Il Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano e mistico, nelle sue memorie ci mette in guardia sulle insidie di satana...
Satana nel tentarci ha per fine, come egli stesso recentemente disse in Francia per bocca di un ossesso, di screditare Dio presso la creatura e la creatura presso Dio. Egli cerca d’influire nelle nostre cose, per turbare l’ordine della Provvidenza o per farcelo apparire illogico e tiranno. Anche nelle piccole cose, specialmente quando noi ci agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a far cattiverie e dispetti. Complica certi malanni e cerca di confondere i medici in modo da dare al male il carattere della spietatezza; cerca d’influire su quelli che ci fanno del male in modo da renderli più maligni, per poi farci agitare contro la divina Provvidenza; fa apparire come una fresca e deliziosa spensieratezza la vita del mondo e come un’oppressione quella dello spirito; è pronto sempre ad intervenire ad ogni nostra preghiera, per complicare le incresciose situazioni proprio quando preghiamo, a fine di screditare la nostra elevazione a Dio, e nello stesso tempo ci illude con qualche effimera prosperità quando non preghiamo per convincerci che è più prosperato chi conduce una vita materiale e spensierata.
L’arte satanica è più sottile e insidiosa di quello che possiamo supporre, perché il demonio si cela sempre sotto una forma a noi familiare, in modo da non destare i nostri sospetti, e il più che può si serve delle leggi e dei fenomeni naturali per insidiarci. La sua malignità è terribile perché egli è malizia assoluta, senza temperamento di sensibilità di cuore e di compassione, come avviene sempre anche nel più maligno degli uomini; ama dunque fare il male e si diletta nel vedere le creature agitate e impacciate nelle sue insidie; per questo niente più lo sconcerta quanto la pazienza, la carità, l’umiltà e la mansuetudine.
Interviene anche nelle manifestazioni della nostra attività per screditare Dio; cerca con arte seduttrice di rendere più attraente quello che è peccaminoso; fa apparire come eccellenti le scienze umane e come spregevoli quelle soprannaturali; circonda di prestigio ciò che è terreno e fa apparire come trascurabile ciò che appartiene al Cielo. Non è a caso, per esempio, che certe immagini sacre riescano pessime e che la più ordinaria immagine profana abbia una maggiore attrattiva. Satana cerca d’influire in tutto, lavora più di quello che noi supponiamo per screditare presso di noi Dio e quello che appartiene a Dio; così, per esempio, negli stessi giornali cerca d’influire per dare più attrattiva alle riproduzioni delle figure pagane che a quelle cristiane.
Satana, come un dispettoso terribile, cerca di molestarci nel lavoro, per screditare occultamente la divina Provvidenza, e soprattutto cerca di agitarci, perché non c’è una cosa che tanto lo avvicini a noi quanto l’agitazione; egli non può penetrare in noi che per i centri nervosi, ed è chiaro che quando i nervi sono in maggiore agitazione gli è più facile influenzarli, perché nella maggiore tensione, i nervi non sono dominati dalla nostra volontà, sono senza controllo, sono come casa incustodita, dove più facilmente penetra il ladro. È così che a volte a noi sembra quasi che gli oggetti del nostro lavoro siano dispettosi, che un ago apposta non s’infili o ci punga, che apposta un martello ci percuota o sfugga dal manico, che apposta si rompa un oggetto o si alteri una vivanda. Satana lavora terribilmente, e Dio glielo permette come glielo permise per il santo Giobbe, per i suoi altissimi fini d’amore, e perché la terra è l’ambiente delle attività di satana.
Non è credibile come satana lavori nel mondo, là dove ha libero il varco, là dove non trova la croce e Maria Santissima che lo arretrino; tanti incendi, naufragi, scoppi, sventure, disastri, sono dovuti a lui; egli può agitare le tempeste, può sconvolgere le forze naturali, può turbare le relazioni tra i popoli, può ubriacare gli uomini perversi e spingerli ad inaudite violenze, come fa con i comunisti. Le anime pie sono come Giobbe nella raffica infernale, e non vincono che con la pazienza, la dolcezza e la calma, non vincono che attaccandosi alla croce ed ai mezzi soprannaturali, non vincono che vivendo della Chiesa Cattolica e nella Chiesa Cattolica, dove satana non può entrare mai da padrone, e dove sta timoroso per le continue sconfitte che riceve.
Per questo, satana tenta di scompaginare la stessa Chiesa, cerca di avvilirne le membra con il peccato, cerca dividerle dall’unità della fede con le eresie. Lutero confessa nei suoi scritti che satana lo spinse a ribellarsi e che gli suggerì d’abolire la Messa, di negare l’Eucaristia e di rinnegare la Madonna; questo empio eresiarca confessa che satana s’intratteneva con lui e che aveva mangiato con lui più di un quintale di sale, tanta era la frequenza con la quale lo assisteva nei pasti.
✠ Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
mercoledì 4 giugno 2025
La strategia di satana per nuocerci sul serio
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