Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 20 settembre 2012

La simonia, comprare Dio per denaro


La Grazia della salvezza di Dio è gratuita e offerta ad ogni persona umana senza nessuna modalità mercantile, senza nessun interesse di parte o secondo fine nel Donatore di tale grande grazia, senza che il bene possa essere commercializzato per un guadagno subdolo e losco: la vita ci è regalata, è un dono gratuito da parte del Signore e noi per riceverla non abbiamo dovuto dare niente in cambio, è un dono della sua immensa bontà di Padre. Nel libro degli Atti degli Apostoli c’è un episodio in cui Pietro si sente chiedere da un certo Simone, l’acquisto dello Spirito Santo in cambio di denaro, poiché questa persona ha riscontrato nell’Apostolo di Cristo dei poteri particolari ed egli se ne vuole appropriare per averne dei vantaggi di carattere personale; Pietro risponde di no, che è assurdo pensare di comprare per denaro il dono dello Spirito, che la Grazia di Dio è donata gratuitamente a tutti e volerla comprare è un atto di blasfemia, un grave peccato contro l’amore gratuito del Signore… Gesù si è sacrificato sulla Croce per amore, e l’amore presuppone l’oblazione, un atto puramente gratuito e altruista, non si può sporcare la sublime Carità di Dio con del vile denaro, che non a torto è stato definito da qualcuno come lo sterco del diavolo! Questo comportamento si è verificato talvolta nella storia della Chiesa, il clero ecclesiastico ha venduto ai fedeli per denaro le cose di Dio, come indulgenze e remissione di peccati, la stessa salvezza eterna, si è fatto credere alla gente di certe epoche che il Paradiso lo si può comprare con i quattrini; dall’episodio degli Atti sopracitato, tale atteggiamento moralmente illecito è stato definito da chi lo ha contrastato e condannato pubblicamente, come “peccato di simonia”, o anche uno tra i peccati più gravi contro lo Spirito Santo. Purtroppo la simonia esiste ancora oggi nella Chiesa in certi suoi ambiti, quindi i soldi continuano ad avere il loro fascino perverso assieme al potere mondano e temporale che essi conferiscono a chi li possiede; voglio ricordare nell’anonimato una certa compagine radiofonica cattolica nata in Italia, che ha fatto la sua fortuna questuando denaro al suo sempre crescente numero di ascoltatori, con un forte successo in ascesa, divenendo il network radiofonico più potente del mondo, nonché il più mieloso: chi porta soldi nelle casse della Chiesa diventa potente e influente come un cardinale, guadagna grande autorevolezza, questa è l’amara realtà; i poveracci e gli ultimi non sono più il vero tesoro della Chiesa… come disse agli invasori barbari che volevano depredare la città eterna, un grande Pontefice romano dei primi secoli, successore di Pietro, egli disse che i poveri sono il tesoro della Chiesa, la sua vera ricchezza: nella storia non è stato sempre così e purtroppo non lo è nemmeno attualmente. Povertà, castità e obbedienza sono i voti di un consacrato al Signore, i cosiddetti consigli evangelici, ma quanto sono rispettati dagli appartenenti al clero? Mistero della “fede”, siamo tutti miseri peccatori e perdonate l’ironia: ricordiamoci comunque che la Madre Chiesa è la sposa di Cristo e tutti noi gli apparteniamo in quanto battezzati, quindi va amata e onorata, nonostante i difetti e le colpe dei cristiani, e come recitiamo nel Credo durante la santa Messa, la Chiesa di Gesù è una, santa, cattolica e apostolica, ed è la sola Chiesa che il Signore abbia fondato, è la sola Chiesa di Cristo, l'unica che Gesù ha voluto per portare la redenzione a tutte le anime, questa verità incontrovertibile dell'origine della Chiesa è scritta nel Vangelo e nessuno con un minimo di onestà, la può smentire.

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