡𝑒 𝑐𝑖𝑚𝑒, 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐵𝑎𝑠𝑎𝑛.
17 𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑖𝑛𝑣𝑖𝑑𝑖𝑎𝑡𝑒, 𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑡𝑒 𝑐𝑖𝑚𝑒,
𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝐷𝑖𝑜 ℎ𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑜 𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑑𝑖𝑚𝑜𝑟𝑎?
𝐼𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑙𝑜 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑒𝑟𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒.
18 𝐼 𝑐𝑎𝑟𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎𝑖𝑎 𝑒 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎𝑖𝑎:
𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑆𝑖𝑛𝑎𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑢𝑎𝑟𝑖𝑜.
19 𝑆𝑒𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑖𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑎𝑙𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑢𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑔𝑖𝑜𝑛𝑖𝑒𝑟𝑖,
ℎ𝑎𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑣𝑢𝑡𝑜 𝑢𝑜𝑚𝑖𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜:
𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑟𝑖𝑏𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑒𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜
𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝐷𝑖𝑜.
20 𝐵𝑒𝑛𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒;
ℎ𝑎 𝑐𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑖 𝑖𝑙 𝐷𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎.
21 𝐼𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝐷𝑖𝑜 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝐷𝑖𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎;
𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝐷𝑖𝑜 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒.
22 𝑆𝑖̀, 𝐷𝑖𝑜 𝑠𝑐ℎ𝑖𝑎𝑐𝑐𝑒𝑟𝑎̀ 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑝𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑛𝑒𝑚𝑖𝑐𝑖,
𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑡𝑒̀𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑒𝑙𝑖𝑡𝑡𝑜.
23 𝐻𝑎 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒: «𝐷𝑎 𝐵𝑎𝑠𝑎𝑛 𝑙𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑜̀ 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎𝑟𝑒,
𝑙𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑜̀ 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑏𝑖𝑠𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑒,
24 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑒 𝑠𝑖 𝑏𝑎𝑔𝑛𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒,
𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑡𝑢𝑜𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑒𝑣𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑛𝑒𝑚𝑖𝑐𝑖».
25 𝐴𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑒𝑜, 𝐷𝑖𝑜,
𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑒𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝐷𝑖𝑜, 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑟𝑒, 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑢𝑎𝑟𝑖𝑜.
26 𝑃𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑜𝑟𝑖, 𝑠𝑒𝑔𝑢𝑜𝑛𝑜 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑖 𝑖 𝑐𝑖𝑡𝑎𝑟𝑒𝑑𝑖,
𝑖𝑛 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑜 𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑛𝑐𝑖𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑏𝑎𝑡𝑡𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑒̀𝑚𝑏𝑎𝑙𝑖.
27 «𝐵𝑒𝑛𝑒𝑑𝑖𝑡𝑒 𝐷𝑖𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑒𝑚𝑏𝑙𝑒𝑒,
𝑏𝑒𝑛𝑒𝑑𝑖𝑡𝑒 𝑖𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒, 𝑣𝑜𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑖𝑟𝑝𝑒 𝑑𝑖 𝐼𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑒».
28 𝐸𝑐𝑐𝑜, 𝐵𝑒𝑛𝑖𝑎𝑚𝑖𝑛𝑜, 𝑖𝑙 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑒,
𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎 𝑖 𝑐𝑎𝑝𝑖 𝑑𝑖 𝐺𝑖𝑢𝑑𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑠𝑐ℎ𝑖𝑒𝑟𝑒,
𝑖 𝑐𝑎𝑝𝑖 𝑑𝑖 𝑍𝑎̀𝑏𝑢𝑙𝑜𝑛, 𝑖 𝑐𝑎𝑝𝑖 𝑑𝑖 𝑁𝑒̀𝑓𝑡𝑎𝑙𝑖.
29 𝐷𝑖𝑠𝑝𝑖𝑒𝑔𝑎, 𝐷𝑖𝑜, 𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎,
𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎, 𝐷𝑖𝑜, 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 ℎ𝑎𝑖 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑛𝑜𝑖.
30 𝑃𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜, 𝑖𝑛 𝐺𝑒𝑟𝑢𝑠𝑎𝑙𝑒𝑚𝑚𝑒,
𝑎 𝑡𝑒 𝑖 𝑟𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑒𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑑𝑜𝑛𝑖.
31 𝑀𝑖𝑛𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑙𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑛𝑒𝑡𝑖,
𝑖𝑙 𝑏𝑟𝑎𝑛𝑐𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖 𝑣𝑖𝑡𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑖:
𝑠𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖𝑛𝑜 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑣𝑒𝑟𝑔ℎ𝑒 𝑑'𝑎𝑟𝑔𝑒𝑛𝑡𝑜;
𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑑𝑖 𝑖 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎.
32 𝑉𝑒𝑟𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙'𝐸𝑔𝑖𝑡𝑡𝑜,
𝑙'𝐸𝑡𝑖𝑜𝑝𝑖𝑎 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎̀ 𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑎 𝐷𝑖𝑜.
33 𝑅𝑒𝑔𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎, 𝑐𝑎𝑛𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑎 𝐷𝑖𝑜,
𝑐𝑎𝑛𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑛𝑖 𝑎𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒;
34 𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑖 𝑐𝑎𝑣𝑎𝑙𝑐𝑎, 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑖 𝑒𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖,
𝑒𝑐𝑐𝑜, 𝑡𝑢𝑜𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑣𝑜𝑐𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒.
35 𝑅𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑡𝑒 𝑎 𝐷𝑖𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎,
𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑚𝑎𝑒𝑠𝑡𝑎̀ 𝑠𝑢 𝐼𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑒,
𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑛𝑢𝑏𝑖.
36 𝑇𝑒𝑟𝑟𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑠𝑒𝑖, 𝐷𝑖𝑜, 𝑑𝑎𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑢𝑎𝑟𝑖𝑜;
𝑖𝑙 𝐷𝑖𝑜 𝑑'𝐼𝑠𝑟𝑎𝑒𝑙𝑒 𝑑𝑎̀ 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑒 𝑣𝑖𝑔𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑜,
𝑠𝑖𝑎 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝐷𝑖𝑜.
domenica 1 giugno 2025
La vita spirituale di una persona o la sua vita morale sono altro dalle malattie e dai disturbi
Sezione VI
Malattia psichiatrica
e vita cristiana
Patologia psichiatrica: fisio-malattie, psico-malattie e pnemo-malattie
Sebbene abbia già trattato l'argomento della psichiatria in due domande – in una domanda in relazione al diavolo e nell'altra in relazione alla possessione – ora che l'intero lavoro è terminato, ho ritenuto utile aggiungere alcune cose in relazione alla vita cristiana. Non credo sia necessario insistere sul fatto che la malattia mentale è una cosa e la vita spirituale è un'altra. Si può essere una persona molto religiosa eppure soffrire di malattia mentale. Si può diventare santi eppure iniziare a soffrire di patologie psichiatriche. O addirittura santificarsi nella malattia. Quindi, avendo chiarito fin dall'inizio la differenza tra la mente e lo spirito, vorrei allo stesso tempo approfondire l'intima relazione tra la vita spirituale e la salute mentale. La vita spirituale cristiana influenza la salute mentale nel modo più benefico che si possa immaginare. L'obbedienza ai dieci comandamenti, la sottomissione della volontà alle mortificazioni che la Chiesa ha prescritto ai suoi fedeli, la pratica della mortificazione e della penitenza sono una vera e propria scuola di rafforzamento della volontà. La volontà si rafforza, si abitua a imporsi sui movimenti disordinati che sono alla base di ogni essere umano. Queste passioni disordinate lasciate a se stesse, senza una volontà che le controlli, sono il seme di pulsioni che possono trascinare la psiche in vere e proprie patologie che alla fine diventano incontrollabili. Quando i pazienti arrivano nello studio dello psichiatra, queste pulsioni sono già forze ingestibili per il soggetto che ne soffre. Questo è il motivo per cui il paziente chiede aiuto al medico: l'impossibilità di controllo. Ma all'inizio, anni prima, nella maggior parte dei casi queste stesse pulsioni (prima di diventare tali) erano tendenze controllabili attraverso il consiglio del sacerdote nel confessionale e l'azione della grazia del sacramento del perdono. Tutti noi sacerdoti che esercitiamo il sacro ministero della confessione sappiamo che ci sono penitenti che, se per anni e anni non facessero continui atti di pentimento, se la loro volontà non frenasse giorno dopo giorno queste basse inclinazioni, se si abbandonassero a questi istinti, queste passioni si trasformerebbero in forze distruttive della persona in cui sono radicate. Ma grazie allo sforzo e all'azione della grazia, ciò che col tempo sarebbe diventato una forza ossessiva rimane una semplice tendenza contro cui il soggetto lotta settimana dopo settimana. Ha l'impressione di non avanzare, di non vincere, a volte si demoralizza, ma è inconsapevole di quale sarebbe stato il suo futuro senza questo sforzo e questa lotta. Contrariamente a quanto sostengono molti psichiatri, la repressione delle passioni non è la fonte della malattia, ma il mezzo con cui la volontà si rafforza. La volontà, come un muscolo, deve essere rafforzata e consolidata attraverso la ripetizione di atti in ogni essere umano. Le passioni, tutte, e in particolare quella sessuale, non controllate, diventano una fonte crescente di insoddisfazione. L'insoddisfazione non nasce dalla repressione, ma dalla passione. Si potrebbe pensare che più si soddisfa una pulsione, più questo appetito si placa. Non è così. Al contrario. Più un impulso è esacerbato e incontrollato, maggiore sarà l'insoddisfazione, indipendentemente dal fatto che quell'impulso raggiunga i suoi scopi più o meno spesso. Non fa differenza. Maggiore è la passione, maggiore è l'insoddisfazione. Ad esempio, più misure di sicurezza adotta un paziente con il panico dei ragni, più ha paura dei ragni. L'insoddisfazione di aver raggiunto una sicurezza accettabile è in relazione diretta e proporzionale alle misure adottate.
Più mezzi ha per proteggersi dai ragni, più sarà insoddisfatto della sua sicurezza. Più cede a questa pulsione, più questa insoddisfazione aumenterà. Per citare un altro campo molto più comune nel mondo psichiatrico, il più insoddisfatto sessualmente, paradossalmente, non sarà il celibe, ma la ninfomane. Questo stesso meccanismo della psiche può essere trasferito a tutti i tipi di pulsioni. Dall'impulso sfrenato a proteggere nella sindrome di Munchausen per procura, all'impulso a fuggire da certi spazi nell'agorafobia o all'impulso a soddisfare fantasie sessuali di dominio. Perché la passione, la paura o l'impulso apparentemente più innocuo è un seme di squilibrio senza una volontà che lo controlli. Pertanto, il rafforzamento della volontà è il primo compito dello psichiatra nel controllo degli impulsi, ed è anche il primo compito di ogni sacerdote nella direzione delle anime. La pratica della penitenza corporale (digiuni, cilici, discipline) presuppone il trionfo della volontà sulle parti ribelli della nostra psiche. La croce di fronte all'insoddisfazione. La croce è la medicina che cura la non rassegnazione, che guarisce la non accettazione della situazione reale, che sottopone la persona a soffrire per amore di Dio costi quel che costi, ad accettarsi con tutti i propri limiti e a lottare contro queste parti negative in modo progressivo, ottimista e continuo. Il solo fatto di dover confessare i peccati è una fonte di igiene mentale. Dover confessare ciò che è più vergognoso, i segreti più oscuri della mente, è un processo di autoeducazione fin dall'infanzia per mettere a nudo la nostra psiche al giudizio degli altri. So che la confessione è prima di tutto una grazia. Ma Dio avrebbe potuto concedere questa grazia senza la necessità di confessare i peccati, come nel battesimo. Ma il Redentore, che conosceva perfettamente la mente umana e i suoi meccanismi, ha previsto questa regola salutare per la salute psichica: la confessione orale dei peccati con il loro numero e la loro natura. Quanto più è difficile per qualcuno rivelare queste intimità, tanto più ha bisogno del loro valore terapeutico. E se insisto nel parlare della confessione o dei comandamenti o della penitenza corporale da un punto di vista naturale (e non soprannaturale), è per mostrare che gli insegnamenti della Chiesa, lungi dall'essere innaturali, sono il correttivo più appropriato per la nostra natura. Per i credenti, la preghiera e i sacramenti sono una fonte invisibile, quotidiana e potente di correzione di quegli aspetti della nostra natura mentale che possono andare fuori strada. E tra tutti i mezzi a disposizione della Chiesa, non c'è dubbio che la comunione quotidiana, l'accoglienza del Corpo di Cristo, sia la più grande medicina che esista per la salute mentale di qualsiasi persona, qualunque sia la sua malattia. Se il tocco di Gesù ha guarito ogni tipo di malato, allora anche questi malati, i malati mentali, devono venire da Gesù per guarire la loro mente. Anche se la malattia avesse un'origine puramente chimica, Gesù è il medico di tutte le malattie. Il nostro Redentore continua a guarire ogni tipo di patologia. Ma il fatto che Egli guarisca non significa che l'origine della malattia sia spirituale. I rimedi spirituali cristiani (sacramenti, preghiera, opere buone) sono una ricompensa per la vita eterna, ma sono anche una medicina per la mente. Ciò non significa che questi rimedi spirituali curino tutto, tutt'altro, né che sostituiscano la psichiatria, né che le patologie psichiatriche abbiano origine nel peccato o nell'indebolimento della volontà. Non è questo che è stato detto. A volte un'affermazione è vera, ma non lo è il suo rovescio. Se è vero che i sacramenti sono una fonte di salute, non è vero che con essi si guarisce tutto. Se è vero che il rafforzamento della volontà è benefico per la psiche, non è vero che la debolezza della volontà è la causa di tutte le patologie psichiatriche, ovviamente. Uno è il campo della malattia e l'altro quello della virtù. Il santo può impazzire, il peccatore può essere sano come una mela, dal punto di vista psichiatrico. Sono campi diversi e diversificati, anche se non sono incomunicabili, ma al contrario mostrano molte connessioni.
Queste connessioni diventano chiare se osserviamo che esistono tre gruppi di malattie in base alla loro origine:
MALATTIE FISIO-MENTALI:
quelle di origine chimica o biologica
Sono quelle malattie che hanno un'origine materiale e meramente materiale, non dimenticando che il cervello è un organo. Basta uno squilibrio chimico o biologico in queste cellule per rovinare questa macchina produttrice di pensiero e il pensiero che produce è quindi difettoso. Per citare solo un esempio, la schizofrenia paranoide sarebbe certamente una malattia tipica di questa categoria.
MALATTIE PSICO-MENTALI:
quelle di origine psichica
Sono quelle la cui causa non va cercata invano nell'organo fisico, ma nel funzionamento immateriale della mente. Per esempio, un trauma che genera una fobia è una malattia tipica di questa sezione.
MALATTIA PNEMOMENTALE:20
20 Il termine “pnemo-malattia” si contrappone al termine “psico-malattia”, il “pneuma” (spirito) alla psiche.
quelle di origine spirituale
Sono quelle che hanno origine da una passione disordinata. Cioè, la loro origine risiede in qualcosa che non è patologico e il cui carattere morboso sta nell'essersi lentamente imposto sulla volontà in modo tirannico. Dal punto di vista psichiatrico, la causa di queste malattie non è un mistero, perché nascono da un atto semplice ed eticamente disordinato ripetuto in modo così malsano da produrre una patologia. Ne sono un esempio il giocatore d'azzardo o l'ossessivo sessuale.
Va da sé che gran parte delle psico-malattie mentali sarebbero notevolmente attenuate da una vita spirituale che sarebbe fonte di salute mentale e di contenimento degli aspetti disordinati della psiche. L'origine dei disturbi psichici può essere esclusivamente nella psiche (totalmente indipendente dalla vita spirituale della persona), ma una vita cristiana è il miglior ambiente mentale per riregolare questi aspetti psichici disordinati. Anche le persone che soffrono di una fisiopatia mentale porterebbero la loro croce con molta più pace e rassegnazione se fossero ferventemente religiose. Ad esempio, un paranoico, anche quando delira, potrà ricorrere al sostegno di un Dio Padre che lo protegge dal nemico che sta cospirando. Anche lo schizofrenico, di fronte all'immagine allucinatoria di un serpente libero in casa, può ricorrere all'idea confortante di una preghiera alla Vergine Maria che lo protegga. Le pnemo-malattie mentali hanno la loro origine e la loro causa iniziale in un campo puramente spirituale; in un vizio, per intenderci. Anche questi pazienti troveranno aiuto non solo nella psichiatria, ma nella maggior parte dei casi saranno necessari specialisti psichiatrici. Dopo tutto, l'anima deve essere messa in ordine. E finché l'ordine non viene stabilito, la fonte del disturbo mentale rimane. E questo ordine ha più a che fare con il lavoro paziente e artigianale di un confessionale (anche se fatto da uno psichiatra), che con il freddo lavoro di un tecnico medico che applica un farmaco o attua una terapia sperimentale appena uscita da un'università di Helsinki. L'origine della malattia mentale è sempre una di queste tre, non possono esserci altre origini. Tuttavia, bisogna tenere presente che una pnemopatologia mentale, quanto più è profonda, tanto più disturbi di altro tipo saranno coinvolti nel campo della psicopatologia mentale. In altre parole, più un vizio è profondo, più diventa una malattia mentale (pnemopatologia), più finisce per produrre psico-malattie mentali. In altre parole, una pnemopatia si ramifica in altre parti della psiche e mostra nuovi tratti che non hanno nulla a che fare con l'origine spirituale della patologia che ha innescato il processo di destrutturazione della psiche. Alla fine tutto si ingarbuglia ed è difficile discernere dove iniziano i rami e dove il tronco. Ma nelle malattie pnemoen il tronco era inizialmente un disturbo del carattere morale. Anche nello studio di uno psichiatra, una fobia o un complesso possono essere ciò che attira maggiormente l'attenzione. Ma, come nel caso dei rami di un albero, la malattia del tronco può essere qualcosa di meno appariscente della chioma.
Nelle malattie psichiatriche bisogna tenere conto di questi due aspetti:
1) che in questi casi i rami, una volta formati, hanno vita propria, anche se tagliamo il tronco.
2) Non è mai molto chiaro dove finisce un ramo e inizia un tronco. Al contrario, sembrano tutti rami interconnessi senza un tronco centrale.
Ad esempio, una persona decide di non porre alcun ostacolo alla ricerca della soddisfazione sessuale, non c'è nulla di patologico in questo. Ma dopo qualche anno non solo si abbandona senza freni alla ricerca del piacere sessuale, ma inizia a cercarlo in modo sfrenato. In una terza fase, questa ricerca del piacere lo porta a cercare oggetti sempre più bizzarri per soddisfare questo desiderio. La ricerca di oggetti sempre più contorti, sempre più lontani dalla ragione naturale, inizia a presentare deviazioni già molto innaturali. Queste deviazioni compromettono altre sfere di controllo morale e comincia a emergere un senso di colpa sempre più dannoso. Non è il senso di colpa che porta al pentimento e all'emendazione, ma piuttosto l'autocolpevolizzazione sempre più intensa e sempre più dannosa della persona che si sente irriformabile. Il sentirsi irriformabile lo porta ad avere una concezione di sé sempre peggiore, sempre più infame, nasce un'altra ramificazione patologica della malattia del tronco. Questa paura sempre più incontrollabile porta a un'altra nuova malattia, una fobia sociale che si manifesta in situazioni molto specifiche in cui si sente scoperto dagli altri, nell'altra sfaccettatura nascosta del suo io oscuro, abbiamo già una fobia oltre a un sentimento patologico di colpa. La combinazione dell'autoincriminazione con questa specifica fobia può portare all'impossibilità di vedere le foto di quando era bambino, perché vede in questa immagine innocente un rimprovero verso il suo attuale modo di essere, ecc.
Il mondo delle ramificazioni patologiche è quasi infinito. Questo era solo un esempio. Ci sono patologie che hanno origine indipendentemente dalla vita che si conduce. Ma ce ne sono molte altre, la maggior parte delle quali, se affrontate fin dall'inizio, avrebbero annullato il successivo effetto domino. Dobbiamo capire che non è una negazione della scienza psichiatrica affermare che con una vita morale sana la maggior parte delle malattie rimarrebbe una mera tendenza contro la quale il soggetto dovrebbe combattere e nulla più. Bisogna accettare il fatto che la maggior parte delle patologie mentali nella loro origine e nel loro inizio (prima di consolidarsi come vere e proprie patologie) non richiedono metodi complicati, terapie comportamentali o qualcosa di speciale, per reprimere questi semi pericolosi della psiche. Naturalmente, quando il malato arriva dallo psichiatra, non può più resistere, anche se lo desidera, ma all'inizio poteva farlo. In altre parole, la malattia non si sviluppa non perché non possa resistere, ma perché non può resistere perché ha permesso che si affermasse come malattia. Come si vede, se dovessimo riassumere il tutto diremmo che i vecchi manuali del confessore contenevano una scienza psicologica molto profonda, erano veri e propri manuali di salute mentale. Mentre Freud, con la sua verbosità, ha rivestito di termini scientifici e di complessità ciò che fin dall'inizio era stato molto più semplice di quanto avessero immaginato. Il medico austriaco, infatti, non aveva capito che ciò che credeva essere la causa della patologia era in realtà l'effetto di un disturbo spirituale. La pulsione non è la causa della patologia, ma l'effetto di un disturbo precedente. Pertanto, lo specialista in psichiatria, in più di qualche paziente, non dovrebbe passare la sua vita a spegnere il fuoco di queste pulsioni, perché si riaccenderebbero, ma dovrebbe cercare di mettere ordine nell'intera vita morale della persona. Una vita morale che forma un edificio armonioso e proporzionato, in cui tutte le parti sono tenute insieme. Una vita morale in cui la persona rafforza la sua volontà e si riempie di gioia di vivere, una vita morale sana in cui chiede perdono per le sue colpe, si sente perdonata e si sforza, sotto una guida spirituale curativa, di aumentare le sue virtù. Quanto ho detto non nega le conquiste della scienza psichiatrica per quanto riguarda il potere farmacologico sulle patologie, né ciò che oggi sappiamo sul subconscio, né manco di accettare la reale complessità di dover spesso immergersi nella psiche della persona attraverso le sue pieghe e i suoi solchi alla ricerca della combinazione di cause che hanno scatenato una specifica patologia. No, non nego le conquiste della scienza psichiatrica. Dico solo che queste conquiste, questi schemi, devono rientrare in quest'altro schema, devono rientrare in questa panoramica generale che ho descritto. Queste stesse conquiste della scienza psichiatrica possono essere affrontate in un modo o nell'altro. E anche gli psichiatri più materialisti, quelli più inclini a non accettare la tesi di una linea oggettiva che separa il bene dal male, devono accettare che la posizione della morale cristiana è un insegnamento non solo favorevole alla salute mentale, ma addirittura del tutto terapeutico. Per parlare più concretamente, quando un caso di schizofrenia paranoide viene da me, dico loro, in modo chiaro e inequivocabile, che devono andare da uno psichiatra, che la soluzione al loro caso deve aspettarli in campo medico. Ma, mentre spiego loro che è necessario che continuino a prendere i farmaci, raccomando anche di pregare e di iniziare una vita più cristiana, e poi do loro consigli pratici e concreti su cosa fare per iniziare questa vita religiosa. Non penso mai che la religione li renderà più paranoici. Forse per qualcuno il mondo della religione darà un po' di carburante alla sua paranoia, un po', ma avrà anche effetti salutari che compenseranno i problemi di un nuovo tema psicotico che irrompe nella sua vita già disturbata. Se la malattia ha avuto un'origine spirituale, ma si è già sviluppata in altre patologie psichiatriche, dico loro di andare da uno psichiatra. Perché, anche se all'inizio la sua origine poteva essere affrontata da un confessore, alla fine si avrà bisogno di un confessore e di uno psichiatra. Non è facile trovare un confessore che conosca la psichiatria. Ma è più facile che alcuni psichiatri svolgano il ruolo di direttore spirituale dei pazienti, e che lo facciano bene. E per coloro che soffrono di malattie di origine fisica, li incoraggio a portare la loro croce. La vita è un tempo di prova prima di vedere Dio, “accettate questa prova che il Signore ha permesso nel vostro pellegrinaggio sulla terra”, dico loro. Un malato mentale può raggiungere la santità. Inoltre, la malattia mentale spesso comporta una passione terribile. I malati mentali, anche se la loro responsabilità è attenuata, hanno una vita morale. Quindi ci sono malati mentali molto profondi che sono molto buoni e ci sono anche persone cattive e persino molto cattive. Quello che ho scritto qui è facile da semplificare, quello che ho detto è pieno di sfumature. Se solo il mondo della psichiatria fosse semplice, ma no, è complicato come la malattia stessa che cerca di curare o alleviare. Ma sicuramente anche il più ateo degli psichiatri, anche chi nega con forza l'oggettività delle norme morali, deve riconoscere che la chiarezza e la semplicità dello schema dell'insegnamento cristiano ha un carattere curativo, semplificante, rassicurante e rasserenante in mezzo a tutte le complicazioni in cui si muove ogni disturbo mentale.
Summa daemoniaca - Tratado de demonología y manual de exorcistas (2015), José Antonio Fortea, Pag. 195-201
Il desiderio di salvare le anime salva la tua ed è la preghiera più gradita al Signore
Preghiera per la salvezza di un peccatore ostinato
scritta da Santa Caterina da Siena (1347–1380)
La si può recitare per un figlio, un familiare
o per qualsiasi persona che portate nel vostro cuore.
“Mio Signore, io so che se mirate alle nostre iniquità non vi sarà alcuno che possa scampare l’eterna dannazione.
Ma ricordatevi che avete sofferto i più crudeli strazi, sparso il vostro Sangue preziosissimo e siete morto al solo fine di perdonarci.
Io altra consolazione non ho sulla terra, se non di vedere i peccatori che tornano ai vostri piedi.
Concedetemi la conversione di questo peccatore ostinato: 𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑛𝑜𝑚𝑒...
l’anima sua o pietoso Gesù è nelle vostre mani”.
𝑃𝑎𝑑𝑟𝑒, 𝐴𝑣𝑒, 𝐺𝑙𝑜𝑟𝑖𝑎